Rigel: differenze tra le versioni

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'''Rigel''' ([[Nomenclatura di Bayer|β Ori / β Orionis / Beta Orionis]]) è una [[stella]] della [[Orione (costellazione)|costellazione di Orione]], la settima [[Stelle più brillanti del cielo|più luminosa del cielo]], con una [[magnitudine apparente]] di +0,13<ref name=Simbad/>. Sebbene secondo la [[nomenclatura di Bayer]] la stella abbia la [[alfabeto greco|lettera greca]] β, è in realtà la [[stelle principali della costellazione di Orione|stella più luminosa della costellazione]], più luminosa anche di [[Betelgeuse]], cui è stata assegnata la lettera α<ref>{{cita web |url=http://simbad.u-strasbg.fr/simbad/sim-basic?Ident=betelgeuse&submit=SIMBAD+search |titolo=Alf Ori |sito=Simbad |editore=Centre de données astronomiques de Strasbourg |accesso=25 ottobre 2014 }}</ref>.
 
Rigel è una [[supergigante blu]] molto [[luminosità (astronomia)|luminosa]] situata a una distanza di circa {{M|860||ul=ly}} dal [[sistema solare]]<ref name=vanLeeuwen />. Si tratta dell'oggetto più luminoso entro un raggio di un migliaio di anni luce dal [[Sole]]<ref name=Darling>{{cita web |url=http://www.daviddarling.info/encyclopedia/R/Rigel.html |titolo=Rigel (Beta Orionis) |autore=David Darling |sito=Encyclopedia of Science |accesso=28 ottobre 2014 }}</ref>. È una [[stella variabile]] complessa con molti periodi di variazione sovrapposti fra loro<ref name=Moravveji />. Attorno ad essa si trova una gran quantità di gas interstellare, che viene illuminato dalla sua intensa [[radiazione ultravioletta]], rendendolo così luminoso per [[nebulosa a riflessione|riflessione]]<ref>{{cita web |url=http://www.constellation-guide.com/witch-head-nebula-ic-2118/ |titolo=Witch Head Nebula – IC 2118 |sito=Constellation Guide |accesso=29 ottobre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150110045934/http://www.constellation-guide.com/witch-head-nebula-ic-2118/ |dataarchivio=10 gennaio 2015 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Si tratta in realtà di un [[sistema stellare]] perché intorno alla supergigante orbitano due [[Stella di classe B V|stelle azzurre di sequenza principale]]<ref name=Burnham1978 />.
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Nonostante Rigel sia la stella più luminosa della sua costellazione, le è stata assegnata la lettera β. Ciò può essere dovuto o al fatto che, al momento dell'assegnazione delle lettere nel [[1603]], Betelgeuse, in virtù della sua [[stella variabile|variabilità]], era più luminosa di quanto non sia ora, oppure semplicemente al fatto che [[Johann Bayer]], come in molti altri casi, si è basato sulle posizioni delle stelle piuttosto che sulla loro effettiva luminosità al momento dell'assegnazione della lettera.<ref name="Kaler1">{{cita libro|autore=[[James B. Kaler]]|titolo=First Magnitude: A Book of the Bright Sky|editore=World Scientific|anno=2012|pagina=161|capitolo=Rigel (Beta Orionis)|url_capitolo=http://books.google.com.ec/books?id=RU53HNeYJsMC&pg=PA161&dq=was++betelgeuse+in+past+of+rigel+bayer&hl=it&sa=X&ei=h41PVM_zLIeqNtjjgpgM&redir_esc=y#v=onepage&q=was%20%20betelgeuse%20in%20past%20of%20rigel%20bayer&f=false|isbn=981-4417-42-4}}</ref>
 
Rigel ha un [[indice di colore]] (B-V) di -0,03,<ref name=Simbad/> che la fa apparireappare di un colore bianco-azzurro.<ref>{{cita web|url=http://www.atnf.csiro.au/outreach//education/senior/astrophysics/photometry_colour.html|titolo=The colour of stars|editore=Australia Telescope, Outreach and Education (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation)|data= 21 dicembre 2004|accesso= 28 ottobre 2014}}</ref><ref>{{cita|Schaaf 2008|p. 1}}.</ref> il suo [[indice di colore]] (B-V) è di -0,03<ref name=Simbad/>.
 
Rigel è una stella dell'[[emisfero celeste australe|emisfero australe]], ma è talmente prossima all'[[equatore celeste]] (solo 8° a sud) da poter essere osservata da tutte le aree abitate della [[Terra]], senza difficoltà. D'altra parte questa vicinanza all'equatore celeste fa sì che essa sia [[astro circumpolare|circumpolare]] solo nelle regioni vicine al [[polo sud]] terrestre.
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=== Temperatura e luminosità ===
Il colore azzurro di Rigel è determinato dalla sua alta [[temperatura]] superficiale]]. Il valore di tale temperatura non è tuttavia conosciuto con certezza: alcune misurazioni hanno dato come risultato {{M|12000||ul=K}}<ref name=Chesnau2014 /><ref>{{cita pubblicazione | autore=L. Sapar | coautori=A. Sapar | titolo=The ultraviolet IUE spectrum of β Orionis| rivista=Tartu Astrofüüs | anno=1989 | volume=99 | url=http://cdsads.u-strasbg.fr/cgi-bin/nph-bib_query?1989TarOT..99....0S&db_key=AST&nosetcookie=1 |accesso=29 aprile 2010 }}</ref>, altre {{TA|13 000 K}}<ref name=Takeda>{{cita pubblicazione | autore=Y. Takeda | titolo=Spectroscopic determinations of stellar parameters and photospheric helium abundances for Alpha Cygni and Beta Orionis| rivista=Publications of the Astronomical Society of Japan | anno=1994 | volume=46 | pp=181-203 | url=http://cdsads.u-strasbg.fr/cgi-bin/nph-bib_query?1994PASJ...46..181T&db_key=AST&nosetcookie=1 |accesso=29 aprile 2010 }}</ref>. In ogni caso, Rigel è stabilmente assegnata alla [[classe spettrale]] B8<ref name=Simbad>{{cita web|url=http://simbad.u-strasbg.fr/simbad/sim-basic?Ident=rigel&submit=SIMBAD+search|titolo=Rigel su SIMBAD|accesso=29 aprile 2010}}</ref>.
 
