Diageo: differenze tra le versioni

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'''Diageo plc''' è una multinazionale inglese operante nel settore delle bevande alcoliche e fa parte delle 100 aziende con la maggior capitalizzazione nella borsa di [[Londra]].<ref>{{cita web|url=http://www.londonstockexchange.com/en-gb/pricesnews/prices/Trigger/genericsearch.htm?bsg=true&ns=DGE|titolo=DGE|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071102080220/http://www.londonstockexchange.com/en-gb/pricesnews/prices/Trigger/genericsearch.htm?bsg=true&ns=DGE|dataarchivio=2 novembre 2007}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.nyse.com/about/listed/lcddata.html?ticker=DEO|titolo=DEO|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071226030827/http://www.nyse.com/about/listed/lcddata.html?ticker=DEO|dataarchivio=26 dicembre 2007}}</ref>. Il gruppo è nato nel [[1997]] dalla [[Fusione societaria|fusione]] di due compagnie: la [[Regno Unito|britannica]] [[GrandMet]] e l'irlandese [[Guinness (azienda)|Guinness Plc]].<ref name="nytimes.com">{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/1997/05/13/news/33-billion-giant-guinness-to-unite-with-grand-met.html|titolo=$33 Billion giant Guinness to unite with Grand Met|data=13 maggio 1997}}</ref>
'''Diageo plc''' è una multinazionale britannica operante nel settore delle bevande alcoliche e fa parte delle 100 aziende con la maggior capitalizzazione nella borsa di [[Londra]].<ref>{{cita web|url=http://www.londonstockexchange.com/en-gb/pricesnews/prices/Trigger/genericsearch.htm?bsg=true&ns=DGE|titolo=DGE|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071102080220/http://www.londonstockexchange.com/en-gb/pricesnews/prices/Trigger/genericsearch.htm?bsg=true&ns=DGE|dataarchivio=2 novembre 2007}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.nyse.com/about/listed/lcddata.html?ticker=DEO|titolo=DEO|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071226030827/http://www.nyse.com/about/listed/lcddata.html?ticker=DEO|dataarchivio=26 dicembre 2007}}</ref> Il gruppo è nato nel [[1997]] dalla [[Fusione societaria|fusione]] di due compagnie: la [[Regno Unito|britannica]] [[Grand Metropolitan|GrandMet]] e l'irlandese [[Guinness (azienda)|Guinness Plc]].<ref name="nytimes.com">{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/1997/05/13/news/33-billion-giant-guinness-to-unite-with-grand-met.html|titolo=$33 Billion giant Guinness to unite with Grand Met|data=13 maggio 1997}}</ref>


