Cristianesimo democratico: differenze tra le versioni

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Il '''Cristianesimo democratico''' è una corrente politico-culturale che, si riferisce all'impegno [[politica|politico]] [[democrazia|democratico]] da parte dei [[Cristianesimo|cristiani]].


'''Cristianesimo democratico''' è un termine che, in senso lato, può riferirsi ad un impegno [[politica|politico]] e [[Democrazia|democratico]] da parte dei [[Cristianesimo|cristiani]] e ad una [[ideologia]] politica dai tratti variegati. La dottrina popolare di Don [[Luigi Sturzo]], considerato come uno fra i padri fondatori del pensiero cristiano-democratico, è improntata su una linea di [[sociologia]] [[Chiesa cattolica|cattolica]]; questo ideale politico attinge dalla [[Rerum Novarum]], la celebre enciclica di [[Papa]] [[Papa Leone XIII|Leone XIII]], antesignana della [[Dottrina sociale della Chiesa cattolica|dottrina sociale della Chiesa]].
L'espressione '''democrazia cristiana''', nata in ambiente [[Chiesa cattolica|cattolico]] ed [[Europa|europeo]], con la sua diffusione mondiale ha finito per rappresentare movimenti politici con connotazioni valoriali spesso diverse. A livello internazionale negli [[anni 1970|anni settanta]] la guida ''[[doroteismo|dorotea]]'' della [[Democrazia cristiana]] si fecero promotori della creazione della [[Internazionale Democratico Cristiana]] (IDC), che, in origine, raccoglieva partiti democristiani propriamente detti. Con il tempo l'IDC ha raccolto anche partiti [[moderatismo|moderatamente]] [[Conservatorismo|conservatori]], spesso privi di particolari riferimenti [[religione|religiosi]], tanto che agli inizi del [[XXI secolo]] è stata ribattezzata ''Internazionale dei Democratici e Centristi''.


L'espressione ''democrazia cristiana'', nata negli ambienti del [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]] [[Europa|italiano]] alla fine del [[XIX secolo]] con la sua diffusione mondiale ha contribuito a rappresentare diversi movimenti politici con delle connotazioni valoriali talvolta divergenti; monsignor [[Romolo Murri]], agli inizi del [[XX secolo]], fondò il movimento ideologico della ''Democrazia Cristiana'', ma inizialmente non ebbe seguito poiché ritenuto alla stregua del [[modernismo teologico]] (difatti a causa di ciò venne sciolta l'[[Opera dei congressi e dei comitati cattolici|Opera dei Congressi]] ad opera di [[Papa Pio X|Pio X]]); nel 1919 Don Sturzo delineò un partito politico con il noto ''appello'' ''ai'' ''liberi'' ''e'' ''forti'', il [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare]]. In [[Italia]] è quindi sinonimo di ''popolarismo''.
==Ideologia==
Le politiche e le priorità dei partiti democristiani spesso differiscono da un paese all'altro, ma, in ogni caso, è possibile rintracciare una serie di caratteristiche che accomunano la maggior parte di questi.
A livello internazionale negli [[anni 1970|anni settanta]] del [[XX secolo|Novecento]] è stata istituita una [[Internazionale Democratica Centrista|Internazionale Democratico Cristiana]], successivamente nota come ''Internazionale Democratica Centrista'' (I.D.C) la quale, agli albori, raccoglieva diversi partiti democristiani e popolari propriamente detti.