La [[Magnitudine assoluta|luminosità assoluta]] di una stella è ricavabile dalla sua luminosità apparente e dalla sua distanza dalla Terra. Visto che la distanza precisa a cui Rigel si trova è incerta, anche la sua luminosità intrinseca è difficilmente determinabile con precisione. Nel calcolo vi deve inoltre tenere conto che, data la sua alta temperatura superficiale, Rigel emette molta [[radiazione]] nella banda dell'[[ultravioletto]]. Le stime della luminosità di questa stella variano fra le {{M|66000||ul=LS}}<ref name=Steward>{{cita pubblicazione | autore=H. A. Stewart | coautori=E. F. Guinan, R. Wasatonic, S G. Engle, G. P. McCook | titolo=Multi-Frequency Photometric Analyses of Rigel, the nearest Blue Supergiant and Supernova Progenitor | rivista=Bulletin of the American Astronomical Society | anno=2009 | volume=41 | p=207 | url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2009AAS...21340813S |accesso=13 novembre 2014 }}</ref> e le {{M|120000||ul=LS}}<ref name=Moravveji/>. Tenendo buono quest'ultimo valore, basato sulla nuova riduzione dei dati di Hipparcos, la [[magnitudine assoluta]] bolometrica di questa stella si aggirerebbe attorno a −8<ref name= Moravveji/><ref name=Takeda/> e questo fa di Rigel l'oggetto più luminoso entro il raggio di un migliaio di anni luce del Sole. Occorre allontanarsi dal Sole almeno {{M|1400||ul=ly}} fino a [[Deneb]], {{ST|Alfa|Cyg}}, per trovare una stella sicuramente più luminosa. Anche Deneb si trova sul braccio di Orione della Via Lattea, ma nella direzione opposta a quella in cui si trova Rigel. Un'altra stella che potrebbe contendere a Deneb il primato di stella più luminosa nelle vicinanze del Sole a una distanza superiore a quella di Rigel è [[Naos (astronomia)|Naos]], {{ST|Zeta|Pup}}, che è sicuramente più luminosa di Deneb: tuttavia non è ancora ben chiaro quale delle due stelle sia la più vicina<ref>Le misurazioni recenti del satellite [[Hipparcos]] indicano che Naos è più vicina di Deneb: cfr. {{cita pubblicazione | autore=J. Maíz Apellániz | coautori=E. Alfaro, A. Sota | titolo=Accurate distances to nearby massive stars with the new reduction of the Hipparcos raw data | anno=2008 | url=https://arxiv.org/abs/0804.2553 |accesso=13 novembre 2014 }}</ref>.
 
=== Raggio e massa ===
Rigel è classificata come [[stella supergigante]]; in particolare essa è stata assegnata alla [[classificazione stellare#Le classi di luminosità|classe di luminosità]] Ia<ref name=Simbad/><ref name=Moravveji/><ref name=Chesnau2014 /> (a volte Iab<ref name=Simbad/>), che raccoglie le supergiganti più luminose. Ciò significa che Rigel ha già abbandonato la [[sequenza principale]] e si trova in un avanzato [[evoluzione stellare|stato evolutivo]]. Abbandonando la sequenza principale, Rigel ha cominciato a aumentare le sue dimensioni, che sono diventate ragguardevoli. Basandosi sulla sua luminosità e sulla sua temperatura, si può ricavare che essa ha un [[raggio (astronomia)|raggio]] che è 74 volte quello del Sole<ref name=Kaler />, mentre misurazioni dirette del diametro di Rigel hanno dato come risultato 2,43&nbsp;[[milliarcosecondo|mas]] nel 2005, con lo il [[Very Large Telescope|VLTI]] dell'[[European Southern Observatory|ESO]]<ref>{{cita pubblicazione|autore=A. Richichi, I. Percheron|titolo=First results from the ESO VLTI Calibrators Program|rivista=Astronomy & Astrophysics|volume=434|numero=3|pp=1201-1209|url=http://vizier.u-strasbg.fr/viz-bin/VizieR-5?-ref=VIZ546b405a816f&-out.add=.&-source=J/A%2bA/434/1201/table4&recno=44|data=2005|doi=10.1051/0004-6361:20042257|accesso=19 novembre 2014}}</ref>, e di 2,76&nbsp;mas con l'[[interferometro]] [[CHARA Array|CHARA]] nel 2009<ref name=Chesneau2010>{{cita pubblicazione |titolo=Time, spatial, and spectral resolution of the Hα line-formation region of Deneb and Rigel with the VEGA/CHARA interferometer |autore=O. Chesneau ''et al.'' |rivista=Astronomy and Astrophysics |anno=2010 |volume=521 |pp=id. A5 |url=http://cdsads.u-strasbg.fr/cgi-bin/nph-bib_query?2010A%26A...521A...5C&db_key=AST&nosetcookie=1 |doi=10.1051/0004-6361/201014509 |accesso=18 novembre 2014}}</ref>. Assumendo quest'ultima misura e la distanza calcolata sulla base dei dati del satellite Hipparcos si ottiene un raggio di raggio di Rigel in {{TA|78,9 ± 7,4 R<sub>☉</sub>}} (corrispondenti a circa {{M|55|e=6|k|mul=km}}) in buon accordo con il raggio calcolato in base a luminosità e temperatura<ref name=Moravveji/>.
[[File:Rigel sun comparison.png|upright=1.3|thumb|left|Confronto fra le dimensioni del Sole e quelle di Rigel]]
I margini di incertezza sono tuttavia ampi: basandosi sul calcolo di altri parametri come la [[Gravità di superficie|gravità superficiale]] e sul suo stato evolutivo, Israelian ''et al.'' (1997) hanno ricavato un raggio di 130&nbsp;R<sub>☉</sub><ref name=Israelian>{{cita pubblicazione | autore=G. Israelian | coautori=E. Chentsov, F. Musaev | titolo=The inhomogeneous circumstellar envelope of Rigel (beta Orionis A)| rivista=Monthly Notices of the Royal Astronomical Society | anno=1997 | volume=290 | pp=521-532 | url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1997MNRAS.290..521I |accesso=18 novembre 2014 }}</ref>. Se fosse posta al centro del [[Sistema solare]], Rigel raggiungerebbe quindi almeno l'orbita di [[Mercurio (astronomia)|Mercurio]], ma potrebbe addirittura avvicinarsi all'orbita di [[Venere (astronomia)|Venere]], se le stime più alte dovessero rivelarsi corrette.
 