== Storia ==
== Storia ==
Il gruppo fu fondato a seguito della volontà da parte del management delle due compagnie di unire i loro business in un'unica grande conglomerata che sarebbe divenuta la prima compagnia a livello mondiale per quote di mercato nel settore delle bevande alcoliche. '''Grand Metropolitan''' era stata a sua volta creata nel [[1962]] come Grand Metropolitan Hotels Ltd., in quanto aveva originariamente cominciato ad operare nel [[1934]] come catena alberghiera; dopo l'acquisizione del produttore di bevande alcoliche e vinicole '''International Distillers & Vintners''' nel [[1973]] mutò ragione sociale e concentrò il suo business nel settore delle attività rilevate. Nel corso degli anni aveva rilevato aziende storiche del settore bevande alcoliche italiano, quali [[Cinzano]] nel [[1992]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/01/03/lo-spumante-parlera-inglese-la-cinzano-passa.html|titolo=Lo spumante parlerà inglese, la Cinzano passa a Grand Met|data=3 gennaio 1992}}</ref>(dopo essere già entrata nel 25% del capitale della società italiana nel [[1985]])<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/04/02/la-idv-nella-cinzano-ma-solo-con.html|titolo=La IDV nella Cinzano, ma solo con il 25%|data=2 aprile 1985}}</ref> e Buton (azienda produttrice del brandy ''Vecchia Romagna'') nel [[1993]].<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/06/24/Economia/BUTON-CONTINUEREMO-A-BERE-LA-VECCHIA-ROMAGNA_165700.php|titolo=Buton: continueremo a bere la ''Vecchia Romagna''|data=24 giugno 1993}}</ref> Aveva inoltre rilevato compagnie fuori dal suo perimetro industriale, come il produttore di tabacco americano '''Liggett Group Inc.''' (proprietario del brand di sigarette ''Liggett & Myers'') nel [[1980]], e nel [[1988]] il gruppo alimentare americano '''Pillsbury Co.''', all'epoca proprietaria del brand di gelati [[Haagen-Dazs]] e della catena di fast food [[Burger King]].<ref>{{Cita web|url=https://www.latimes.com/archives/la-xpm-1988-12-19-mn-457-story.html|titolo=Grand Met agrees to buy Pillsbury for $5.7 billion|data=19 dicembre 1988}}</ref> Dopo la dismissione negli anni novanta delle sue attività nel settore dei pub, il gruppo decise di stringere l'accordo di fusione con '''Guinness plc.''', società anglosassone (fondata in [[Irlanda]] da Arthur Guinness come '''St. James's Gate Brewery''' nel [[1759]] e poi trasferitasi in [[Inghilterra]] nel [[1932]] a seguito di un decreto governativo sul controllo delle aziende private) proprietaria dell'omonimo marchio leader mondiale della birra; nel [[1997]] i chairmen delle due compagnie si accordarono per generare la compagnia, la cui prima denominazione pensata fu GMG Brands.<ref name="nytimes.com"/><ref>{{Cita web|url=https://www.italiaoggi.it/archivio/guinness-e-grand-met-alleate-325318|titolo=Guinness e Grand met alleate
Il gruppo fu fondato a seguito della volontà da parte del management delle due compagnie di unire i loro business in un'unica grande conglomerata che sarebbe divenuta la prima compagnia a livello mondiale per quote di mercato nel settore delle bevande alcoliche. '''Grand Metropolitan''' era stata a sua volta creata nel [[1962]] come Grand Metropolitan Hotels Ltd., in quanto aveva originariamente cominciato ad operare nel [[1934]] come catena alberghiera; dopo l'acquisizione del produttore di bevande alcoliche e vinicole International Distillers & Vintners nel 1973 mutò ragione sociale e concentrò il suo business nel settore delle attività rilevate.
Le due società si fondono nel gruppo Gmg brands|data=13 maggio 1997}}</ref> La creazione della nuova entità fu però osteggiata dalla '''LVMH Moet Hennessy Louis Vuitton SA''' di [[Bernard Arnault]], azionista di minoranza col 14,2% della Guinness (che a sua volta possedeva il 34% di Moët Hennessy, la divisione champagne e cognac di LVMH), in quanto la partecipazione di LVMH nella nuova compagnia sarebbe stata ridotta al 7%, proponendo un piano alternativo di fusione nel quale sarebbero state coinvolte anche le attività nel settore del suo gruppo.<ref>{{Cita web|url=https://www.economist.com/business/1997/07/17/drinks-anyone|titolo=Guinness and GrandMet Drinks, anyone?|data=17 luglio 1997}}</ref> La proposta fu però respinta dagli azionisti e LVMH si accontentò di una partecipazione del 10,89% più un posto nel consiglio d'amministrazione nella neocostituita Diageo. Successivamente, alla fine del [[1998]], Arnault decise di dimettersi dal cda della società e di cedere la sua partecipazione.<ref>{{Cita web|url=https://www.lesechos.fr/1998/12/bernard-arnault-demissionne-du-conseil-dadministration-de-diageo-805919|titolo=Bernard Arnault démissionne du conseil d'administration de Diageo|data=31 dicembre 1998}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.independent.co.uk/news/business/arnault-quits-diageo-board-1195033.html|titolo=Arnault quits Diageo board|data=31 dicembre 1998}}</ref> Nel [[1999]] Diageo cede il brand [[Cinzano]] (insieme al marchio greco ''Ouzo 12'' e marche minori del settore alcolici nel mercato brasiliano) al Gruppo [[Campari]];<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1999/09/29/Economia/CAMPARI-ACQUISTA-CINZANO-DA-GRUPPO-DIAGEO_133300.php|titolo=CAMPARI: ACQUISTA CINZANO DA GRUPPO DIAGEO|data=29 settembre 1999}}</ref> inoltre sul mercato italiano cede anche la Buton ed il marchio di brandy Vecchio Romagna alla Montenegro s.r.l. (entrambi i marchi italiani prima della fusione dei gruppi in Diageo erano stati rilevati da Grand Metropolitan), società produttrice dell'omonimo amaro.<ref>{{Cita web|url=https://www.vincantowine.com/catalogo/2324/|titolo=Vecchia Romagna}}</ref> Nel [[2000]] viene venduta attraverso uno scambio azionario la [[Pillsbury Company]] (anch'essa società precedentemente di proprietà di Grand Met) con i relativi marchi [[Häagen-Dazs]], [[Géant Vert]] e [[Old El Paso]] alla [[General Mills]]: contestualmente Diageo rileva il 33% del gruppo alimentare statunitense.<ref>{{Cita web|url=https://www.marketwatch.com/story/general-mills-closes-104b-pillsbury-deal|titolo=General Mills closes Pillsbury deal|data=31 ottobre 2001}}</ref> nel [[2002]] la catena di fast food [[Burger King]] viene ceduta un consorzio di [[private equity]] guidato da [[Texas Pacific Group]], per un valore di 1,5 miliardi di dollari.<ref>{{Cita web|url=https://www.globalmeatnews.com/Article/2002/12/13/Diageo-sells-BK-again|titolo=Diageo sells Burger King again|data=13 dicembre 2002}}</ref> Nel [[2007]] Diageo rileva il 43% del capitale di Sichuan Chengdu Quanxing Group of China, società cinese produttrice del ''baijiu'' (una bevanda alcolica locale tradizionale) attraverso il brand ''ShuiJingFang''; nel [[2012]] la multinazionale inglese salirà poi al 53% delle quote della società, la quale viene interamente rilevata l'anno successivo. Nel [[2011]] Diageo continua la sua politica di acquisizioni di società produttrici di realtà locali rilevando la Mey Icki, principale produttrice di bevande alcoliche in [[Turchia]], per £1.3 miliardi, e leader di mercato nel Paese nella produzione del ''raki'', l'alcolico tradizionale turco, insieme ad altri marchi di alcolici tra cui ''Yeni''. Nel [[2012]] Diageo entra nel 27% del capitale della società produttrice di alcolici indiana United Spirits, proprietaria di brand leader di mercato come whisky ''McDowell'' e ''Bagpiper''; nel [[2014]] salirà poi al 55%, acquisendone il controllo. Sempre nel [[2014]], il gruppo inglese rileva il 50% che ancora non possedeva della proprietà di ''Don Julio'', brand messicano produttore di una vasta gamma di tequila, dalla Tequila Cuervo La Rojena (produttore del ''Jose Cuervo'', la marca di tequila più venduta al mondo); in cambio Diageo, oltre al pagamento di 408 milioni di dollari per la transazione, cede al gruppo del [[Messico]] la proprietà del suo marchio di whisky irlandese ''Bushmills''. Il prodotto viene incluso da Diageo nella sua lista di ''Reserve Brands'', una collezione di distillati ultra-premium posseduta dal gruppo.<ref>{{Cita web|url=https://www.adbrands.net/archive/uk/diageo-uk-p.htm|titolo=Diageo (UK) - profile}}</ref> Nel [[2015]] Diageo decide di dismettere gran parte del suo business nel settore dei vini, cedendo negli [[Stati Uniti]] e [[Regno Unito]] le attività controllate attraverso la divisione Chateau & Estate (comprendente i marchi ''Beaulieu'', ''Sterling'', ''Provenance'', ''Rosenblum'', ''Acacia'', ''Hewitt'' e ''Blossom Hill'') alla società americana Treasure Wine Estates, ad eccezione dei brand britannici ''Justerine & Brooks'' e ''Chalone Vineyard'';<ref>{{Cita web|url=https://www.shankennewsdaily.com/index.php/2015/10/14/13535/twe-to-acquire-diageos-wine-business-for-600-million/|titolo=TWE to accquire Diageo’s Wine Business for $600 Million|data=14 ottobre 2015}}</ref> i marchi posseduti sul mercato argentino ''Navarro Correas'' e ''San Telmo'' vengono invece ceduti al Grupo Penaflor.<ref>{{Cita web|url=https://www.reuters.com/article/us-diageo-disposal/diageo-sells-argentina-wine-business-to-grupo-peaflor-idUSKCN0SU24120151105|titolo=Diageo sells Argentina wine business to Grupo Peñaflor|data=5 novembre 2015}}</ref> Alla fine dello stesso anno, Diageo riprende la sua politica di interessi in realtà locali, investendo tramite la sua divisione Distill Ventures 10 milioni di £ nel capitale della società privata danese Stauning Whisky, produttrice dell'omonimo whisky ''Stauning''.<ref>{{Cita web|url=https://www.thedrinksbusiness.com/2015/12/diageo-pours-10m-into-danish-whisky/|titolo=Diageo is investing over £10 million into Danish whisky brand Stauning|data=7 dicembre 2015}}</ref> Nel [[2016]], il brand di cognac ''Grand Marnier'', di cui Diageo aveva i diritti di commercializzazione e distribuzione in 61 Paesi dal [[2009]],<ref>{{Cita web|url=https://drinksint.com/news/archivestory.php/aid/897/.html|titolo=Diageo and Grand Marnier announce European tie-up|data=9 giugno 2009}}</ref> viene ceduto a Campari.<ref>{{Cita web|url=https://www.ft.com/content/a14d5f5f-70a0-3bcc-9520-388fe08f867c|titolo=Gruppo Campari to buy brandy brand Grand Marnier|data=15 marzo 2016}}</ref> Nel [[2017]] viene rilevata per 1 miliardo di dollari la proprietà del brand di tequila di fascia alta ''Casamigos'', fondato quattro anni prima da [[George Clooney]] e altri due soci, rafforzando la presenza del gruppo nel comparto delle salse piccanti dove era già presente con i marchi ''Don Julio'', ''DeLeón'' e ''Peligroso''.<ref>{{Cita web|url=https://www.thedrinksbusiness.com/2017/08/diageo-completes-1bn-purchase-of-george-clooneys-tequila/|titolo=Drinks giant Diageo has completed its US$1 billion acquisition of Cloney's Tequila brand Casamigos|data=17 agosto 2017}}</ref> Nel [[2018]] vengono ceduti per 550 miliardi di dollari alla società americana Sazerac Company i marchi ''Seagram’s VO'', ''Seagram’s 83'', ''Seagram’s Five Star'', ''Myers’s'', ''Parrot Bay'', ''Romana Sambuca'','' Popov'', ''Yukon Jack'', ''Goldschlager'', ''Stirrings'', ''The Club'', ''Scoresby'', ''Black Haus'', ''Peligroso'', ''Relska'', ''Grind'', ''Piehole'', ''Booth’s'' e ''John Begg'', in quanto non più ritenuti strategici dal gruppo inglese.<ref>{{Cita web|url=https://www.thedrinksbusiness.com/2018/11/diageo-sells-550m-worth-of-brands-to-sazerac/|titolo=Diageo is selling a chunk of its spirits portfolio to rival producer Sazerac for US$550 million|data=12 novembre 2018}}</ref> Nell'agosto [[2019]], Diageo opera una diversificazione dal business di gestione di marchi di bevande esclusivamente alcoliche, rilevando da Bed Branson la maggioranza di Seedlip Limited, società privata britannica produttrice del brand di liquori analcolici ''Seedlip'', di cui aveva già rilevato il 20% nel 2016 tramite la sua divisione Distilles Ventures.<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/business/2019/aug/07/diageo-buys-seedlip-to-cash-in-on-trend-for-low-alcohol-lifestyle|titolo=Diageo buys majority stake in non-alcoholic spirit Seedlip|data=7 agosto 2019}}</ref>


