Gregorio del Sinai: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
nuova voce tradotta da fr:wiki
 
Nessun oggetto della modifica
 
(20 versioni intermedie di 12 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Santo
|nome = San Gregorio del Sinai
|sesso = M
|immagine =
|didascalia =
|dimensione immagine =
|note = Monaco
|nato = [[1255]]/[[1265]]
|morto = 27 novembre [[1346]]
|venerato da = Chiesa cristiana ortodossa
|beatificazione =
|canonizzazione =
|santuario principale =
|ricorrenza =
* 8 agosto ([[slavi]])
* 27 novembre ([[Grecia|greci]])
|attributi =
|patrono di =
}}
{{Bio
|Nome = Gregorio del Sinai
|Cognome = Sinai
|Sesso = M
|LuogoNascita = Koukolos
|LuogoNascitaLink = Urla
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[1255]]/[[1265]]
|LuogoMorte = Bulgaria
|GiornoMeseMorte = 27 novembre
|AnnoMorte = 1346
|AttivitàEpoca = monaco1300
|Attività = monaco cristiano
|Nazionalità = grecobizantino
|PostNazionalità = {{sp}} della [[chiesaChiesa ortodossa]], iniziatore del movimento dell'[[esicasmo]]. La sua biografia è stata scritta dal suo discepolo [[Callisto I di Costantinopoli]] che fu [[Patriarcapatriarca di Costantinopoli]] dal 1350 al 1363. La [[Chiesa ortodossa]] lo venera come [[santo]]
|Immagine =
}}
== Biografia ==
 
== Biografia ==
Nato in una famiglia benestante e pia, fu catturato dai turchi all'inizio del regno dell'imperatore [[Andronico II Paleologo|Andronico II]] (dopo il [[1282]]) e deportato a [[Laodicea (Siria)|Laodicea di Siria]], dove il suo riscatto venne pagato dagli abitanti cristiani della città. Si recò a [[Cipro]], dove entrò in religione come « rhasophore » ( novizio), per recarsi poi al [[Monastero di Santa Caterina (Egitto)|monastero di santa Caterina nel Sinai]], dove ottenne la tonsura e soggiornò per diversi anni. Avendo dovuto partire dopo le tensioni nella comunità, giunse prima a [[Gerusalemme]] e poi a [[Creta (Grecia)|Creta]], dove incontrò un pio eremita, Arsene, che gli fornirà un ricco insegnamento sulla vita contemplativa (θεωρία). Dopo esser giunto al [[Monte Athos]], dove si unì allo "[[skita]]" Magoula, dipendente dal [[Monastero di Philotheou]], quindi si spostò in un eremo vicino, al [[Monastero di Simonopetra]], doce incontrò molti monaci interessati alla sua concezione della vita religiosa, e vi fece molti discepoli, tra cui [[Gregorio Palamas]]<ref>Tuttavia, non vi è alcuna prova di un rapporto diretto tra Gregorio del Sinai e [[Gregorio Palamas]], anche se quest'ultimo arrivò sul [[Monte Athos]] nel [[1316]] / [[1317 ]], mentre il primo era lì, entrambi si rifugiarono a [[Salonicco]] nello stesso periodo, tra il [[1325]] e il [[1328]], e che potrebbero essersi incontrati anche durante l'ultimo soggiorno di Gregorio del Sinai a [[Monte Athos]] nel 1330..</ref> e i futuri patriarchi di Costantinopoli, [[Isidoro I di Costantinopoli|Isidoro Boukharis]] e [[Callisto I di Costantinopoli|Callisto]]. Intorno al [[1325]], come gli altri monaci che vivevano fuori dai grandi monasteri, fu costretto a lasciare a causa delle ripetute incursioni dei turchi, riparando per qualche mese a [[Salonicco]]. Soggiornò poi sulle isole di [[ChiosChio (isola)|Chio]] e [[ Mitilene]], diversi mesi a [[Costantinopoli]] e quindi giunse a [[SozopoSozopol]]. Da lì, si trasferì nella zona del Monte Paroria (presso l'attuale località di [[Kalovo]], comune di [[Malko Tărnovo]]). Nuovamente preoccupato per le incursioni dei turchi, dovette fuggire ancora a [[Costantinopoli]] e poi soggiornare nuovamente presso il [[Monte Athos]], ma alla fine ottenne la protezione dello [[zar]] di [[Bulgari]] [[Ivan Alessandro di Bulgaria|Ivan Asen]] e nel 1335 poté trasferirsi nel suo monastero, dove rimase fino alla sua morte. Secondo il suo biografo, aveva creato un vero e proprio "laboratorio spirituale", circondato da discepoli greci, [[bulgari]] e [[serbi]]. Tra i suoi discepoli diretti slavi vi erano Teodosio di Tarnovo, Vidin Romil, [[Eutimio di Tărnovo]] e [[Cipriano (metropolita di Kiev)|Cipriano di Kiev]].
 