Sebbene nel corso della sua evoluzione abbia perduto grandi quantità di materiale, Rigel ha una [[massa (fisica)|massa]] diverse volte maggiore di quella del Sole. Secondo uno studio di Przybilla ''et al.'' del 2010, condotto utilizzando modelli teorici delle [[Traccia evolutiva|tracce evolutive]] delle stelle massicce, la massa di Rigel sarebbe pari a {{M|23|-|ul=masse solari}}<ref name=Moravveji/><ref name=Przybilla>{{cita pubblicazione|autore=N. Przybilla|data=2010|titolo= Mixing of CNO-cycled matter in massive stars|url=http://www.aanda.org/articles/aa/pdf/2010/09/aa14164-10.pdf|rivista= [[Astronomy and Astrophysics]]|volume= 517|pp=A38|doi=10.1051/0004-6361/201014164}}</ref>; Hohle nel 2010 utilizza diversi modelli evolutivi ottenendo valori compresi fra 11,64 e {{M|19,22|-|ul=masse solari}}<ref name=Hohle>{{cita pubblicazione|autore=Hohle, M. M.; Neuhäuser, R.; Schutz, B. F. |data=aprile 2010|titolo=Masses and luminosities of O- and B-type stars and red supergiants|url=http://vizier.u-strasbg.fr/viz-bin/VizieR-5?-ref=VIZ5451356f8643&-out.add=.&-source=J/AN/331/349/single&recno=262|rivista=[[Astronomische Nachrichten]]|volume= 331 |numero=4|p=349|doi=10.1002/asna.200911355}}</ref>; infine Tetzlaff ''et al.'' nel 2011 hanno calcolato la media fra i risultati di diversi modelli evolutivi ottenendo {{M|19,2|pm=0,1|-|ul=masse solari}}<ref name="Tetz">{{cita pubblicazione|autore=N. Tetzlaff ''et al.''|data=gennaio 2011|titolo=A catalogue of young runaway Hipparcos stars within 3 kpc from the Sun|rivista= [[Monthly Notices of the Royal Astronomical Society]]|url=http://vizier.u-strasbg.fr/viz-bin/VizieR-5?-ref=VIZ5451356f8643&-out.add=.&-source=J/MNRAS/410/190/table1&recno=1271|volume= 410|numero=1|pp=190–200|doi=10.1111/j.1365-2966.2010.17434.x}}</ref>.
 
La massa di Rigel è dunque paragonabile a quella della [[supergigante rossa]] Betelgeuse, sua compagna di costellazione. Tuttavia le due stelle si trovano in due stati evolutivi differenti. Rigel sta probabilmente espandendosi e raffreddandosi in superficie dopo aver terminato l'[[idrogeno]] disponibile nel suo nucleo; in tal caso possiederebbe ora un nucleo inerte di [[elio]] e diventerebbe in futuro una supergigante rossa. Betelgeuse ha invece già raggiunto questa fase. Sebbene sia improbabile, esiste tuttavia anche un'altra possibilità, più remota, che Rigel abbia già superato la fase di supergigante rossa e che sia ridiventata una supergigante blu, cominciando a fondere l'elio in [[carbonio]] nel suo nucleo. In tal caso Rigel sarebbe andata incontro a maggiori perdite di massa rispetto alle ipotesi precedenti e quindi la sua massa attuale sarebbe ridotta a {{M|14|-|ul=masse solari}}<ref name=Kaler/>.
 
=== Velocità e periodo di rotazione ===
Le stelle [[stella gigante|giganti]] e supergiganti, uscendo dalla sequenza principale, aumentano il loro [[volume]]. Per la [[legge di conservazione del momento angolare]], la [[Velocità angolare|velocità di rotazione]] diminuisce. Queste stelle quindi di solito ruotano tanto più lentamente quanto più hanno aumentato il loro volume. Rigel, come tutte le stelle molto calde, quando era all'interno della sequenza principale doveva ruotare molto velocemente, tanto che forse la sua velocità di rotazione era all'[[equatore]] circa 400-{{M|500|k|mul=km/s}}<ref name=Takeda2>{{cita pubblicazione | autore=Y. Takeda | coautori=K. Sadakane, M. Takada-Hidai | titolo=Profile analysis of He I 6678 in beta Orionis: Rotation, macroturbulence, and He abundance| rivista=Publications of the Astronomical Society of Japan | anno=1995 | volume=47 | pp=307-316 | url=http://cdsads.u-strasbg.fr/cgi-bin/nph-bib_query?1995PASJ...47..307T&db_key=AST&nosetcookie=1 |accesso=20 novembre 2014 }}</ref>, vicina alla velocità critica, oltre la quale una stella si distruggerebbe. L'eccesso di [[elio]] riscontrato nell'[[atmosfera stellare]] di Rigel è stato spiegato proprio sulla base di questa originaria velocità di rotazione molto elevata: essa dovrebbe infatti avere provocato un rimescolamento dei prodotti del [[Ciclo del carbonio-azoto|ciclo CNO]], quando questa stella si trovava nella sequenza principale<ref name=Takeda2/>.
 
L'attuale velocità di rotazione di Rigel è molto difficile da determinare, così come lo è in tutte le supergiganti. Le stelle di questo tipo infatti uniscono una velocità di rotazione ridotta, causata dall'aumento di volume, a un'atmosfera estremamente turbolenta e non è semplice separare i movimenti del gas dovuti alla rotazione e quelli dovuti alla turbolenza. Tuttavia, Rigel è stata fatta oggetto di molteplici indagini in questo campo. Gli studi condotti stimano che la [[velocità di rotazione proiettata]] (''v''<sub>eq</sub> × ''sin'' ''i'') abbia un valore compreso fra {{M|25|k|mul=km/s}} e {{M|43|k|mul=km/s}}<ref name=Przybilla/><ref name=Takeda2/><ref>{{cita pubblicazione | autore=D. F. Gray | titolo=Atmospheric turbulence measured in stars above the main sequence| rivista=Astrophysical Journal | anno=1975 | volume=202 | pp=148-164 | url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1975ApJ...202..148G |accesso=20 novembre 2014 |doi=10.1086/153960}}</ref>. La velocità di rotazione effettiva di Rigel dipende dall'angolo di inclinazione dell'asse di rotazione della stella rispetto alla nostra linea di vista, che non è conosciuto con precisione. Tuttavia Chesneau ''et al.'' (2010), tramite lo studio delle variazioni della [[linea di emissione|linea]] [[H-alfa|Hα]], sono riusciti a rilevare la presenza di un'omogeneità sulla superficie di Rigel, che li ha portati a speculare che l'asse di rotazione della stella abbia un'alta inclinazione rispetto alla nostra linea di vista<ref name=Chesneau2010 />. Moravveji ''et al.'' (2012) assumono quindi {{TA|60° ≤ ''i'' ≤ 90°}}<ref name=Moravveji />. Supponendo che il raggio stellare sia 78,9&nbsp;R<sub>☉</sub> e che la velocità di rotazione proiettata sia {{M|25|k|mul=km/s}}, come indicano due indipendenti studi del [[2010]], allora se ne ricava che se l'asse di inclinazione è inclinato di 60° il [[periodo di rotazione]] è di 137&nbsp;giorni, mentre se l'asse è inclinato di 90°, il periodo è di 158&nbsp;giorni<ref name=Moravveji />. Il periodo di rotazione di Rigel dovrebbe essere quindi compreso fra questi due valori.
 
