Assedio di Leningrado: differenze tra le versioni
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|Luogo = [[San Pietroburgo|Leningrado]], [[Unione Sovietica]]
|Esito = Vittoria sovietica
|Schieramento1 = {{DEU 1933-1945}}<br />{{Bandiera|FIN}} [[Finlandia]]<ref>{{Cita|Brinkley e Haskew|p. 210}}.</ref>
|Schieramento2 = {{SUN 1923-1955}}
|Comandante1 = {{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Wilhelm Ritter von Leeb]]<br />{{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Georg von Küchler]]<br />{{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Georg Lindemann]]<br />{{Bandiera|FIN}} [[Carl Gustaf Emil Mannerheim]]<ref>{{Cita libro|autore=Paul Carell|anno=1966|titolo=Verbrannte Erde: Schlacht zwischen Wolga und Weichsel |editore=Verlag Ullstein GmbH |isbn=0-88740-598-3|lingua=de}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Harrison Evans Salisbury|anno=1969|titolo=The 900 Days: The Siege of Leningrad|editore=Da Capo Press|isbn=0-306-81298-3|lingua=inglese}}</ref>
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}}
L{{'}}'''assedio di Leningrado''' ({{russo|блокада Ленинграда|blokada Leningrada}},
Le [[Wehrmacht|forze armate tedesche]] avevano progettato un assalto diretto della durata di sei/otto settimane, ma incontrarono un'inaspettata resistenza e l'assalto si trasformò in un [[assedio]] che durò 2 anni e 5 mesi, dall'8 settembre [[1941]] al 27 gennaio [[1944]]. Ma già il 18 gennaio [[1943]] i sovietici, indisturbati dai tedeschi, riuscirono a rifornire la città ancora assediata.<ref name=siege>{{cita libro|lingua=en|autore=Robert Forczyk|titolo=Leningrad 1941-44. The epic siege|editore=Osprey|città=Oxford-New York|anno=2009|pp=11-12|isbn=9781846034411|url=https://archive.org/details/leningrad194144e0000forc|via=''archive.org''}}</ref> Fu l'assedio più lungo di tutta la seconda guerra mondiale ed il secondo più lungo della storia moderna dopo [[Assedio di Sarajevo|quello di Sarajevo]] degli anni '90. La data in cui si celebra la liberazione della città è il 27 gennaio.
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[[File:RIAN archive 5634 Antiaircrafters guarding the sky of Leningrad.jpg|miniatura|sinistra|[[Arma contraerea|Batterie antiaeree]] sovietiche, sullo sfondo la [[cattedrale di Sant'Isacco]], 1º ottobre 1941]][[File:Opasna eta storona.jpg|miniatura|Alcune donne alla fine dell'assedio. La scritta che si presume stia per essere cancellata significa: "''Cittadini! Questo lato della strada è più pericoloso durante gli attacchi dell'artiglieria''".]]
Le [[Wehrmacht|forze armate tedesche]] invasero l'[[URSS]] durante l'[[Operazione Barbarossa]] il 22 giugno [[1941]], data che segnò l'inizio ufficiale del conflitto tra [[Germania nazista|Germania]] e [[Unione Sovietica]]. Un secondo fronte bellico
Ad agosto i finlandesi avevano riconquistato l'[[istmo careliano]], avvicinandosi a Leningrado da [[ovest]] e avanzando attraverso la [[Carelia]] a [[est]] del [[lago Ladoga]] per avvicinarsi alla città anche da [[nord]]. Il [[quartier generale]] finlandese non accettò però la richiesta tedesca di procedere ad un attacco aereo della città; la sola eccezione fu l'uccisione casuale di un [[elefante]] al [[giardino zoologico]] di Leningrado da parte di un singolo aereo. I finlandesi poi non vollero proseguire nell'avanzata oltre il fiume [[Svir']] a sud nella Carelia occidentale.