Viene considerato come il principale iniziatore del movimento « dell'[[esicasmo]] », che si sviluppò nelle chiese greca e slava nel XIV secolo. Ha lasciato alcuni scritti ma nessuna esposizione dottrinale sistematica, avendo particolare colpito per la sua vita e l'esempio. I suoi testi principali sono i ''175'' ''capitoli'' (raggruppati in cinque libri), una sorta di trattato di consulenza spirituale per i monaci, che sono inclusi nella ''[[Filocalia]]'',; e un ''Discorso sulla [[Trasfigurazione di Gesù]]''. Gli sono attribuiti anche degli inni contenuti in [[manoscritti]]<ref>Vedi Casimir-Archange Émereau, « Hymnographi græci », ''Échos d'Orient'' 22, 1923, p. 432.</ref>.
Egli è un santo della [[chiesa ortodossa]], festeggiato dai greci il 27 novembre, e dagli slavi l'8 agosto. La sua biografia, del patriarca Callisto, fu subito tradotta in [[lingua bulgara|bulgaro]]<ref>Testo greco: edizione di Ivan Vasil'evič Pomjalovskij, Saint-Pétersbourg, 1894. Traduzione slava moderna di Polikhronij Agapievich Syrku, Saint-Pétersbourg, 1909 (seminario di Jean Gouillard à l'École pratique des Hautes Études, « Christianisme byzantin et slave », anno 1977).</ref>. IL sito del suo monastero corrisponde all'attuale cappella « Sveta Petka », nella riserva naturale di Paroria ([[Bulgaria]]).
 
==Culto==
Viene considerato come il principale iniziatore del movimento « dell'[[esicasmo]] » che si sviluppò nelle chiese greca e slava nel XIV secolo. Ha lasciato alcuni scritti ma nessuna esposizione dottrinale sistematica, avendo particolare colpito per la sua vita e l'esempio. I suoi testi principali sono ''175'' capitoli raggruppati in cinque libri, di consulenza spirituale per i monaci, che sono inclusi nella ''[[Filocalia]]'', e un ''Discorso sulla [[Trasfigurazione di Gesù]]''. Gli sono attribuiti anche degli inni contenuti in [[manoscritti]]<ref>Vedi Casimir-Archange Émereau, « Hymnographi græci », ''Échos d'Orient'' 22, 1923, p. 432.</ref>.
Egli è un santo della [[chiesaChiesa ortodossa]], festeggiato dai greci il [[27 novembre]], e dagli slavi l'[[8 agosto]]. La sua biografia, del patriarca Callisto, fu subito tradotta in [[lingua bulgara|bulgaro]]<ref>Testo greco: edizione di Ivan Vasil'evič Pomjalovskij, Saint-Pétersbourg, 1894. Traduzione slava moderna di Polikhronij Agapievich Syrku, Saint-Pétersbourg, 1909 (seminario di Jean Gouillard à l'École pratique des Hautes Études, « Christianisme byzantin et slave », anno 1977).</ref>. ILIl sito del suo monastero corrisponde all'attuale cappella « Sveta Petka », nella riserva naturale di Paroria ([[Bulgaria]]).
 
== Edizioni ==
Line 28 ⟶ 48:
 
== Traduzioni ==
* ''Filocalia'', fascicule 10 (Théolepte de Philadelphie, Nicéphore le Solitaire, Grégoire le Sinaïte, [[GrégoireGregorio Palamas]]), introduction, traduction et notes de Jacques Touraille, Abbaye de Bellefontaine, Begrolles-en-Mauges, 1990, pp. 56-147.
* Jean Gouillard (trad.), ''Petite Philocalie de la prière du cœur'', Paris, 1968, pp. 177-197.
 
Line 35 ⟶ 55:
 
== Bibliografia ==
* J. Bois, « Grégoire le Sinaïte et l'hésychasme à l'Athos au XIV siecle », ''Échos d'Orient'' V, 1902, {{ppp.}} 65-73.
* Jean Darrouzès, article « Grégoire le Sinaïte », ''Dictionnaire de spiritualité'', t. VI, Paris, 1967, col. 1013-1014.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|cristianesimo}}
 
[[Categoria:Santi della chiesaChiesa ortodossa]]
[[Categoria:Santi per nome]]
[[Categoria:Santi bizantini del XIV secolo]]