Nel corso degli anni aveva rilevato aziende storiche del settore bevande alcoliche italiano, quali [[Cinzano]] nel 1992<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/01/03/lo-spumante-parlera-inglese-la-cinzano-passa.html|titolo=Lo spumante parlerà inglese, la Cinzano passa a Grand Met|data=3 gennaio 1992}}</ref>(dopo essere già entrata nel 25% del capitale della società italiana nel 1985)<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/04/02/la-idv-nella-cinzano-ma-solo-con.html|titolo=La IDV nella Cinzano, ma solo con il 25%|data=2 aprile 1985}}</ref> e Buton (azienda produttrice del brandy ''Vecchia Romagna'') nel 1993.<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/06/24/Economia/BUTON-CONTINUEREMO-A-BERE-LA-VECCHIA-ROMAGNA_165700.php|titolo=Buton: continueremo a bere la ''Vecchia Romagna''|data=24 giugno 1993}}</ref> Aveva inoltre rilevato compagnie fuori dal suo perimetro industriale, come il produttore di tabacco [[Gruppo Liggett|Liggett Group Inc.]] (proprietario del brand di sigarette ''Liggett & Myers'') nel 1980, e nel 1988 il gruppo alimentare statunitense [[Pillsbury Company|Pillsbury Co.]], all'epoca proprietaria del brand di gelati [[Häagen-Dazs]] e della catena di fast food [[Burger King]].<ref>{{Cita web|url=https://www.latimes.com/archives/la-xpm-1988-12-19-mn-457-story.html|titolo=Grand Met agrees to buy Pillsbury for $5.7 billion|data=19 dicembre 1988}}</ref>
== Situazione attuale ==

