Erinni: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
(6 versioni intermedie di 3 utenti non mostrate)
Riga 3: Riga 3:
[[File:Orestes Pursued by the Furies by William-Adolphe Bouguereau (1862) - Google Art Project.jpg|thumb|upright=1.4|[[Oreste (figlio di Agamennone)|Oreste]] inseguito dalle Erinni ("Il rimorso di Oreste", opera di [[William-Adolphe Bouguereau]], [[1862]])]]
[[File:Orestes Pursued by the Furies by William-Adolphe Bouguereau (1862) - Google Art Project.jpg|thumb|upright=1.4|[[Oreste (figlio di Agamennone)|Oreste]] inseguito dalle Erinni ("Il rimorso di Oreste", opera di [[William-Adolphe Bouguereau]], [[1862]])]]


Le '''Erinni''' (denominazioni antiquate: '''Erinne''', o '''Erine'''; {{lang-grc|Ἐρινύες|Erinues}}) sono, nella [[religione greca|religione]] e nella [[mitologia greca]], le [[Personificazione|personificazioni]] femminili della vendetta soprattutto nei confronti di chi colpisce la propria famiglia e i parenti. Nella [[mitologia romana]] si chiamavano '''Furie'''.
Le '''Erinni''' (denominazioni antiquate: '''Erinne''', o '''Erine'''; {{lang-grc|Ἐρινύες|Erinýes}}) sono, nella [[religione greca|religione]] e nella [[mitologia greca]], le [[Personificazione|personificazioni]] femminili della vendetta soprattutto nei confronti di chi colpisce la propria famiglia e i parenti. Nella [[mitologia romana]] si chiamavano '''Furie'''.


==Mito==
==Mito==
Riga 11: Riga 11:
Al fine di placarle, vennero chiamate anche '''Eumenidi''' (ossia, le "benevole"), si porgevano loro varie offerte e ad esse si sacrificavano le pecore nere. Le Erinni erano anche indicate con altri epiteti, come ''Semnai'' o ''Potnie'' ("venerabili"), ''Manie'' ("folli") e ''Ablabie'' ("senza colpa").
Al fine di placarle, vennero chiamate anche '''Eumenidi''' (ossia, le "benevole"), si porgevano loro varie offerte e ad esse si sacrificavano le pecore nere. Le Erinni erano anche indicate con altri epiteti, come ''Semnai'' o ''Potnie'' ("venerabili"), ''Manie'' ("folli") e ''Ablabie'' ("senza colpa").


Venivano rappresentate come [[Genio (divinità)|geni]] alati, con la bocca spalancata nell'atto di cacciare urla terribili, con [[Serpentes|serpenti]] invece di capelli, recanti in mano torce o fruste o carboni e tizzoni ardenti. Il loro aspetto era quindi di tre donne alate con capelli di serpenti che recavano tra le mani delle [[Arma|armi]] che usavano per torturare il malcapitato.
Venivano rappresentate come divinità femminili, nere,<ref>{{Cita libro|autore=Eschilo|titolo=Eumenidi|posizione=v. 51}}</ref> con la bocca spalancata nell'atto di cacciare urla terribili, con [[Serpentes|serpenti]] invece di capelli, recanti in mano torce o fruste o carboni e tizzoni ardenti che usavano per torturare il malcapitato.