Per soddisfare Hitler e distruggere Leningrado, l'[[Oberkommando des Heeres]] (OKH) creò l'[[Heeresgruppe Nord]], al comando del generale [[Wilhelm Ritter von Leeb|Ritter von Leeb]]. L'Heeresgruppe Nord era formato dalla 16. Armee, dalla 18. Armee e dal [[4. Panzerarmee|Panzergruppe 4]]. Il Panzergruppe aveva un totale di 475.000 uomini in 28 divisioni. Sebbene il compito intermedio di Leeb fosse quello di distruggere i sovietici del Baltico, il suo ultimo compito era quello di eliminare Leningrado come base industriale e la sua popolazione.
I tedeschi prevedevano di coprire i 765 km dal confine della [[Prussia Orientale]] alla periferia di Leningrado in circa sei-otto settimane e di catturare la città entro la metà di agosto.
Da parte sua, la [[Wehrmacht]] fece avanzamenti rapidi ed in settembre giunse alle porte di Leningrado; nello stesso tempo i loro alleati avanzarono sino al fiume Svir, raggiunto a dicembre, 160 [[chilometro|chilometri]] a nord-est della città.
Incapace o non convinta nel continuare nella sua posizione di vantaggio, grazie anche alla strenua e brillante difesa cittadina organizzata dal maresciallo [[Georgij Konstantinovič Žukov|Žukov]], l'armata tedesca assediò Leningrado per
[[File:Siege-of-leningrad-12.jpg|miniatura|Soldati sovietici in azione durante la battaglia]]
La situazione sanitaria e alimentare della città fu pessima soprattutto nel primo inverno, ma Hitler non riuscì mai ad organizzare il banchetto per festeggiare la conquista. Il 12 gennaio 1943 i sovietici diedero l'avvio all'[[operazione Iskra]] per liberare la città. Dopo cruente e feroci battaglie, l'[[Armata Rossa]] distrusse le fortificazioni tedesche ed aprì un corridoio sicuro verso il lato meridionale del Ladoga, riuscendo il 18 gennaio a far giungere rifornimenti alla città assediata.
Nel gennaio [[1944]] una decisa controffensiva russa scacciò i tedeschi dalla zona sud della città, ponendo termine al lunghissimo assedio; più tardi, nella stessa estate del '44, anche i finlandesi furono ricacciati al di là della [[baia di Vyborg]] e del fiume [[Vuoksa]].
Nel caos del primo inverno nessun piano di evacuazione della città fu attuabile e sia il centro che i suoi sobborghi furono in isolamento fino al 20 novembre [[1941]], quando fu aperto un corridoio sulla superficie ghiacciata del Ladoga, permettendo l'arrivo di cibo agli assediati.<ref>{{cita web|autore=Roberto Roggero|url=http://www.icsm.it/articoli/ri/leningrado.html|titolo=I novecento giorni di Leningrado|accesso=8 aprile 2022|sito=It.Cultura.Storia.Militare On-Line}}</ref>
La capacità di resistenza dei leningradesi meravigliò molto gli Alleati, spaventati dal repentino collasso sovietico di fronte ai primi attacchi nazisti. Molti cattivi profeti avevano previsto la
=== Gli effetti dell'assedio ===
Anche gli artisti fecero la loro parte: ad esempio, [[Dmitrij Dmitrievič Šostakovič|Dmitrij Šostakovič]] compose
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=5855&lang=it|titolo=Cимфония Hp. 7 [Sinfonia n. 7]|sito=Canzoni contro la guerra|accesso=8 aprile 2022}}</ref>
In termini di vite umane, però, il prezzo della vittoria fu terribile. Anche se forse non si determinerà mai con precisione, i civili morti furono probabilmente un milione. La commissione d'inchiesta straordinaria sui crimini di guerra nazisti, che presentò le sue conclusioni ai processi di Norimberga, valutò che l'assedio fosse costato la vita a 642.000 civili, ma questa cifra rappresenta
Il numero delle vittime militari fu quasi altrettanto ingente: alla fine della guerra una cauta stima ufficiale sovietica valutò che i combattimenti nella regione di Leningrado fossero costati all'Armata Rossa 1.017.881 uomini morti, catturati o dispersi e 2.418.185 feriti o ammalati, per un totale di 3.437.066 vittime.<ref name=":0" />