Attualmente l'Internazionale Centrista comprende anche diversi partiti di ispirazione [[Conservatorismo|conservatrice]], [[Liberalismo|liberale]] e genericamente [[centrismo|centrista]], in taluni casi privi di particolari riferimenti [[religione|religiosi]] e spirituali.
Secondo la definizione di [[Geoffrey K. Roberts]] e [[Patricia Hogwood]] ''"dal punto di vista ideologico, il Cristianesimo democratico ha incorporato molte delle idee sostenute dai liberali, dai conservatori e dai socialisti, all'interno di una più vasta cornice di principi morali e cristiani"''<ref>Roberts e Hogwood, ''European Politics Today'', Manchester University Press, 1997</ref>. I due studiosi [[Regno Unito|britannici]] descrivono i fondamenti del Cristianesimo democratico, mettendoli a confronto con il [[liberalismo]], il [[socialismo]] (del quale la [[socialdemocrazia]] è l'evoluzione in senso moderato) e il [[conservatorismo]]. Si può così affermare che il cristianesimo democratico:
*Rispetto al '''liberalismo''', condivide l'enfasi per i [[diritti umani]] e l'iniziativa individuale, mentre si differenzia da esso per il rifiuto del [[laicismo]] (ma non della [[laicità]]) e per l'enfasi data dal fatto che l'individuo è parte di una [[comunità]] e ha dei [[dovere|doveri]] nei suoi confronti. Il Cristianesimo democratico è dunque sostenitore di un [[individualismo]] moderato, che trova limiti non solo all'incontro con la [[libertà]] altrui, ma anche con la stessa [[società]].
*Rispetto al '''conservatorismo''', ne condivide i [[etica|valori morali]] (in temi come la [[famiglia]] e il [[diritto alla vita]]), l'idea "progressiva" dei cambiamenti sociali (senza cioè strappi [[rivoluzione|rivoluzionari]]), l'enfasi per l'ordine ed il rispetto della [[legge]], il rifiuto del [[comunismo]]. Dall'altro lato esso è più aperto al cambiamento che alla difesa dello ''status quo'' sociale. Non manca poi nel Cristianesimo democratico una maggiore caratterizzazione in senso religioso (anche se non necessariamente [[confessione religiosa|confessionale]]).
*Rispetto al '''socialismo''', condivide una forte enfasi sulla [[solidarietà sociale]], la volontà di limitare l'"[[egoismo]]" [[Liberismo|liberista]], il rifiuto del [[fascismo]]. A differenza del socialismo, sostiene il [[capitalismo]] e l'[[economia di mercato]] e, rispetto al [[socialismo rivoluzionario]], rifiuta la [[violenza]] come mezzo per raggiungere il cambiamento.


Nella seconda metà del Novecento la [[Democrazia Cristiana]], partito di ispirazione Popolare e cattolico-democratica, ebbe un ruolo rilevante nella politica italiana nell'ambito della [[Guerra fredda]].
I cristiani democratici sono, in genere, conservatori sotto il profilo dei costumi e dell'etica tradizionale e, dunque, in gran parte sono contrari all'[[aborto]] e al [[matrimonio omosessuale]], anche se in alcuni casi (le correnti democristiane dell'[[Unione per la Democrazia Francese|UDF]] in [[Francia]]) ne hanno spesso accettato o perfino promosso la legalizzazione, seppure con certi limiti. I partiti democristiani si ergono spesso a difensori dell'eredità cristiana, legandola all'identità e unità nazionale, anziché adottare una posizione più equidistante dalle singole fedi, come è tipico del [[liberalismo]], della [[socialdemocrazia]] e del [[conservatorismo]] aconfessionale.


== Ideologia ==
Il cristianesimo democratico considera l'[[economia]] al servizio dell'umanità, ciò non toglie che la quasi totalità dei partiti democristiani non mettano in discussione il [[capitalismo]] in sé e per sé, anche se ne possono criticare alcuni elementi, come del resto fanno anche i liberali (critici del [[monopolio]]) e, ovviamente, le sinistre più o meno radicali.
Le politiche e le priorità dei partiti democristiani in qualche occasione differiscono da un Paese all'altro, sebbene sia possibile individuare una serie di caratteristiche che li accomunano.