Così le descrive [[Claudio Claudiano]] nel ''De Raptu Proserpinae'':
Così le descrive [[Claudio Claudiano]] nel ''[[De raptu Proserpinae]]'':
{{Citazione|Fanno lega le Furie, e [[Tisifone]], avvolta di Maligni
{{Citazione|Fanno lega le Furie, e [[Tisifone]], avvolta di Maligni
colubri, squassa con sinistri bagliori la torcia
colubri, squassa con sinistri bagliori la torcia
e chiama all'esangue raduno gli armati spettri|[[Claudio Claudiano]], ''De Raptu Proserpinae'' ([[395]]-[[398]]), I, 39
e chiama all'esangue raduno gli armati spettri|[[Claudio Claudiano]], ''[[De raptu Proserpinae]]'' ([[395]]-[[398]]), I, 39
|''Coniurant Furiae crinitaque sontibus hydris''
|''Coniurant Furiae crinitaque sontibus hydris''
''Tesiphone quatiens infausto lumine pinum''
''Tesiphone quatiens infausto lumine pinum''
Riga 56: Riga 56:
*Le tre Furie appaiono in due degli episodi spin-off nella serie di videogiochi ''[[God of War]]'': nello specifico, sono le antagoniste principali di ''[[God of War: Ascension]]'', e si oppongono al protagonista [[Kratos (God of War)|Kratos]] perché questi ha violato il suo patto con [[Ares]]. Una quarta entità, chiamata semplicemente Erinni, è invece la figlia del dio [[Tanato]] in ''[[God of War: Ghost of Sparta]]''.
*Le tre Furie appaiono in due degli episodi spin-off nella serie di videogiochi ''[[God of War]]'': nello specifico, sono le antagoniste principali di ''[[God of War: Ascension]]'', e si oppongono al protagonista [[Kratos (God of War)|Kratos]] perché questi ha violato il suo patto con [[Ares]]. Una quarta entità, chiamata semplicemente Erinni, è invece la figlia del dio [[Tanato]] in ''[[God of War: Ghost of Sparta]]''.
*Nel videogioco ''[[Hades (videogioco)|Hades]]'' le tre Furie si alternano a guardia del [[Tartaro (mitologia)|Tartaro]] e in tale veste cercando in impedire le fughe dagli Inferi del protagonista, il dio ctonio [[Zagreo|Zagreus]]. Zagreus ha inoltre dei trascorsi sentimentali con [[Megera]] e il giocatore può scegliere di ricucire i legami fra i due.
*Nel videogioco ''[[Hades (videogioco)|Hades]]'' le tre Furie si alternano a guardia del [[Tartaro (mitologia)|Tartaro]] e in tale veste cercando in impedire le fughe dagli Inferi del protagonista, il dio ctonio [[Zagreo|Zagreus]]. Zagreus ha inoltre dei trascorsi sentimentali con [[Megera]] e il giocatore può scegliere di ricucire i legami fra i due.
*Nella serie [[Netflix]] [[Kaos (serie televisiva)|Kaos]], appaiono ad adempiere il loro ruolo classico con sembianze di tre motocicliste.


== Note ==
== Note ==
Riga 61: Riga 62:


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* [[Esiodo]], ''[[Teogonia (Esiodo)|Teogonia]]''
* [[Dionigi di Alicarnasso]], ''Ρωμαικης Αρχαιολογιας (Rhomaikes Archaiologhias, Antichità romane)'', II,75.
* [[Cicerone]], ''De natura deorum'', III,18,46
* [[Eschilo]], ''Orestea''
* [[Euripide]], ''Medea''
* [[Dionigi di Alicarnasso]], ''[[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]]'', II,75.
* [[Cicerone]], ''[[De natura deorum]]'', III,18,46
* [[Claudio Claudiano]], ''[[De raptu Proserpinae]]''
* [[Marziano Capella]], ''De nuptiis Mercurii et Philologiae'' II,164
* [[Marziano Capella]], ''De nuptiis Mercurii et Philologiae'' II,164
* [[Claudio Claudiano]], ''De Raptu Proserpinae''
* [[Eschilo]],''Orestea''
* [[Euripide]]. ''Medea''
* [[Marcel Proust]] op.cit. pag. 179 [[Biblioteca Universale Rizzoli|BUR]] 2011
* [[Marcel Proust]] op.cit. pag. 179 [[Biblioteca Universale Rizzoli|BUR]] 2011
* [[Esiodo]], ''Teogonia''


==Voci correlate==
==Voci correlate==

Versione attuale delle 11:50, 10 set 2024

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Erinni (disambigua).
Disambiguazione – "Eumenidi" rimanda qui. Se stai cercando la tragedia di Eschilo, vedi Le Eumenidi.
Oreste inseguito dalle Erinni ("Il rimorso di Oreste", opera di William-Adolphe Bouguereau, 1862)

Le Erinni (denominazioni antiquate: Erinne, o Erine; in greco antico: Ἐρινύες?, Erinýes) sono, nella religione e nella mitologia greca, le personificazioni femminili della vendetta soprattutto nei confronti di chi colpisce la propria famiglia e i parenti. Nella mitologia romana si chiamavano Furie.