Il gruppo produce principalmente [[Liquore|liquori]] ([[Vodka]], [[Whisky]], [[Gin]], [[Rum]], ecc.), ma anche [[birra]] ([[Guinness (birra)|Guinness]], [[Kilkenny (birra)|Kilkenny]]) e [[vino]] (principalmente per i mercati nord-americano e nord-europeo). Nel [[2018]], secondo la classifica della categoria stilata da Drinks International (una testata britannica reputata come miglior punto di riferimento per esperti e addetti ai lavori nel settore distillati, vini e birre, basata sui volumi di vendita e la tendenza verso i prodotti della categoria), la divisione premium ''Diageo Reserve'' è risultata la preferita sui mercato americano di whiskey e vodka con i brand ''[[Ketel One]]'' (storico prodotto di origine olandese) e ''Bulleit''; inoltre il brand ''Tanqueray'' risulta il migliore nel settore dei gin, ed la tequila ''Don Julio'' si conferma per il terzo anno consecutivo la più venduta sul mercato; infine secondo la classifica, il brand di rum guatemalteico ''Zacapa'' si piazza al quarto posto per le vendite e al terzo per popolarità.<ref>{{Cita web|url=https://www.beverfood.com/distillati-diageo-reserve-dominano-annual-brands-report-2018-drinks-international-wd98688/|titolo=I distillati Diageo Reserve dominano L’Annual Brands Report 2018 di Drinks International|data=11 gennaio 2018}}</ref> Nel [[2019]] Diageo ha riportato ricavi per 12,9 miliardi di sterline (pari a circa 15 miliardi di €) e generato utili per 4 miliardi di sterline (4,65 miliardi di €); il numero dei dipendenti impiegati è pari a 28.150 unità.<ref>{{Cita web|url=https://craft.co/diageo|titolo=Diageo|accesso=1º marzo 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200301205827/https://craft.co/diageo|dataarchivio=1º marzo 2020|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ft.com/content/d5854dfe-5869-11ea-abe5-8e03987b7b20|titolo=Diageo warns of up to £200m profit hit from coronavirus outbreak|data=26 febbraio 2020}}</ref> Nel febbraio [[2020]] la multinazionale britannica è stata sanzionata per 5 milioni di dollari dalla Security Exchange per aver spinto distributori sul mercato nordamericano a rifornirsi dei suoi prodotti con lo scopo di migliorare le proprie performance finanziarie nel periodo 2014-2015.<ref>{{Cita web|url=https://www.marketwatch.com/story/diageo-inflated-numbers-by-forcing-distributors-to-buy-unwanted-products-sec-2020-02-19|titolo=Diageo inflated numbers by forcing distributors to buy unwanted products|data=19 febbraio 2020}}</ref>
Dopo la dismissione negli anni novanta delle sue attività nel settore dei pub, il gruppo decise di stringere l'accordo di fusione con '''Guinness plc.''', società anglosassone (fondata in [[Irlanda]] da Arthur Guinness come ''[[St. James's Gate Brewery]]'' nel [[1759]] e poi trasferitasi in [[Inghilterra]] nel [[1932]] a seguito di un decreto governativo sul controllo delle aziende private) proprietaria dell'omonimo marchio leader mondiale della birra; nel 1997 i direttori delle due compagnie si accordarono per generare la compagnia, la cui denominazione sarebbe dovuta essere GMG Brands.<ref name="nytimes.com" /><ref>{{Cita web|url=https://www.italiaoggi.it/archivio/guinness-e-grand-met-alleate-325318|titolo=Guinness e Grand met alleate
Le due società si fondono nel gruppo Gmg brands|data=13 maggio 1997}}</ref>

La creazione della nuova entità fu però osteggiata dalla [[LVMH|LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE]] di [[Bernard Arnault]], azionista di minoranza col 14,2% della Guinness (che a sua volta possedeva il 34% di Moët Hennessy, la divisione champagne e cognac di LVMH), in quanto la partecipazione di LVMH nella nuova compagnia sarebbe stata ridotta al 7%, proponendo un piano alternativo di fusione nel quale sarebbero state coinvolte anche le attività nel settore del suo gruppo.<ref>{{Cita web|url=https://www.economist.com/business/1997/07/17/drinks-anyone|titolo=Guinness and GrandMet Drinks, anyone?|data=17 luglio 1997}}</ref> La proposta fu respinta dagli azionisti e LVMH si accontentò di una partecipazione del 10,89% più un posto nel consiglio d'amministrazione nella neocostituita Diageo. Successivamente, alla fine del 1998, Arnault decise di dimettersi dal cda della società e di cedere la sua partecipazione.<ref>{{Cita web|url=https://www.lesechos.fr/1998/12/bernard-arnault-demissionne-du-conseil-dadministration-de-diageo-805919|titolo=Bernard Arnault démissionne du conseil d'administration de Diageo|data=31 dicembre 1998}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.independent.co.uk/news/business/arnault-quits-diageo-board-1195033.html|titolo=Arnault quits Diageo board|data=31 dicembre 1998}}</ref>