Secondo la definizione di Geoffrey K. Roberts e Patricia Hogwood "dal punto di vista ideologico, il cristianesimo democratico ha assimilato delle idee sostenute dai liberali, dai conservatori e dai socialisti, all'interno di una vasta cornice di principi cristiani e morali "<ref>Roberts e Hogwood, ''European Politics Today'', Manchester University Press, 1997</ref>.
Negli ultimi anni molti partiti democristiani europei hanno abbracciato politiche [[liberismo|liberiste]], mentre si sono moderati sul piano culturale e morale. Emblematica è l'evoluzione dell'[[Unione Cristiano Democratica (Germania)|Unione Cristiano Democratica]] tedesca, che ha accentuato le spinte liberali in economia, a differenza dell'[[Unione Cristiano-Sociale in Baviera|Unione Cristiano Sociale]] [[Baviera|bavarese]], rimasta più legata alla sua tradizione cristiano-sociale (nel senso tedesco del termine).


I due studiosi [[Regno Unito|britannici]] analizzano compiutamente i suoi fondamenti, mettendoli a confronto con il [[liberalismo]], il [[socialismo]] (del quale la [[socialdemocrazia]] è l'evoluzione in senso moderato) e il [[conservatorismo]].
Non mancano correnti democristiane di sinistra, come il [[cristianesimo sociale]], mentre le correnti che hanno assunto i caratteri di [[socialismo cristiano]] (il [[Movimento Socialista Cristiano]], componente del [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito Laburista]] [[Regno Unito|britannico]], il [[Partito dei Lavoratori (Brasile)|Partito dei Lavoratori]] brasiliano, la [[Lega Internazionale dei Socialisti Religiosi]], affiliata all'[[Internazionale Socialista]]) sono da ritenersi parte integrante della storia del [[socialismo]] e della [[socialdemocrazia]], che nei paesi protestanti, non è vista necessariamente come un movimento politico laicista. Sono, ad esempio, rilevanti i legami della [[Partito Socialdemocratico Tedesco|SPD]] con la [[Luteranesimo|Chiesa Luterana]], tanto che i membri di tale chiesa contribuirono a rifondare la SPD in [[Germania Est]] nel [[1989]].


* Rispetto al liberalismo, condivide l'impegno per i [[diritti umani]] e l'iniziativa personale, mentre si differenzia da esso per il rifiuto del [[laicismo]] e per l'enfasi del concetto per il quale l'individuo è parte di una [[comunità]] e ha dei [[dovere|doveri]] nei suoi confronti.
==Nel mondo==


* Rispetto al conservatorismo, condivide pienamente i [[etica|valori morali]] (in temi come la [[famiglia]] e il [[diritto alla vita]]), l'idea "progressiva" dei mutamenti sociali (senza pericolosi strappi [[rivoluzione|rivoluzionari]]), l'attenzione per l'ordine ed il rispetto della [[legge]], il rifiuto del [[comunismo]], differenziandosene per una maggiore predisposizione al cambiamento e non per la semplice difesa dello ''status quo''.
====XIX secolo====
Le origini di questo movimento vanno ricercate nei gruppi [[Chiesa Cattolica|cattolici]], di [[Laico|laici]] e di [[Prete|ecclesiastici]], che in diversi paesi, dalla metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], si dedicarono all’organizzazione dei ceti popolari in nome della [[solidarietà]] [[Cristianesimo|cristiana]], spesso facendo riferimento alle esperienze corporativistiche del periodo [[Medioevo|medievale]]. Possono essere citate figure come monsignor von Kettler, vescovo e poi deputato, in [[Germania]], Potter in [[Belgio]], monsignor Manning in [[Gran Bretagna]], [[Frédéric Ozanam]] (poi [[beato]]) e La Tour du Pin in [[Francia]].


* Rispetto al socialismo, condivide la necessità di una marcata solidarietà sociale, la volontà di limitare l'"[[egoismo]] [[Liberismo|liberista]]", il rifiuto del [[fascismo]]. Diversamente da esso, però, sostiene l'[[Capitalismo|economia di mercato]] e, rispetto al [[socialismo rivoluzionario]], ripudia la [[violenza]] come mezzo per raggiungere il cambiamento.
Un primo tentativo di coordinamento sovranazionale di questo movimento, che restava molto variegato, anche perché l’impegno politico non da tutti era visto come prevalente, venne dall'[[Unione di Friburgo]] ([[1885]]), cui presero parte anche rappresentanti [[Italia|italiani]], tra cui [[Giuseppe Toniolo]].