Erinni Ludovisi, II secolo (copia romana di un'opera greca di età ellenistica)

Secondo il mito esse nacquero dal sangue di Urano, fuoriuscito quando Crono lo evirò, mentre la successiva tradizione poetica le dice figlie della Notte. Le Erinni sono tre sorelle: Aletto, Megera e Tisifone.

Al fine di placarle, vennero chiamate anche Eumenidi (ossia, le "benevole"), si porgevano loro varie offerte e ad esse si sacrificavano le pecore nere. Le Erinni erano anche indicate con altri epiteti, come Semnai o Potnie ("venerabili"), Manie ("folli") e Ablabie ("senza colpa").

Venivano rappresentate come divinità femminili, nere,[1] con la bocca spalancata nell'atto di cacciare urla terribili, con serpenti invece di capelli, recanti in mano torce o fruste o carboni e tizzoni ardenti che usavano per torturare il malcapitato.

Così le descrive Claudio Claudiano nel De raptu Proserpinae:

(LA)

«Coniurant Furiae crinitaque sontibus hydris Tesiphone quatiens infausto lumine pinum Armatos ad castra vocant pallentia Manes»

(IT)

«Fanno lega le Furie, e Tisifone, avvolta di Maligni colubri, squassa con sinistri bagliori la torcia e chiama all'esangue raduno gli armati spettri»

Il loro compito era quello di vendicare i delitti, soprattutto quelli compiuti contro la propria famiglia, torturando l'assassino con le armi che portavano con sé, fino a farlo impazzire.

Esse sono chiamate anche Dire da Virgilio[2].

Spesso presenti nella cultura classica - emblematico, in proposito, il ruolo che assumono nell'Orestea di Eschilo - ritornarono sovente, come riferimento colto, tanto nella cultura medievale (Nella Divina Commedia Dante le indica come le custodi della città infernale di Dite[3], in cui tentano di impedire il proseguimento del viaggio invocando Medusa per pietrificare il visitatore vivente) quanto in quella moderna e contemporanea, pur se, in quest'ultima, in modo abbastanza sporadico. Le si trovano anche nel romanzo Le Benevole di Jonathan Littell e nel romanzo "Furia" di Salman Rushdie. Citate anche da Marcel Proust in All'ombra delle fanciulle in fiore, dal personaggio di Antiope nell'aria "Scenderò, Volerò, Griderò" dell'opera Ercole su'l Termodonte di Antonio Vivaldi (libretto di Antonio Salvi) e nell'opera teatrale Riunione di Famiglia di T.S. Eliot.

Le Erinni perseguitarono Alcmeone dopo l'assassinio di sua madre e straziarono Pentesilea che aveva involontariamente ucciso sua sorella in una battuta di caccia.

Nella Medea di Euripide il coro invoca il raggio divino affinché fermi, ad evitare l'incombente duplice infanticidio, la mano di Medea, posseduta dalla sanguinaria Erinni, che le infonde lo spirito di vendetta.

Nella cultura di massa

[modifica | modifica wikitesto]

Fumetti, graphic novel e videogiochi

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Eschilo, Eumenidi, v. 51.
  2. ^ Virgilio, Eneide, IV 610.
  3. ^

    «...
    dove in un punto furon dritte ratto
    tre furïe infernal di sangue tinte,
    che membra femminine avìeno e atto,
    e con idre verdissime eran cinte;
    serpentelli e ceraste avean per crine,
    onde le fiere tempie erano avvinte.
    E quei, che ben conobbe le meschine
    della regina dell'etterno pianto.
    "Guarda - mi disse - le feroci Erine.
    Quest'è Megera dal sinistro canto;
    quella che piange dal destro è Aletto;
    Tesifone è nel mezzo"; e tacque a tanto.»

  4. ^ Neil Gaiman, Sandman Deluxe. Libro nono, traduzione di Alessandra Di Luzio, I edizione, RW Lion, maggio 2019, p. 368.
  5. ^ Mike Mignola, Hellboy Omnibus Volume 4. Hellboy all'Inferno, I edizione, Magic Press, luglio 2019, p. 288.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN35250656 · LCCN (ENsh87000688 · GND (DE118685163 · BNF (FRcb12234179x (data) · J9U (ENHE987007536784705171
  Portale Mitologia greca: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mitologia greca