Nel 1999 Diageo cede il brand [[Cinzano (azienda)|Cinzano]] (insieme al marchio greco ''Ouzo 12'' e marche minori del settore alcolici nel mercato brasiliano) al Gruppo [[Campari]];<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1999/09/29/Economia/CAMPARI-ACQUISTA-CINZANO-DA-GRUPPO-DIAGEO_133300.php|titolo=CAMPARI: ACQUISTA CINZANO DA GRUPPO DIAGEO|data=29 settembre 1999}}</ref> inoltre sul mercato italiano cede anche la Buton ed il marchio di brandy Vecchio Romagna alla Montenegro s.r.l. (entrambi i marchi italiani prima della fusione dei gruppi in Diageo erano stati rilevati da Grand Metropolitan), società produttrice dell'omonimo amaro.<ref>{{Cita web|url=https://www.vincantowine.com/catalogo/2324/|titolo=Vecchia Romagna}}</ref> Nel 2000 viene venduta attraverso uno scambio azionario la [[Pillsbury Company]] (anch'essa società precedentemente di proprietà di Grand Met) con i relativi marchi [[Häagen-Dazs]], [[Géant Vert]] e [[Old El Paso]] alla [[General Mills]]: contestualmente Diageo rileva il 33% del gruppo alimentare statunitense.<ref>{{Cita web|url=https://www.marketwatch.com/story/general-mills-closes-104b-pillsbury-deal|titolo=General Mills closes Pillsbury deal|data=31 ottobre 2001}}</ref> nel 2002 la catena di fast food [[Burger King]] viene ceduta un consorzio di [[private equity]] guidato da [[Texas Pacific Group]], per un valore di 1,5 miliardi di dollari.<ref>{{Cita web|url=https://www.globalmeatnews.com/Article/2002/12/13/Diageo-sells-BK-again|titolo=Diageo sells Burger King again|data=13 dicembre 2002}}</ref> Nel 2007 Diageo rileva il 43% del capitale di Sichuan Chengdu Quanxing Group of China, società cinese produttrice del ''baijiu'' (una bevanda alcolica locale tradizionale) attraverso il brand ''ShuiJingFang''; nel 2012 la multinazionale britannica salirà poi al 53% delle quote della società, la quale viene interamente rilevata l'anno successivo.

Nel 2011 Diageo continua la sua politica di acquisizioni di società produttrici di realtà locali rilevando la Mey Icki, principale produttrice di bevande alcoliche in [[Turchia]], per £1.3 miliardi, e leader di mercato nel Paese nella produzione del ''raki'', l'alcolico tradizionale turco, insieme ad altri marchi di alcolici tra cui ''Yeni''. Nel 2012 Diageo entra nel 27% del capitale della società produttrice di alcolici indiana United Spirits, proprietaria di brand leader di mercato come whisky ''McDowell'' e ''Bagpiper''; nel 2014 salirà poi al 55%, acquisendone il controllo. Sempre nel 2014, il gruppo rileva il 50% che ancora non possedeva della proprietà di ''Don Julio'', brand messicano produttore di una vasta gamma di tequila, dalla Tequila Cuervo La Rojena (produttore del ''José Cuervo'', la marca di tequila più venduta al mondo); in cambio Diageo, oltre al pagamento di 408 milioni di dollari per la transazione, cede al gruppo del [[Messico]] la proprietà del suo marchio di whisky irlandese ''Bushmills''. Il prodotto viene incluso da Diageo nella sua lista di ''Reserve Brands'', una collezione di distillati premium posseduta dal gruppo.<ref>{{Cita web|url=https://www.adbrands.net/archive/uk/diageo-uk-p.htm|titolo=Diageo (UK) - profile}}</ref>

Nel 2015 Diageo decide di dismettere gran parte del proprio settore dei vini, cedendo negli [[Stati Uniti]] e [[Regno Unito]] le attività controllate attraverso la divisione Chateau & Estate (comprendente i marchi ''Beaulieu'', ''Sterling'', ''Provenance'', ''Rosenblum'', ''Acacia'', ''Hewitt'' e ''Blossom Hill'') alla società statunitense Treasure Wine Estates, ad eccezione dei brand britannici ''Justerine & Brooks'' e ''Chalone Vineyard'';<ref>{{Cita web|url=https://www.shankennewsdaily.com/index.php/2015/10/14/13535/twe-to-acquire-diageos-wine-business-for-600-million/|titolo=TWE to acquire Diageo’s Wine Business for $600 Million|data=14 ottobre 2015}}</ref> i marchi posseduti sul mercato argentino ''Navarro Correas'' e ''San Telmo'' vengono invece ceduti al Grupo Penaflor.<ref>{{Cita web|url=https://www.reuters.com/article/us-diageo-disposal/diageo-sells-argentina-wine-business-to-grupo-peaflor-idUSKCN0SU24120151105|titolo=Diageo sells Argentina wine business to Grupo Peñaflor|data=5 novembre 2015}}</ref> Alla fine dello stesso anno, Diageo riprende la sua politica di interessi in realtà locali, investendo tramite la sua divisione Distill Ventures 10 milioni di sterline nel capitale della società privata danese Stauning Whisky, produttrice dell'omonimo whisky ''Stauning''.<ref>{{Cita web|url=https://www.thedrinksbusiness.com/2015/12/diageo-pours-10m-into-danish-whisky/|titolo=Diageo is investing over £10 million into Danish whisky brand Stauning|data=7 dicembre 2015}}</ref>

Nel 2016 il brand di cognac ''Grand Marnier'', di cui Diageo aveva i diritti di commercializzazione e distribuzione in 61 Paesi dal 2009,<ref>{{Cita web|url=https://drinksint.com/news/archivestory.php/aid/897/.html|titolo=Diageo and Grand Marnier announce European tie-up|data=9 giugno 2009}}</ref> viene ceduto a Campari.<ref>{{Cita web|url=https://www.ft.com/content/a14d5f5f-70a0-3bcc-9520-388fe08f867c|titolo=Gruppo Campari to buy brandy brand Grand Marnier|data=15 marzo 2016}}</ref> Nel 2017 viene rilevata per 1 miliardo di dollari la proprietà del brand di tequila di fascia alta ''Casamigos'', fondato quattro anni prima da [[George Clooney]] e altri due soci, rafforzando la presenza del gruppo nel {{chiarire|comparto delle salse piccanti|casamigos produce tequila, da dove spuntano le salse piccanti?}} dove era già presente con i marchi ''Don Julio'', ''DeLeón'' e ''Peligroso''.<ref>{{Cita web|url=https://www.thedrinksbusiness.com/2017/08/diageo-completes-1bn-purchase-of-george-clooneys-tequila/|titolo=Drinks giant Diageo has completed its US$1 billion acquisition of Cloney's Tequila brand Casamigos|data=17 agosto 2017}}</ref> Nel [[2018]] vengono ceduti per 550 milioni di dollari alla società statunitense Sazerac Company i marchi ''Seagram’s VO'', ''Seagram’s 83'', ''Seagram’s Five Star'', ''Myers’s'', ''Parrot Bay'', ''Romana Sambuca'','' Popov'', ''Yukon Jack'', ''Goldschlager'', ''Stirrings'', ''The Club'', ''Scoresby'', ''Black Haus'', ''Peligroso'', ''Relska'', ''Grind'', ''Piehole'', ''Booth’s'' e ''John Begg'', in quanto non più ritenuti strategici.<ref>{{Cita web|url=https://www.thedrinksbusiness.com/2018/11/diageo-sells-550m-worth-of-brands-to-sazerac/|titolo=Diageo is selling a chunk of its spirits portfolio to rival producer Sazerac for US$550 million|data=12 novembre 2018}}</ref> Nell'agosto 2019, Diageo opera una diversificazione dal business di gestione di marchi di bevande esclusivamente alcoliche, rilevando da Bed Branson la maggioranza di Seedlip Limited, società privata britannica produttrice del brand di liquori analcolici ''Seedlip'', di cui aveva già rilevato il 20% nel 2016 tramite la sua divisione Distilles Ventures.<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/business/2019/aug/07/diageo-buys-seedlip-to-cash-in-on-trend-for-low-alcohol-lifestyle|titolo=Diageo buys majority stake in non-alcoholic spirit Seedlip|data=7 agosto 2019}}</ref>