Il numero dei militari e dei civili sovietici morti durante la battaglia di Leningrado è
In virtù del suo eroismo e delle sue vittime, Leningrado fu la prima città dell'Unione Sovietica ad ottenere il titolo di ''[[Città eroina]]'', conferitole nel [[1945]].<ref>{{cita web|url=http://www.worldwar2database.com/html/leningrad.htm|lingua=en|titolo=The Siege of Leningrad September 8, 1941 - January 27, 1944|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070822144737/http://www.worldwar2database.com/html/leningrad.htm|dataarchivio=22 agosto 2007|urlmorto=sì}}</ref>
== Memoria ==
L'assedio della città fu ricordato con la posa, alla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]], di una serie di monumenti e cippi lungo la linea che segnava il fronte di guerra, nonché di un grande memoriale alle vittime situato in Ploščad' Pobedy (piazza della Vittoria), facilmente raggiungibile con la [[Metropolitana di San Pietroburgo|metropolitana]] (fermata [[Moskovskaja (metropolitana di San Pietroburgo)|Moskovskaja]]), sede delle commemorazioni ufficiali. Eretto nel 1975 in occasione del 30º anniversario della fine della seconda guerra mondiale, ha forma circolare per ricordare l'accerchiamento; al centro è posto un [[obelisco]] di 48 metri e intorno raffigurazioni di soldati e marinai, scene di vita e disperazione quotidiane. Il monumento è illuminato da
== Riferimenti nella cultura di massa ==
* Il regista [[Sergio Leone]] era intento alla preparazione di un film ambientato durante l'assedio, ma il progetto non fu mai attuato a causa della sua morte
* Nel [[2003]] l'autrice [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Elise Blackwell]] pubblicò ''Hunger'', un acclamato racconto degli eventi drammatici accaduti durante l'assedio.
* [[William T. Vollmann]] ha scritto ampiamente dell'assedio nel suo romanzo ''Europe Central''.
* Tra il [[2006]] e il [[2010]], in Italia e in Svizzera, all'assedio sono stati dedicati due radiodrammi, diversi reading teatrali ed uno spettacolo teatrale, intitolato "Ascolta! Parla Leningrado... Leningrado
* Nel film ''[[Attacco a Leningrado]]'' (2009), il regista Aleksandr Burawskij, attraverso le storie di Kate Davis e Nina Tsvetnova,
== Filmografia ==
* ''[[Attacco a Leningrado]]'' - film (2009)
*''[[1941- Fuga da Leningrado]]'' - film (2019)
*''L’urlo del silenzio'' - film (2019)
== Documentari ==
* ''Le grandi battaglie della Seconda Guerra Mondiale - L'assedio di Leningrado'', a cura di [[Gianni Bisiach]], 1995
*[https://www.youtube.com/watch?v=ghn6hQ150PQ&list=PL3x02D4Z_62zZzm9BztWtyMDIbzhWOfnJ&index=8 ''L'assedio di Leningrado'', su YouTube]
== Note ==
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* {{cita libro|cognome=Goure|nome=Leon|titolo=The Siege of Leningrad|editore=Stanford University Press|città=Palo Alto, CA|anno=1981|isbn=0-8047-0115-6|lingua=en}}.
* {{cita libro|cognome=Granin Daniil|nome=Alexandrovich|titolo=Leningrad Under Siege|url=https://archive.org/details/leningradundersi0000adam|editore=Pen and Sword Books|anno=2007|isbn=978-1-84415-458-6|lingua=en}}.
* {{cita libro|cognome=Jones|nome=Michael|titolo=Leningrad State of Siege|editore=John Murray|anno=2008|isbn=978-0-7195-6942-5
* {{cita libro|cognome=Kirschenbaum|nome=Lisa|titolo=The Legacy of the Siege of Leningrad, 1941–1995: Myth, Memories, and Monuments|editore=Cambridge University Press, New York|anno=2006|isbn=0-521-86326-0|lingua=en}}.
* {{cita libro|cognome1=Lubbeck|nome1=William|autore2=David B. Hurt|titolo=At Leningrad's Gates: The Story of a Soldier with Army Group North|url=https://archive.org/details/atleningradsgate0000lubb|editore=Pen and Sword Books|anno=2006|isbn=978-1-84415-617-7|lingua=en}}.
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