Ghenizah: differenze tra le versioni
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La '''ghenizah''' (scritto anche '''geniza''', '''ghenizà''' o '''gheniza''', in [[Lingua ebraica|ebraico]] גניזה, '''
▲La '''ghenizah''' (scritto anche '''geniza''', '''ghenizà''' o '''gheniza''', in [[Lingua ebraica|ebraico]] '''גניזה''' «[luogo di] deposito»; plur. '''genizot''' o '''ghenizot''') è quella parte della [[sinagoga]] destinata a servire da deposito, principalmente delle opere che trattino argomenti religiosi redatti in ebraico, divenuti inutilizzabili, in attesa che esse siano sotterrate in un cimitero, dal momento che è proibito categoricamente gettare documenti scritti in cui compaia uno dei sette [[Nomi di Dio nella Bibbia|Nomi sacri di Dio]], ivi comprese le lettere personali e i contratti legali che - allo stesso modo dell'[[Islam]] che prevede l'abbondante uso della ''[[basmala]]'' - si aprono con un'invocazione a Dio. In pratica le ''ghenizot'' contengono anche documenti profani, che abbiano o meno la formula d'invocazione tanto usata, come pure i documenti redatti in altre lingue che non siano l'ebraico, ma che utilizzino l'[[alfabeto ebraico]] (è questo, tra gli altri, il caso degli idiomi [[Giudeo-Arabo|giudeo-arabi]], del [[giudeo-persiano]], del [[Lingua giudeo-spagnola|ladino]] e dell'[[yiddish]]).
[[File:Genizah, Jewish Cemetery, Kolkata.jpg|thumb|left|Una genizah nel cimitero ebraico di [[Calcutta]] ([[India]]).]]
La ''gheniza'' di gran lunga più famosa, per l'importanza quantitativa e qualitativa dei testi che vi erano stati depositati, è quella annessa alla [[Sinagoga]] [[Esdra (Bibbia)|di Ezra]] di [[Fustat]] ([[Il Cairo]]), edificata nell'882 sul luogo dove si ergeva in antico una chiesa dedicata all'arcangelo Michele, sopravvissuta fino alla conquista [[Sasanidi|persiana sasanide]] dell'[[Egitto]] da parte dello ''[[Scià]]'' Cosroe nel [[616]], per essere trasformata in sinagoga.<ref>Si veda il lemma sulla ''Jewish Encyclopedia'': [http://www.jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=139&letter=G#ixzz1Lxo9Cqbi]</ref>.▼
▲La ''gheniza'' di gran lunga più famosa, per l'importanza quantitativa e qualitativa dei testi che vi
Riscoperta nel 1864 da [[Jacob Saphir]], il gran numero di frammenti cartacei, pergamenacei e in papiro ivi conservati e dimenticati (circa 280.000), furono dapprima studiati (a partire dal [[13 maggio]] [[1896]]) da [[Solomon Schechter]] e, più tardi, dall'[[Orientalismo|orientalista]] [[Paesi bassi|olandese]] [[Shlomo Dov Goitein]].▼
[[File:TaggedGeniza.jpg|thumb|Geniza in una strada di Nahlaot ([[Israele]]).]]
▲Riscoperta nel 1864 da [[Jacob Saphir]], il gran numero di frammenti cartacei, pergamenacei e in papiro ivi conservati e dimenticati (circa 280.000), furono dapprima studiati (a partire dal
Tra i documenti rinvenuti vi sono opere di [[Yehuda Ha-Levi]] (c. 1080-1145) e una trentina di trattati del grande medico e filosofo Rabbi Moses ben Maimon ([[Maimonide]], o "Rambam", 1135-1204), oltre a taluni lavori esegetici ([[Mishna]]).
== Le ''ghenizot'' nel
I riferimenti alla ''gheniza'' nel [[Talmud]] si trovano praticamente tutte nei trattati [[Shabbat (trattato)|Shabbat]] e [[Pessa'him]]:
* Il [[Talmud babilonese]] (trattato Shabbat 115a) insegna che ogni scritto santo in lingua diversa dall'ebraico necessita di una ''gheniza'', vale a dire di un posto che ne garantisca la conservazione. Rabban Gamliel ordina che il [[Targum]] del [[Libro di Giobbe]] sia celato (''yigganez'') sotto il ''nidbak'' (uno strato di pietre).
* È nel medesimo senso che il trattato Pessa'him
* Nel [[Talmud babilonese|T.B]] Pessa'him 118b, ''bet geniza'' significa «tesoro».
* In Shabbat 30b, si fa riferimento di una controversia [[rabbino|rabbinica]] riguardante l'inclusione nel canone della [[Tanakh|Bibbia ebraica]] dei Libri dell'[[Ecclesiaste]] e dei [[Libro dei Proverbi|Proverbi]]. Allo stesso modo si esprime Shabbat 13b a proposito del [[Libro di Ezechiele]], e Pessa'him 62 in merito al Libro delle Genealogie.
== In età medievale ==
Nel [[Medioevo]], i biglietti e i manoscritti ebraici che erano rinchiusi nella ''gheniza'' erano noti come ''shemot'' ("Nomi") a causa del loro carattere sacro, e dunque godevano del diritto alla loro conservazione, motivata dalla presenza di uno degli incancellabili sette [[Nomi di Dio nella Bibbia|Nomi di Dio]].
Vi erano depositati, oltre ai pezzi di carta, anche oggetti di culto come i [[tzitzit]], i [[lulav]]im o i rami di mirto.
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* [[Jacob Lassner]]
* [[Geniza del Cairo]]
*[http://manchester.ac.uk/library/genizah AHRC Rylands Cairo Genizah Project]▼
*[http://jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=139&letter=G&search=Genizah Jewish Encyclopedia entry]▼
== Altri progetti ==
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* [http://jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=139&letter=G&search=Genizah L'introduzione della ''Jewish Encyclopedia'']▼
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* {{cita web | 1 = https://gheniza-berit.blogspot.com/2007/02/frammenti-dei-piu-antichi-manoscritti.html | 2 = Frammenti dei più antichi manoscritti biblici italiani | accesso = 1 maggio 2019 | dataarchivio = 5 marzo 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160305040933/http://gheniza-berit.blogspot.com/2007/02/frammenti-dei-piu-antichi-manoscritti.html | urlmorto = sì }}
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