=== Situazione attuale ===
Il gruppo produce principalmente [[Distillato|distillati]] ([[Vodka]], [[Whisky]], [[Gin]], [[Rum]], ecc.), ma anche [[birra]] ([[Guinness (birra)|Guinness]], [[Kilkenny (birra)|Kilkenny]]) e [[vino]] (principalmente per i mercati nordamericano e nordeuropeo). Nel [[2018]], secondo la classifica della categoria stilata da Drinks International (una testata britannica reputata come miglior punto di riferimento per esperti e addetti ai lavori nel settore distillati, vini e birre, basata sui volumi di vendita e la tendenza verso i prodotti della categoria), la divisione premium ''Diageo Reserve'' è risultata la preferita sui mercato americano di whiskey e vodka con i brand ''[[Ketel One]]'' (storico prodotto di origine olandese) e ''Bulleit''; inoltre il brand ''Tanqueray'' risulta il migliore nel settore dei gin, ed la tequila ''Don Julio'' si conferma per il terzo anno consecutivo la più venduta sul mercato; infine secondo la classifica, il brand di rum guatemalteico ''Zacapa'' si piazza al quarto posto per le vendite e al terzo per popolarità.<ref>{{Cita web|url=https://www.beverfood.com/distillati-diageo-reserve-dominano-annual-brands-report-2018-drinks-international-wd98688/|titolo=I distillati Diageo Reserve dominano L’Annual Brands Report 2018 di Drinks International|data=11 gennaio 2018}}</ref>

Nel [[2019]] Diageo ha riportato ricavi per 12,9 miliardi di sterline (pari a circa 15 miliardi di €) e generato utili per 4 miliardi di sterline (4,65 miliardi di €); il numero dei dipendenti impiegati è pari a 28.150 unità.<ref>{{Cita web|url=https://craft.co/diageo|titolo=Diageo|accesso=1º marzo 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200301205827/https://craft.co/diageo|dataarchivio=1º marzo 2020|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ft.com/content/d5854dfe-5869-11ea-abe5-8e03987b7b20|titolo=Diageo warns of up to £200m profit hit from coronavirus outbreak|data=26 febbraio 2020}}</ref> Nel febbraio [[2020]] la multinazionale britannica è stata sanzionata per 5 milioni di dollari dalla Security Exchange per aver spinto distributori sul mercato nordamericano a rifornirsi dei suoi prodotti con lo scopo di migliorare le proprie performance finanziarie nel periodo 2014-2015.<ref>{{Cita web|url=https://www.marketwatch.com/story/diageo-inflated-numbers-by-forcing-distributors-to-buy-unwanted-products-sec-2020-02-19|titolo=Diageo inflated numbers by forcing distributors to buy unwanted products|data=19 febbraio 2020}}</ref>


== Curiosità ==
== Curiosità ==
La denominazione Diageo (pronuncia in inglese: ''diagìo'') è una crasi tra il termine latino '''di'''es (''giorno'') ed il termine greco '''geo''' (''terra'').<ref>{{Cita web|url=https://www.fool.com/investing/dividends-income/2006/10/12/international-superstar-stocks-diageo.aspx|titolo=International superstar stocks: Diageo|data=12 ottobre 2006}}</ref>
La denominazione Diageo (pronuncia in inglese: ''diagìo'') è una crasi tra il termine latino '''di'''es (''giorno'') ed il termine greco '''geo''' (''terra'').<ref>{{Cita web|url=https://www.fool.com/investing/dividends-income/2006/10/12/international-superstar-stocks-diageo.aspx|titolo=International superstar stocks: Diageo|data=12 ottobre 2006}}</ref>

== Settori e marchi di Diageo ==
== Settori e marchi di Diageo ==
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== Collegamenti esterni ==
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[[Categoria:Aziende multinazionali di alimentari]]
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Diageo plc
Logo
Logo
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Forma societariaSocietà per azioni
Borse valori
ISINGB0002374006
Fondazione1997 a Londra
Fondata da
  • Grand Metropolitan
  • Guinness
Sede principaleLondra
Persone chiave
  • Ivan Menezes (presidente)
  • Javier Ferràn (ad)
SettoreAlimentare
ProdottiBirra, Vino, Whisky
Fatturato£12,9 miliardi (2019)
Utile netto£4 miliardi (2019)
Dipendenti28.159 (2019)
Slogan«Celebrating Life, Everyday, Everywhere (Celebrate la vita, Ogni giorno, Dappertutto)»
Sito webwww.diageo.com

Diageo plc è una multinazionale britannica operante nel settore delle bevande alcoliche e fa parte delle 100 aziende con la maggior capitalizzazione nella borsa di Londra.[1][2] Il gruppo è nato nel 1997 dalla fusione di due compagnie: la britannica GrandMet e l'irlandese Guinness Plc.[3]

Il gruppo fu fondato a seguito della volontà da parte del management delle due compagnie di unire i loro business in un'unica grande conglomerata che sarebbe divenuta la prima compagnia a livello mondiale per quote di mercato nel settore delle bevande alcoliche. Grand Metropolitan era stata a sua volta creata nel 1962 come Grand Metropolitan Hotels Ltd., in quanto aveva originariamente cominciato ad operare nel 1934 come catena alberghiera; dopo l'acquisizione del produttore di bevande alcoliche e vinicole International Distillers & Vintners nel 1973 mutò ragione sociale e concentrò il suo business nel settore delle attività rilevate.