=== Vento stellare ===
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Come tutte le stelle supergiganti, Rigel emette massicciamente [[gas]] tramite il proprio [[vento stellare]]. Si tratta di un vento stellare relativamente veloce {{TA|(400 ≤ ''v'' ≤ 600 km/s}}<ref>{{cita pubblicazione | autore=B. Bates | coautori=D. L. Giaretta, D. J. McCartney, J. A. McQuoid | titolo=Balloon and IUE spectra of early-type stars| rivista=Irish Astronomical Journal | anno=1980 | volume=14 | pp=114-120 | url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1980IrAJ...14..114B |accesso=5 maggio 2010 |doi=10.1086/153960}}</ref>), che emette radiazione nelle frequenze dell'[[ultravioletto]]. Questo vento stellare origina una notevole perdita di [[massa (fisica)|massa]] da parte della stella, ma c'è incertezza riguardo a quanto essa ammonti di preciso. Le misurazioni effettuate da tre diversi studi la collocano fra 1,1 milionesimi<ref>{{cita pubblicazione | autore=M. J. Barlow | coautori=M. Cohen | titolo=Infrared photometry and mass loss rates for OBA supergiants and Of stars | rivista=Journal of Astrophysics | anno=1977 | volume=213 | pp=737-755 | url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1977ApJ...213..737B|accesso=5 maggio 2010 | doi=10.1086/155204}}</ref> e 1,3 decimilionesimi<ref>{{cita libro| nome=Anne | cognome=Underhill | titolo=B Stars with and without Emission Lines |coautori=V. Doazan | anno=1982 | editore=Centre National de la Recherche Scientifique | città=Paris | p=142 }}</ref> di [[massa solare]] ogni anno. Si tratta di una perdita che è nell'ordine di 1-10 milioni di volte la massa persa dal Sole ogni anno a causa del [[vento solare]]. In ogni caso tale perdita non avviene in modo regolare<ref>{{cita conferenza |autore=N. Morrison |coautori=R. Rother, N. Kurschat |titolo=Hα line profile variability in the B8Ia-type supergiant Rigel (β Ori) | conferenza=Clumping in hot-star winds |editore=Universitätsverlag Potsdam |anno=2008 |città=Potsdam |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2008cihw.conf..155M |accesso=5 maggio 2010 }}</ref>, ma avviene in eruzioni che danno origine a diverse [[Guscio (struttura)|shell]] di gas, concentriche le une alle altre, che si espandono allontanandosi dalla stella. Queste eruzioni sono probabilmente uno dei fattori responsabili della [[stella variabile|variabilità]] della stella.
 
Studi condotti da Chesneau ''et al.'' (2014) su osservazioni condotte nel corso di due campagne osservative, nel 2006-2007 e nel 2009-2010, questi ultimi utilizzando lo strumento [[Very Large Telescope#Strumenti seconda generazione|AMBER]] del [[Very Large Telescope|VLT]] in [[Cile]], dimostrano la forte variabilità del vento stellare di Rigel e della variazione del tasso di massa persa su scala temporale di un solo anno. Nella seconda campagna l'atmosfera di Rigel appariva molto più tranquilla rispetto a 1-2 anni prima e la massa persa dalla stella tramite il vento stellare è passata da {{M|9,4|pme=−7|0,9|eul=−7|-|massa solare}} a {{M|7,6|pme=−7|1,1|eul=−7|-|massa solare}} perse all'anno, con una differenza in percentuale, tra i due periodi osservativi, dell 20% circa<ref name=Chesnau2014>{{cita pubblicazione|autore=O. Chesneau ''et al.''|titolo= The variable stellar wind of Rigel probed at high spatial and spectral resolution|url=https://arxiv.org/pdf/1405.0907v1.pdf|rivista=[[Astronomy & Astrophysics]]|volume=566|numero=A125|pagina=18|data=giugno 2014|accesso=31 ottobre 2014}}{{arxiv|1405.0907v1}}</ref>.
 
=== Variabilità ===
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The International Variable Star Index - beta Orionis|editore=[[AAVSO]]|accesso=28 ottobre 2014}}</ref>. Sia il periodo di variazione che l'ampiezza non sono infatti costanti. Secondo alcuni studiosi il semiperiodo medio di queste variazioni è 22 giorni<ref name=Hayes>{{cita pubblicazione | autore=D. P. Hayes | titolo=Rigel's circumstellar envelope structure | rivista=Astrophysical Journal | anno=1986 | volume=302 | pp=403-409 | url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1986ApJ...302..403H |accesso=10 maggio 2010 | doi=10.1086/163998}}</ref>. Tuttavia secondo altri studiosi, le variazioni di luminosità della stella non hanno alcuna regolarità<ref>{{cita pubblicazione | autore=N. Morrison | coautori=S. Rother | titolo=Long-term Spectroscopic Monitoring Of Rigel (Beta Ori, B8ia) | rivista=Bulletin of the American Astronomical Society | anno=2010 | volume=42 | p=344 | url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2010AAS...21542710M |accesso=17 maggio 2010 }}</ref>. In ogni caso la variabilità di Rigel resta piuttosto complessa; variazioni della [[velocità radiale]] della stella hanno individuato almeno 19 oscillazioni simultanee non radiali, con periodi che vanno da 1,2 a 74 giorni<ref name=Moravveji>{{cita pubblicazione|autore=Ehsan Moravveji ''et al.''|data= 2012 |titolo=Asteroseismology of the Nearby SN-II Progenitor: Rigel Part I. The MOST High Precision Photometry and Radial Velocity Monitoring|url=http://iopscience.iop.org/0004-637X/747/2/108/pdf/0004-637X_747_2_108.pdf|rivista=[[Astrophysical Journal]]|volume= 747 numero=2 |pagina=108 |doi=10.1088/0004-637X/747/2/108|accesso=27 ottobre 2014}}</ref>. L'intervallo di variabilità va da 0,03 a 0,3 magnitudini, cioè dal 3 al 30 percento. L'esatto meccanismo all'origine di queste variazioni non è ancora conosciuto e sono state fatte al proposito diverse ipotesi. Una prima è che la stella vada incontro a pulsazioni non radiali, che interessano larghe parti dell'[[atmosfera stellare]], in modo irregolare e non periodico. Queste pulsazioni sarebbero accompagnate da grandi perdite di massa, che renderebbero di forma irregolare l'involucro della stella<ref name=Hayes/>.
 