I cristiani democratici sostengono un [[individualismo]] moderato che trova limiti nell'incontro con la [[libertà]] e con la stessa [[Società (sociologia)|società]], per cui l'individuo deve semplicemente comportarsi da buon cittadino, senza che la Chiesa lo indirizzi nell'atto della scelta, difendono l'eredità cristiana, sebbene legandola all'identità e unità nazionale, anziché adottare una posizione equidistante dalle singole fedi, come è tipico del [[liberalismo]] e della [[socialdemocrazia]].
A seguito dell'[[enciclica]] ''[[Rerum Novarum]]'' ([[1891]]) di [[papa Leone XIII]], i [[Chiesa Cattolica|cattolici]], fino a quel momento poco coinvolti nella vita politica degli stati [[Liberalismo|liberali]], cominciano ad organizzarsi per contenere, da un lato, le posizioni liberali [[anticlericalismo|anticlericali]], dall'altro, quelle [[Socialismo|socialiste]] e [[Comunismo|comuniste]]. Il mondo cattolico subito dopo la pubblicazione dell’enciclica papale, almeno fino alla [[prima guerra mondiale]] ([[1914]] – [[1918]]), si divise in due correnti: una ''"intellettual–caritativa"'' o ''paternalistica'', l’altra propriamente ''"democristiana"''. Mentre in Italia pesava la cosiddetta “[[questione romana]]” che aveva portato il papa ad impedire ai cattolici di candidarsi e votare alle elezioni politici, all’estero tale problema non si pose mai; esempio ne è proprio, in Germania, von Kettler, che oltre ad essere vescovo fu anche deputato per il [[Centro Cattolico|Zentrum]], partito cattolico, anche se non propriamente “democristiano”. Ben diversa l'esperienza dell' ''[[Action Française]]'', in [[Francia]], che, assunte posizioni [[sciovinismo|scioviniste]], [[nazionalismo|nazionaliste]] e ultraconservatrici, attirò le critiche di parte della gerarchia cattolica, fino all'aperta condanna da parte del [[papa Pio XI]]. Con [[Papa Pio XII]], l'Action Française venne rivalutata in chiave [[anticomunismo|anticomunista]], ma rappresentò sempre la soluzione nazional-conservatrice all'impegno dei cattolici in politica, ben distante dalle posizioni di moderazione e di internazionalismo, tipiche del pensiero democristiano.


Attenti alle questioni sociali, convinti della cooperazione attiva tra le varie classi, difendono la [[proprietà privata]] e lo [[Stato sociale]]; sensibili alle tematiche etiche care al mondo cattolico, non condividono le scelte legate all'[[aborto]] e all'[[matrimonio omosessuale|unione omosessuale]].
Tra la fine del XIX e l’inizio del [[XX secolo]], in Europa il movimento democristiano comincia a diffondersi molto più rapidamente in Belgio, Francia, [[Olanda]] e Germania, prevalendo sulla componente “intellettualistica”. In [[Austria]], [[Svizzera]], [[Ungheria]] il movimento assumerà posizioni più "socio-conservatrici". I cattolici cioè, pur rivendicando il loro ruolo nella vita politica statale, assunsero posizioni da "conservatorismo compassionevole", attenti cioè a mantenere intatti i rapporti tra le [[classe sociale|classi sociali]], ma eliminando le forme più gravi di [[povertà]] e sfruttamento sul lavoro.