Nel corso degli anni aveva rilevato aziende storiche del settore bevande alcoliche italiano, quali Cinzano nel 1992[4](dopo essere già entrata nel 25% del capitale della società italiana nel 1985)[5] e Buton (azienda produttrice del brandy Vecchia Romagna) nel 1993.[6] Aveva inoltre rilevato compagnie fuori dal suo perimetro industriale, come il produttore di tabacco Liggett Group Inc. (proprietario del brand di sigarette Liggett & Myers) nel 1980, e nel 1988 il gruppo alimentare statunitense Pillsbury Co., all'epoca proprietaria del brand di gelati Häagen-Dazs e della catena di fast food Burger King.[7]

Dopo la dismissione negli anni novanta delle sue attività nel settore dei pub, il gruppo decise di stringere l'accordo di fusione con Guinness plc., società anglosassone (fondata in Irlanda da Arthur Guinness come St. James's Gate Brewery nel 1759 e poi trasferitasi in Inghilterra nel 1932 a seguito di un decreto governativo sul controllo delle aziende private) proprietaria dell'omonimo marchio leader mondiale della birra; nel 1997 i direttori delle due compagnie si accordarono per generare la compagnia, la cui denominazione sarebbe dovuta essere GMG Brands.[3][8]

La creazione della nuova entità fu però osteggiata dalla LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE di Bernard Arnault, azionista di minoranza col 14,2% della Guinness (che a sua volta possedeva il 34% di Moët Hennessy, la divisione champagne e cognac di LVMH), in quanto la partecipazione di LVMH nella nuova compagnia sarebbe stata ridotta al 7%, proponendo un piano alternativo di fusione nel quale sarebbero state coinvolte anche le attività nel settore del suo gruppo.[9] La proposta fu respinta dagli azionisti e LVMH si accontentò di una partecipazione del 10,89% più un posto nel consiglio d'amministrazione nella neocostituita Diageo. Successivamente, alla fine del 1998, Arnault decise di dimettersi dal cda della società e di cedere la sua partecipazione.[10][11]

Nel 1999 Diageo cede il brand Cinzano (insieme al marchio greco Ouzo 12 e marche minori del settore alcolici nel mercato brasiliano) al Gruppo Campari;[12] inoltre sul mercato italiano cede anche la Buton ed il marchio di brandy Vecchio Romagna alla Montenegro s.r.l. (entrambi i marchi italiani prima della fusione dei gruppi in Diageo erano stati rilevati da Grand Metropolitan), società produttrice dell'omonimo amaro.[13] Nel 2000 viene venduta attraverso uno scambio azionario la Pillsbury Company (anch'essa società precedentemente di proprietà di Grand Met) con i relativi marchi Häagen-Dazs, Géant Vert e Old El Paso alla General Mills: contestualmente Diageo rileva il 33% del gruppo alimentare statunitense.[14] nel 2002 la catena di fast food Burger King viene ceduta un consorzio di private equity guidato da Texas Pacific Group, per un valore di 1,5 miliardi di dollari.[15] Nel 2007 Diageo rileva il 43% del capitale di Sichuan Chengdu Quanxing Group of China, società cinese produttrice del baijiu (una bevanda alcolica locale tradizionale) attraverso il brand ShuiJingFang; nel 2012 la multinazionale britannica salirà poi al 53% delle quote della società, la quale viene interamente rilevata l'anno successivo.

Nel 2011 Diageo continua la sua politica di acquisizioni di società produttrici di realtà locali rilevando la Mey Icki, principale produttrice di bevande alcoliche in Turchia, per £1.3 miliardi, e leader di mercato nel Paese nella produzione del raki, l'alcolico tradizionale turco, insieme ad altri marchi di alcolici tra cui Yeni. Nel 2012 Diageo entra nel 27% del capitale della società produttrice di alcolici indiana United Spirits, proprietaria di brand leader di mercato come whisky McDowell e Bagpiper; nel 2014 salirà poi al 55%, acquisendone il controllo. Sempre nel 2014, il gruppo rileva il 50% che ancora non possedeva della proprietà di Don Julio, brand messicano produttore di una vasta gamma di tequila, dalla Tequila Cuervo La Rojena (produttore del José Cuervo, la marca di tequila più venduta al mondo); in cambio Diageo, oltre al pagamento di 408 milioni di dollari per la transazione, cede al gruppo del Messico la proprietà del suo marchio di whisky irlandese Bushmills. Il prodotto viene incluso da Diageo nella sua lista di Reserve Brands, una collezione di distillati premium posseduta dal gruppo.[16]

Nel 2015 Diageo decide di dismettere gran parte del proprio settore dei vini, cedendo negli Stati Uniti e Regno Unito le attività controllate attraverso la divisione Chateau & Estate (comprendente i marchi Beaulieu, Sterling, Provenance, Rosenblum, Acacia, Hewitt e Blossom Hill) alla società statunitense Treasure Wine Estates, ad eccezione dei brand britannici Justerine & Brooks e Chalone Vineyard;[17] i marchi posseduti sul mercato argentino Navarro Correas e San Telmo vengono invece ceduti al Grupo Penaflor.[18] Alla fine dello stesso anno, Diageo riprende la sua politica di interessi in realtà locali, investendo tramite la sua divisione Distill Ventures 10 milioni di sterline nel capitale della società privata danese Stauning Whisky, produttrice dell'omonimo whisky Stauning.[19]