Sono state avanzate altre ipotesi. Poiché alcune osservazioni hanno rivelato la presenza non solo di gas che si allontana dalla stella, ma anche di gas che ricade su di essa, è stata proposta l'esistenza di fenomeni simili alle [[Protuberanza solare|protuberanze solari]] e ai [[Brillamento|flare]] a cui il Sole va soggetto. Tutto ciò suggerisce l'esistenza di una [[cromosfera]], per certi versi simile a quella del Sole<ref name=Israelian/>. Le protuberanze sarebbero più frequenti in corrispondenza dell'equatore stellare e sarebbero collegate con il [[magnetismo]] di Rigel<ref>{{cita libro|autore=Mike Yost|titolo=Remnants of Light|url=http://books.google.com.ec/books?id=7Dn5xIvED9MC&pg=PT12&lpg=PT12&dq=rigel+prominences++magnetic+field&source=bl&ots=a-_fvtX-E0&sig=WhdUvyH_btItorZCZZETM08ejG0&hl=it&sa=X&ei=B0tRVNO5C4qrgwSwjYGoAQ&redir_esc=y#v=onepage&q=rigel%20prominences%20%20magnetic%20field&f=false|editore=Whaley Digital Press|anno=2011|isbn=0-615-52853-8|urlmorto=sì}}</ref>. La sua superficie presenterebbe infatti delle [[Macchia stellare|macchie stellari]]. Nella zona interessate da esse si originerebbero vaste [[Brillamento|eruzioni]] di materiale confinato magneticamente che causerebbero loop molto estesi (decine di volte più grandi di quelli che interessano il Sole), che arriverebbero fino ad un'altezza pari a un quarto del raggio della stella. Le variazioni di luminosità di Rigel potrebbero essere associate a questi fenomeni, tuttavia, in un monitoraggio spettroscopico a lungo periodo pubblicato nel 2012, non è stato rilevato nessun [[campo magnetico]] attorno alla stella, come solitamente succede per le supergiganti di classe O e B. Le variazioni della luminosità di Rigel potrebbero dipendere da uno o più fenomeni associati tra loro, come presenza di macchie, perdite di massa, pulsazioni o dall'interazione tra diverse strutture esistenti in prossimità della fotosfera stellare<ref name=Schultz>{{cita conferenza|titolo=Searching for Weak or Complex Magnetic Fields in Polarized Spectra of Rigel|url=https://arxiv.org/pdf/1009.2516.pdf|autore=M. Shultz ''et al.''|data=13 settembre 2010|conferenza=Proceedings IAU Symposium|numero=272}}{{arxiv|1009.2516v1}}</ref>.
 
=== Stato evolutivo ===
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== Il sistema ==
[[File:Rigel 2007.jpg|upright=1.3|thumb|left|La brillante stella Rigel costituisce, secondo Bayer, il piede sinistro di Orione]]
 
Rigel non è in realtà una stella singola, ma un [[sistema stellare]]. Intorno alla stella principale, che è stata fin qui descritta e che è denominata Rigel A, orbitano due o forse più stelle. Rigel è stata riconosciuta come [[binaria visuale]] almeno dal [[1831]], sulla base delle osservazioni di [[Friedrich Georg Wilhelm von Struve|F. G. W. Struve]]<ref name=Burnham1978/>. La compagna visuale di Rigel A sarebbe una stella di tutto rispetto, brillando alla magnitudine apparente 6,7 nonostante la distanza di circa 800 anni luce. Tuttavia essendo vicina a Rigel A e essendo quest'ultima 500 volte più luminosa, la sua luminosità viene sovrastata dalla sua più potente compagna, sicché la sua risoluzione necessita di un [[telescopio]] di almeno {{M|150|m|mul=mm}}<ref name=Burnham1978>{{cita libro |titolo=Burnham's Celestial Handbook |url=https://archive.org/details/burnhamscelestia02robe |nome=Robert, Jr. |cognome=Burnham |editore=Dover Publications |città=New York |anno=1978|pagine=1300 |isbn=0-486-23568-8 }}</ref>. Alla distanza stimata, la compagna di Rigel A è separata dalla primaria da almeno {{M|2200||ul=UA}} (330 miliardi di km). Vista la notevole distanza fra le due componenti non si è finora osservato nessun moto orbitale, ma, come è ovvio, esse condividono il medesimo [[moto proprio]]<ref name=Burnham1978/><ref name=Jedicke1992>{{cita libro |nome=Peter |cognome=Jedicke |titolo=The New Cosmos |coautori=Levy, David H. |anno=1992 |editore=Kalmbach Books |città=Waukesha |pagine=48–53 |capitolo=Regal Rigel}}</ref>. In ogni caso l'orbita viene compiuta in almeno {{formatnum:25000}} anni<ref name=Kaler/>.
 
La compagna visuale di Rigel è essa stessa una [[binaria spettroscopica]], formata da due [[Stella di classe B V|stelle azzurre di sequenza principale]]. Entrambe le componenti, chiamate Rigel B e Rigel C, hanno classe spettrale B9 e hanno una temperatura superficiale di poco superiore ai {{M|10000||ul=K}}. Rigel B, la più massiccia, ha una massa pari a due volte e mezzo quella del Sole, mentre Rigel C ha una massa pari a {{M|1,9||ul=masse solari}}<ref name=Burnham1978/><ref name=Jedicke1992/>. Esse si trovano distanti {{M|100||ul=UA}} (circa 15 miliardi di km) l'una dall'altra e compiono il loro moto orbitale in circa 400 anni<ref name=Kaler/>.
 
Alla fine del [[XIX secolo]] e all'inizio del [[XX secolo|XX]] ci fu una lunga controversia circa la possibilità di risolvere con telescopi un'ulteriore componente ottica nelle immediate vicinanze di Rigel. Parecchi osservatori esperti affermarono di averla individuata, mentre altri affermarono di non essere riusciti in questa impresa; tuttavia, anche quelli che affermavano di esservi riusciti furono spesso incapaci di ripetere il risultato. Le osservazioni compiute in seguito hanno smentito che tale ulteriore componente ottica esista<ref name=Burnham1978/><ref name=Jedicke1992/>.
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Rigel, come tutte le stelle più massicce del Sole, non è certamente il luogo più adatto per la ricerca di [[Vita extraterrestre|vita]] come noi la conosciamo, in quanto una stella con la massa di Rigel ha una durata temporale di appena una decina di milioni di anni, tempo insufficiente perché si possano sviluppare forme di vita complesse<ref name=Solstation>{{cita web|url=http://www.solstation.com/habitable.htm|titolo=Stars and Habitable Planets|editore=Sol Company|accesso=18 novembre 2014}}</ref>. Nei suoi pressi nessuna delle costellazioni visibili dalla Terra avrebbe la stessa forma, data la diversa distanza e luminosità delle stelle più brillanti della volta celeste terrestre; la stessa costellazione di Orione, una delle più famose del cielo terrestre, non esisterebbe, per il semplice fatto che Rigel ne fa parte. Inoltre, data la grande distanza che separa Rigel dal Sole, non è possibile conoscere con precisione i suoi dintorni, soprattutto per quel che riguarda le stelle non particolarmente luminose, come le [[nana rossa|nane rosse]]. Anche il Sole a oltre 800&nbsp;a.l. di distanza da Rigel, non solo non sarebbe visibile a [[occhio nudo]], ma non lo sarebbe nemmeno con piccoli telescopi, in quanto la sua [[magnitudine apparente]] sarebbe di +12<ref name="celestia"/>.
 
