Pieve di Sant'Ippolito a Elsa: differenze tra le versioni

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La primitiva pieve sorgeva a circa un miglio di distanza dal castello di Timignano<ref>Timignano fu un feudo dei Conti di Catignano, poi passò al vescovo di Firenze, poi ai [[Conti Alberti]] e infine al comune di Firenze, {{Cita|AA.VV., Chiese medievali della valdelsa.....|pag.129. Nota 2}}</ref> (l'antica Castelfiorentino).
 
La prima testimonianza documentaria risale al novembre [[1036]] quando venne concessa da [[papa Benedetto IX]] ai canonici della [[cattedrale di Firenze]]<ref>{{Cita|Lami 1758|pag.92}}.</ref>, e tale donazione venne confermata da un atto del [[1037]]<ref>{{Cita|Lami 1758|pag.93}}.</ref>, da una bolla di [[papa Leone IX]] nel [[1050]]<ref>Confermata al vescovo [[Gherardo di Borgogna]] {{Cita|Lami 1758|pag.97}}</ref> e da un egual documento di [[papa Gregorio VII]] nel [[1076]]<ref>{{Cita|Lami 1758|pag.108}}.</ref>. Nel corso dell'[[XI secolo]] la pieve ricopri un ruolo di grande importanza nella zona , ruolo che vienevenne riconosciuto anche da una bolla di [[papa Niccolò II]] che la inviò personalmente ai canonici della pieve per concedergli numerosi privilegi<ref>{{Cita|Cioni 1903|pag.102}}.</ref>.
 
La chiesa venne nuovamente consacrata il 3 aprile [[1136]] alla presenza del [[papa Innocenzo III]]<ref name="valdelsa126">{{Cita|AA.VV., Chiese medievali della valdelsa.....|pag.126}}.</ref> ma già verso la fine del [[XII secolo]] l'edificio plebano era stato abbandonato dai canonici perche trasferirsisi erano trasferiti nella cappella di San Biagio, posta all'interno della rocca di Castelfiorentino in un luogo più sicuro e popolato.
 
Da quel momento il titolo plebano fu trasferito alla chiesa di san Biagio e la chiesa di Sant'Ippolito divenne una semplice suffraganea con un popolo a sé stante come risulta da documenti del [[1211]] e del [[1223]]<ref>{{Cita|Lami 1758|pag.269}}.</ref>. Il popolo di Sant'Ippolito non era molto ricco tanto che nel [[1260]] il rettore Giunta di Melliorato poté promettere solo 6 [[staia]] di grano per il mantenimento dell'esercito fiorentino<ref>{{Cita|Paoli 1889|pag.107}}.</ref>. Dalla metà circa del [[XIII secolo]] la chiesa prese la denominazione di ''Pieve Vecchia'' e come tale è ricordata nel [[1240]], [[1268]], [[1269]], [[1289]], [[1300]], [[1304]] e [[1315]]<ref>{{Cita|Lami 1758|pag.270, 273, 274, 277, 278, 885}}.</ref>.
 
Il 28 dicembre [[1672]] la ''Pieve Vecchia'' venne ispezionata dal [[visitatore apostolico]] eche la trovò in così pessimo stato, tanto che il cardinale Nerli fece togliere la pietra sacra dalla mensa dell'altare<ref name=valdelsa126/> e poco dopo il pievano Pesci fece demolire l'intero edificio<ref name=valdelsa126/>.
 
Nel [[1706]] sul luogo della vecchia pieve venne messo in funzione un oratorio usando parte dell'abside e della facciata del vecchio edificio ma nel [[1725]] fu demolita ogni cosa e sostituita da una cappellina<ref name=valdelsa126/>.