Nel 2016 il brand di cognac Grand Marnier, di cui Diageo aveva i diritti di commercializzazione e distribuzione in 61 Paesi dal 2009,[20] viene ceduto a Campari.[21] Nel 2017 viene rilevata per 1 miliardo di dollari la proprietà del brand di tequila di fascia alta Casamigos, fondato quattro anni prima da George Clooney e altri due soci, rafforzando la presenza del gruppo nel comparto delle salse piccanti[casamigos produce tequila, da dove spuntano le salse piccanti?] dove era già presente con i marchi Don Julio, DeLeón e Peligroso.[22] Nel 2018 vengono ceduti per 550 milioni di dollari alla società statunitense Sazerac Company i marchi Seagram’s VO, Seagram’s 83, Seagram’s Five Star, Myers’s, Parrot Bay, Romana Sambuca, Popov, Yukon Jack, Goldschlager, Stirrings, The Club, Scoresby, Black Haus, Peligroso, Relska, Grind, Piehole, Booth’s e John Begg, in quanto non più ritenuti strategici.[23] Nell'agosto 2019, Diageo opera una diversificazione dal business di gestione di marchi di bevande esclusivamente alcoliche, rilevando da Bed Branson la maggioranza di Seedlip Limited, società privata britannica produttrice del brand di liquori analcolici Seedlip, di cui aveva già rilevato il 20% nel 2016 tramite la sua divisione Distilles Ventures.[24]

Situazione attuale

[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo produce principalmente distillati (Vodka, Whisky, Gin, Rum, ecc.), ma anche birra (Guinness, Kilkenny) e vino (principalmente per i mercati nordamericano e nordeuropeo). Nel 2018, secondo la classifica della categoria stilata da Drinks International (una testata britannica reputata come miglior punto di riferimento per esperti e addetti ai lavori nel settore distillati, vini e birre, basata sui volumi di vendita e la tendenza verso i prodotti della categoria), la divisione premium Diageo Reserve è risultata la preferita sui mercato americano di whiskey e vodka con i brand Ketel One (storico prodotto di origine olandese) e Bulleit; inoltre il brand Tanqueray risulta il migliore nel settore dei gin, ed la tequila Don Julio si conferma per il terzo anno consecutivo la più venduta sul mercato; infine secondo la classifica, il brand di rum guatemalteico Zacapa si piazza al quarto posto per le vendite e al terzo per popolarità.[25]

Nel 2019 Diageo ha riportato ricavi per 12,9 miliardi di sterline (pari a circa 15 miliardi di €) e generato utili per 4 miliardi di sterline (4,65 miliardi di €); il numero dei dipendenti impiegati è pari a 28.150 unità.[26][27] Nel febbraio 2020 la multinazionale britannica è stata sanzionata per 5 milioni di dollari dalla Security Exchange per aver spinto distributori sul mercato nordamericano a rifornirsi dei suoi prodotti con lo scopo di migliorare le proprie performance finanziarie nel periodo 2014-2015.[28]

La denominazione Diageo (pronuncia in inglese: diagìo) è una crasi tra il termine latino dies (giorno) ed il termine greco geo (terra).[29]

Settori e marchi di Diageo

[modifica | modifica wikitesto]
Birra Guinness, Harp Lager, Kilkenny, Meta Beer, Rockshore, Senator, Smithwick's, Tusker, Hop House 13
Cachaça Ypioca, Nega Fulo
Gin Gilberts, Gordon's, Jinzu Gin, Nolet's, Tanqueray, Villa Ascenti, Gilbey’s
Liquori Baileys, Godiva, Pimm's, Sheridan, Shui Jing Fang
Raki Altinbas, Kulup Raki, Tekirdag Rakisi, Yeni Raki
Rum Bundaberg, Cacique, Captain Morgan, Ron Zacapa
Scotch Whisky Bell's, Benrinnes, Black & White, Blair Athol, Buchanan's, Caol Ila Distillery, Cardhu, Cragganmore, Clynelish, Dailuane Distillery, Dalwhinnie, Dufftown Distillery, Glendullan Distillery, Glen Elgin, Glenkinchie, Glen Ord Distillery, Glen Spey Distillery, Grand Old Parr, Haig Club, Justerini & Brooks, Johnnie Walker, Inchgower, Knockando Distillery, Lagavulin, Linkwood Distillery, Mannochmore, Mortlach, Oban Distillery, Royal Lochnagar, Strathmill Distillery, Talisker, Teaninich, Vat 69, White Horse, Windsor
Tequila Casamigos, Don Julio, DeLeòn
Vodka American Anthem, Ciroc, Ketel One, Silent Sam, Smirnoff
Whiskey Americani Bulleit, George Dickel, I.W. Harper, Jeremiah Weed, Orphan Barrel, Seagram's Seven Crown
Whisky Canadesi Crown Royal
Whiskey Irlandesi Roe & Co. Distillery

Al 03/2020: Diageo Plc (UK)[30]

  • Capital Research & Management Co. (Global Investors) 5,11%
  • The Vanguard Group, Inc. 2,88%
  • BlackRock Fund Advisors 2,68%
  • Massachusetts Financial Services Co. 2,46%
  • Wellington Management Co. LLP 2,41%
  • Norges Bank Investment Management 2,27%
  • Lindsell Train Ltd. 2,24%
  • Legal & General Investment Management Ltd. 2,18%
  • BlackRock Investment Management (UK) Ltd. 1,68%
  • Davis Selected Advisers LP 1,56%
  1. ^ DGE, su londonstockexchange.com (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2007).
  2. ^ DEO, su nyse.com (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2007).
  3. ^ a b $33 Billion giant Guinness to unite with Grand Met, su nytimes.com, 13 maggio 1997.
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