Se comunque esistesse un sistema planetario abitato nei pressi di Rigel, il cielo sarebbe probabilmente un po' più luminoso di quello visto dalla Terra, e diverse stelle, molte della stessa costellazione di Orione, sarebbero più brillanti. Rigel avrebbe la stessa luminosità del Sole visto dalla Terra se osservata da 250&nbsp;UA, e quella della [[Luna piena]] se osservata da ben 2500&nbsp;UA, vale a dire 5 volte la distanza media di [[Sedna (astronomia)|Sedna]], il più distante [[oggetto transnettuniano]] del sistema solare conosciuto<ref>{{cita web|url=http://www.astrosurf.com/cosmoweb/sistemasolare/transnettuniani/index.html|titolo=Oggetti Transnettuniani|sito=Astrosurf.com|accesso=18 novembre 2014|dataarchivio=29 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141129032400/http://www.astrosurf.com/cosmoweb/sistemasolare/transnettuniani/index.html|urlmorto=sì}}</ref>. Una delle stelle più vicine a Rigel, a 19 anni luce, è HIP 24428, una stella di classe A simile a [[Sirio]] che, a quella distanza da Rigel, splenderebbe di magnitudine 0,36. Altre quattro stelle, che si trovano a una distanza tra 40 e 50&nbsp;a.l., hanno tipo spettrale compreso da B9 a F2, e magnitudini che vanno da 1,39 a 3,42<ref name="celestia"/>.
 
Tuttavia, numerose stelle conosciute sarebbero più luminose di HIP 24428: in assoluto la più brillante dei cieli rigeliani sarebbe {{STL|Lambda|Eri}}, una [[subgigante blu]] che, distante da Rigel 58&nbsp;a.l., brillerebbe di magnitudine −1,5, poco più di [[Alnitak]] (−1,33), che dista da Rigel 178&nbsp;a.l. Con magnitudine negativa sarebbero anche {{STL|Lambda|Lep}} (−0,87), distante 79&nbsp;a.l., {{STL|Eta|Ori}}, [[Mintaka]], [[42 Orionis]] e [[Saiph]], quest'ultima distante 250&nbsp;a.l. da Rigel. [[Betelgeuse]], a poco più di 400 anni luce da Rigel, sarebbe l'ottava stella più luminosa del cielo, con una magnitudine di 0,1, poco più luminosa della vicina HIP 24428 e della calda supergigante [[Alnilam]], che seppur distante oltre 1000&nbsp;a.l. da Rigel, brillerebbe di magnitudine 0,48. Anche [[Wezen]], altra supergigante distante poco meno di 1000&nbsp;a.l. da Rigel sarebbe comunque più luminosa che vista dalla Terra (0,79). Sarebbero invece meno luminose che viste dalla Terra alcune stelle che appaiono brillanti nei cieli terrestri a causa della loro vicinanza (ad esempio, Sirio, Vega, Altair, Capella). Meno luminosa apparirebbe anche [[Canopo]], che ad oltre 600&nbsp;a.l., brillerebbe "solo" di magnitudine 1,1<ref name="celestia">Come verificato tramite il software di simulazione spaziale [[Celestia]]</ref>.
 
Per quanto riguarda HIP 24428, la vicina [[Stella di classe A V|stella bianca]], nei suoi immediati dintorni Rigel sarebbe estremamente luminosa, arrivando a una magnitudine di −8, ben più luminosa del pianeta [[Venere (astronomia)|Venere]] visto dalla Terra, e in grado di proiettare ombre<ref name="celestia"/><ref group="N">Rigel ha una [[magnitudine assoluta]] [[Bolometro|bolometrica]] (M<sub>v</sub>) di −8 circa, tuttavia Rigel emette parte della sua radiazione nell'[[ultravioletto]], non visibile all'occhio umano, mentre in [[luce visibile]] la sua magnitudine assoluta (M<sub>v</sub>) si riduce a −7,1 Cfr.{{cita web|url=http://ecampus.matc.edu/mihalj/astronomy/test5/stellar_magnitudes.htm|titolo=Star Light ... Star Bright ...|editore=ecampus.matc.edu|accesso=18 novembre 2014}} e distando da HIP 24428 {{M|19||ul=al}}, la sua magnitudine apparente risultante è pari a:
:<math>\begin{smallmatrix} m = M_v - 5 (1- \log_{10} 5,90) = -8,2 \end{smallmatrix}</math></ref>. Se su un pianeta di HIP 24428 esistesse una civiltà evoluta almeno come la nostra, con una storia di qualche milione di anni alle spalle, avrebbe visto la nascita della più giovane Rigel e la sua evoluzione in supergigante nel corso dei millenni, con la crescente preoccupazione della sua futura esplosione in supernova. Trovandosi a meno di 20&nbsp;a.l. infatti, l'esplosione di Rigel in una [[supernova di tipo II]] metterebbe a serio rischio qualsiasi forma di vita presente su quel pianeta<ref name=Gehrels>{{Cita pubblicazione |cognome=Gehrels | nome=N. |anno=2003 |titolo=Ozone Depletion from Nearby Supernovae |rivista=Astrophysical Journal |volume=585| numero=2 |pp=1169–1176 |doi=10.1086/346127 |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2003ApJ...585.1169G |accesso=16 aprile 2013}}</ref>.
 
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[[File:Treasures3.jpg|thumb|Rigel e la [[Nebulosa Testa di Strega]].]]
 
Il nome di Rigel deriva dalla sua posizione di "piede" sinistro di Orione. È infatti una contrazione di ''Rijl jawza al-yusra'', espressione [[lingua araba|araba]] per "il piede sinistro di Colui che è Centrale". Un altro nome arabo è ''riǧl al-ǧabbār'', che significa "il piede di colui che è grande (gigante, conquistatore, ecc.)"; da questa espressione araba derivano i nomi alternativi di Rigel, ''Algebar'' e ''Elgebar'', che tuttavia sono raramente utilizzati<ref name=Allen>{{cita libro | cognome=Allen | nome=Richard Hinckley | titolo=Star names: their lore and meaning | url=https://archive.org/details/starnamestheirlo00alle | editore=Dover Publications | città=Mineola (N.Y:) | anno=1963 |pagine=312 | isbn=978-0-486-21079-7 }}</ref>.
 
Nella [[mitologia norrena]] il gigante [[Orione (mitologia)|Orione]] era identificato con Orwandil. Secondo il mito egli stava viaggiando in compagnia del dio [[Thor]], quando in uno sfortunato incidente il suo alluce si congelò durante l'attraversamento di un fiume. Thor tagliò il dito e lo lanciò nel cielo, ove divenne Rigel. In alcune varianti, l'altro alluce divenne la stella [[Alcor]]<ref>{{cita libro | cognome=Allen | nome=Richard Hinckley | titolo=Star names: their lore and meaning | url=https://archive.org/details/starnamestheirlo00alle | editore=Dover Publications | città=Mineola (N.Y:) | anno=1963 |pagine=313 | isbn=978-0-486-21079-7 }}</ref>.
 
In [[Cina]] Rigel è conosciuta con il nome 参宿七, che significa "la settima delle tre stelle"<ref>{{cita web|url=http://www.mdbg.net/chindict/chindict.php?wdrst=0&popup=1&wdqchid=%E5%8F%82%E5%AE%BF%E4%B8%83|titolo=参宿七|sito=MDGB English to Chinese dictionary|accesso=29 ottobre 2014}}</ref>. Questo curioso nome deriva dal fatto che i cinesi chiamavano l'[[asterismo]] della [[Cintura di Orione]], "le tre stelle". Poi altre stelle vennero aggiunte all'asterismo, ma il nome non cambiò.
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In [[Giappone]] Rigel fu chiamata ''Genji-boshi'', nome suggerito dalla bianca bandiera del [[Clan Minamoto|clan Genji]]. Il nome, infatti, significa la stella del clan Genji. Un altro nome utilizzato in Giappone è ''Gin-waki'', che significa "la (stella) argentata accanto (alla Cintura di Orione)"<ref>Hōei Nojiri "Shin seiza jyunrei" p.19 ISBN 9784122041288</ref>.
 
Presso la popolazione [[AustralianiAborigeni aborigeniaustraliani|aborigena australiana]] dei Wotjobaluk Rigel era chiamata ''Yerrerdet-kurrk'' ed era considerata la suocera di ''Totyerguil'', cioè [[Altair]]. La distanza fra le due stelle esprimeva il taboo che impediva a un uomo di accostarsi alla propria suocera<ref>{{cita libro|cognome=Mudrooroo|titolo=Aboriginal mythology : an A-Z spanning the history of aboriginal mythology from the earliest legends to the present day|editore=HarperCollins|città=London|anno=1994|pagina=142|isbn=1-85538-306-3}}</ref>.
 
Nella [[navigazione astronomica]], Rigel è una delle più importanti stelle utilizzate per stabilire la posizione di una nave. Ciò è dovuto sia alla sua brillantezza, sia alla sua posizione vicina all'equatore celeste, che la rende visibile da tutti gli oceani del mondo.
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===Letteratura===
[[File:Kyle-cassidy-david-kyle.jpg|thumb|upright=1.2|[[David Kyle]], qui in una foto del 2009, descrisse un pianeta attorno a Rigel nel romanzo ''Lensman from Rigel'', scritto negli anni ottanta e sequel della [[Lensman|serie di romanzi]] di [[E. E. Smith]].]]
Nel ''[[Ciclo dell'Impero]]'' di [[Isaac Asimov]] viene descritto un mondo attorno a Rigel popolato da una civiltà pigra e decadente basata sulla robotica che cade presto vittima del signore della guerra Moray, mentre nel 1999, [[David Brin]] nell'ambito dell'universo fantascientifico di Asimov e del ''[[Ciclo della Fondazione]]'' in particolare, descrive un pianeta nei pressi di Rigel di nome "Pengia"<ref>{{cita web|titolo=la galactographie|url=http://monot.jc.pagesperso-orange.fr/themes/gaxnord.htm|lingua=fr|sito=monot.jc.pagesperso-orange.fr|accesso=3 novembre 2014}}</ref> in ''[[Ciclo della Fondazione#Fondazione.2C il trionfo|Fondazione, il trionfo]]'', sul quale si riunisce una commissione, in quello che sarà il capitolo finale della saga<ref>{{cita libro|url=http://books.google.com.ec/books?id=x2xkBAAAQBAJ&pg=PT89&dq=%22Pengia%22&hl=it&sa=X&ei=VgJXVIqrA4uYgwS9oIKoBw&redir_esc=y#v=onepage&q=%22Pengia%22&f=false|titolo=Foundation's Triumph|editore=Orion Press|autore=David Brin|lingua=en|anno=|urlmorto=sì}}</ref>.
 
In ''[[Lensman]]'', serie di romanzi di [[E. E. Smith]] scritti tra il 1948 e il 1960, viene descritto Rigel IV, in orbita attorno a Rigel, come popolato da una razza intelligente. Il pianeta attorno a Rigel viene maggiormente citato in un sequel della saga, scritto da [[David A. Kyle]] anni più tardi, in ''Lensman From Rigel'', dove viene descritto come un mondo incandescente a causa dell'alta [[radiazione ultravioletta]] emanata dalla calda stella blu, nonostante questa fosse 200 volte più lontana dal pianeta di quanto non lo sia il Sole dalla Terra<ref>{{cita libro|autore=David A. Kyle|titolo=Lensman From Rigel|editore=Red Jacket Press|url=http://books.google.com.ec/books?hl=it&id=q8RS522Yo7gC&dq=Lensman+rigel&q=%22Rigel%22#v=snippet&q=%22Rigel%22&f=false|pagina=19|anno=2004|lingua=en|isbn=0-9748895-6-3}}</ref>
 
Nel ciclo dei ''[[Principi Demoni]]'', serie di cinque libri scritti da [[Jack Vance]] tra il 1964 e il 1981, Rigel è uno dei tre principali centri della civiltà umana (con la Terra e [[Vega]]), dotato di un sistema di ventisei pianeti abitati ([[Rigel concourse]])<ref name=Darling/>. Nel libro del "Fabbricante di Lacrime", scritto da [[Erin Doom]], Rigel è il personaggio maschile
 
=== Cinema e televisione ===
Nell'universo fantascientifico di [[Star Trek]] Rigel è menzionata diverse volte come stella madre di vari pianeti<ref name=Darling/>. Nelle serie televisive ''[[Star Trek (serie televisiva)|Star Trek]]'', ''[[Star Trek: The Next Generation]]'', ''[[Star Trek: Deep Space Nine]]'' e ''[[Star Trek: Enterprise]]'' vengono citati Rigel II, Rigel III, Rigel IV, Rigel V, Rigel VII, Rigel X e Rigel XII. Secondo il libro ''The Worlds of the Federation'' il sistema di Rigel è situato nel [[Quadrante Alfa]] e sarebbe lo stesso "Sistema di Orione", menzionato più volte in alcune produzioni della saga, tuttavia nel libro non canonico ''Star Trek: Star Charts'', vengono menzionate due stelle, chiamate Beta Rigel e Beta Orionis e con sistema di Orione ci si riferisce piuttosto a quello dominato dalla [[stella binaria]] [[Pi3 Orionis]], la cui principale è una [[Stella di classe F V|stella di classe F]] situata nel [[Quadrante Beta]]<ref>{{cita web|url=http://en.memory-alpha.org/wiki/Rigel|titolo=Rigel|editore=[[Memory Alpha]]|lingua=en|accesso=3 novembre 2014}}</ref>. Nelle diverse serie televisive, i pianeti di Rigel sono menzionato soprattutto nella serie originale (''TOS'') del 1966 fin dal primo episodio (''The cage''), dove il capitano Pike e la sua squadra vengono attaccati dai nativi di Rigel VII.<br/> Nel film [[Star Trek V - L'ultima frontiera]] si parla perfino di una canzone dal titolo ''Moon over Rigel VII'' che il capitano [[James T. Kirk]] propone di cantare mentre è in campeggio con [[Spock]] e il Dottor [[Leonard McCoy|McCoy]].<br/>
Nell'episodio finale della serie ''The Next Generation'' viene invece citato Rigel III come luogo dove il tenente [[Geordi La Forge]] si ritira con famiglia a fare il romanziere, in una storia dove l'onnipotente e capriccioso [[Q (Star Trek)|Q]] trascina l'equipaggio 25 anni indietro nel tempo e 25 anni nel futuro. Nell'episodio finale di ''[[Star Trek: Enterprise]]'' viene menzionato Rigel X come pianeta di ghiaccio, comunque popolato da numerose specie senzienti<ref>{{cita libro|autore=Christopher L. Bennett |titolo=Star Trek: Enterprise: Rise of the Federation: Tower of Babel |editore=Simon and Schuster |anno=2014| pagina=352 |lingua=en||isbn=1-4767-4964-7}}</ref>. Nel film "[[Fabbricante_di_lacrime_(film)|Fabbricante di Lacrime]]", Rigel è il nome del protagonista maschile interpretato da [[Simone Baldasseroni]].
 
== Note ==
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=== Testi generici ===
* {{cita libro | autore= E. O. Kendall | anno=1845 | titolo=Uranography: Or, A Description of the Heavens; Designed for Academics and Schools; Accompanied by an Atlas of the Heavens | editore=Oxford University Press | città=Philadelphia | lingua=en }}
* {{cita libro | nome = John | cognome = Gribbin| coautori=Mary Gribbin | anno=2001 | titolo=Stardust: Supernovae and Life—The Cosmic Connection | url = https://archive.org/details/stardustsupernov0000john | editore=[[Università di Yale|Yale University]] Press | isbn=0-300-09097-8| lingua=en}}
* {{cita libro | cognome= AA.VV | titolo= L'Universo - Grande enciclopedia dell'astronomia| editore= De Agostini| città= Novara | anno= 2002}}
* {{cita libro | cognome= Gribbin| nome= J. | titolo= Enciclopedia di astronomia e cosmologia| url= https://archive.org/details/enciclopediadias0000unse| editore= Garzanti| città= Milano | anno= 2005| isbn= 88-11-50517-8}}
 
=== Sulle stelle ===
* {{cita libro| autore= Martin Schwarzschild | titolo= Structure and Evolution of the Stars | url= https://archive.org/details/structureevoluti0000mart | editore= Princeton University Press | anno=1958 | isbn=0-691-08044-5 | lingua=en }}
* {{cita libro|titolo=The Friendly Stars: How to Locate and Identify Them| autore= Martha Evans Martin; Donald Howard Menzel| editore=Courier Dover Publications| città= Dover| anno= 1964 |pagine= pagine 147|isbn=0-486-21099-5|lingua=en}}
* {{cita libro | autore= R. J. Tayler | anno=1994 | titolo=The Stars: Their Structure and Evolution | url= https://archive.org/details/starstheirstruct0000tayl_q0z3 | editore=Cambridge University Press | pagine=16 | isbn=0-521-45885-4 }}
* {{cita libro | cognome= De Blasi| nome= A. | titolo= Le stelle: nascita, evoluzione e morte| editore= CLUEB| città= Bologna| anno= 2002| isbn= 88-491-1832-5}}
* {{cita libro | cognome= Abbondi| nome= C. | titolo= Universo in evoluzione dalla nascita alla morte delle stelle| editore= Sandit| città= | anno= 2007| isbn= 88-89150-32-7}}
* {{cita libro|titolo=The Brightest Stars: Discovering the Universe through the Sky's Most Brilliant Stars|url=https://archive.org/details/brighteststarsdi0000scha| autore= Fred Schaaf| editore=John Wiley & Sons, Incorporated| città= | anno= 2008|pagine= pagine 288|isbn=978-0-471-70410-2|lingua=en|cid= Schaaf 2008}}
 
=== Carte celesti ===
* {{cita web|url=http://www.geocities.jp/toshimi_taki/atlas_85/atlas_85.htm|titolo=Taki's 8.5 Magnitude Star Atlas|autore=Toshimi Taki|anno=2005|accesso=7 novembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181105182256/http://www.geocities.jp/toshimi_taki/atlas_85/atlas_85.htm|dataarchivio=5 novembre 2018|urlmorto=sì}} - Atlante celeste liberamente scaricabile in formato PDF.
* {{cita libro | cognome= Tirion, Rappaport, Lovi | titolo=Uranometria 2000.0 - Volume I - The Northern Hemisphere to -6°| url= https://archive.org/details/uranometria200000001tiri | editore=Willmann-Bell, inc.| città=Richmond, Virginia, USA | anno=1987 | isbn=0-943396-14-X}}
* {{cita libro | cognome= Tirion, Sinnott| titolo=Sky Atlas 2000.0 - Second Edition | editore= Cambridge University Press | città= Cambridge, USA| anno= 1998| isbn= 0-933346-90-5}}
* {{cita libro | cognome= Tirion| titolo=The Cambridge Star Atlas 2000.0 | url= https://archive.org/details/cambridgestaratl00wilt| ed=3 | editore= Cambridge University Press | città= Cambridge, USA| anno= 2001| isbn=0-521-80084-6}}
 
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