Il cristianesimo democratico considera inoltre l'[[economia]] al servizio dell'umanità, sostenendo generalmente i modelli e le proposte dell'[[economia sociale di mercato]]<ref>{{Cita web |url=https://parlamente.com/2017/02/23/guida-rapida-alle-ideologie-politiche-capitolo-v-il-cristianesimo-democratico/ |titolo=Copia archiviata |accesso=25 marzo 2022 |dataarchivio=24 gennaio 2022 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220124043431/https://parlamente.com/2017/02/23/guida-rapida-alle-ideologie-politiche-capitolo-v-il-cristianesimo-democratico/ |urlmorto=sì }}</ref>, senza mettere naturalmente in discussione il [[capitalismo]],<ref>http://m.ilgiornale.it/news/2019/08/07/sturzo-il-liberale-che-riporto-i-cattolici-italiani-in-politica/1737216/</ref> criticandone solo alcuni elementi, al pari dei liberali (critici del [[monopolio]]) e, ovviamente, delle sinistre radicali e non.
====XX secolo====
Nei vari stati europei, i cristiano-democratici hanno dato vita a partiti politici denominati in modo diverso che per tutto il [[XX secolo]] si sono collocati su posizioni moderate, tanto di centrosinistra, quanto di centrodestra. Questo ha portato in molti Stati ad assimilare il Cattolicesimo democratico con il [[Centrismo|centro]] dello schieramento politico. In [[Germania]], ad esempio, il primo partito cattolico, anche se non precisamente cristiano-democratico, a nascere prenderà il nome ''Zentrum'' ("centro"), proprio a ribadire la propria diversità rispetto a [[Liberalismo|Liberali]] e [[Socialdemocrazia|Socialdemocratici]].


Negli ultimi anni alcuni partiti democristiani europei hanno abbracciato politiche [[liberismo|liberiste]]; emblematica è in tal senso l'evoluzione dell'[[Unione Cristiano Democratica (Germania)|Unione Cristiano Democratica tedesca]], che ha accentuato le spinte liberali in economia, a differenza dell'[[Unione Cristiano-Sociale in Baviera|Unione Cristiano Sociale bavarese]], rimasta fortemente legata alla sua tradizione cristiano-sociale (nel senso tedesco del termine).
In [[Italia]], invece, dopo la [[Democrazia Cristiana|DC]] di [[Romolo Murri]], nascerà nel [[1919]] il [[Partito Popolare Italiano]], ad opera di [[Luigi Sturzo]], [[sacerdote]]. Sturzo, pur inserendo il proprio partito nell'alveo del cattolicesimo democratico, non volle, nel nome del partito, inserire il termine "cristiano", per ribadire l'aconfessionalità dello stesso.


Non mancano correnti di sinistra, come il [[cristianesimo sociale]], nonché quelle che hanno assunto i caratteri di [[socialismo cristiano]] quali (il [[Movimento Socialista Cristiano]], componente del [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito Laburista]] [[Regno Unito|britannico]], il [[Partito dei Lavoratori (Brasile)|Partito dei Lavoratori brasiliano]].
Nel ventennio [[1925]]-[[1945]] i vari partiti cristiano democratici europei si trovarono a dover contrastare l'avvento in [[Germania]] e Italia delle [[dittatura|dittature]] [[Nazismo|nazi]]-[[Fascismo|fasciste]], e le occupazioni da parti delle stesse in [[Austria]], [[Francia]], [[Belgio]], [[Olanda]], [[Lussemburgo]], [[Cecoslovacchia]], [[Polonia]]. Da qui l'impegno nelle [[partigiano|lotte partigiane]], al fianco di liberali, monarchici, socialisti e comunisti, per assicurare all'Europa governi realmente [[Democrazia|democratici]].


La Lega Internazionale dei Socialisti Religiosi, affiliata all'[[Internazionale Socialista]]) sono da ritenersi parte integrante della [[storia del socialismo]] e della [[socialdemocrazia]], che nei Paesi protestanti, non è vista necessariamente come un movimento politico laicista. Sono rilevanti i legami della [[Partito Socialdemocratico di Germania|SPD]] con la [[Luteranesimo|Chiesa Luterana]], al punto che i membri di tale chiesa contribuirono a rifondare la SPD in [[Germania Est]] nel 1989.
La vittoria nella [[seconda guerra mondiale]] dell'[[Alleati|alleanza anglo-americana]] vide l'affermarsi nelle successive consultazioni elettorali, un po' in tutta Europa, i partiti democratico-cristiani: la [[Democrazia Cristiana]] in Italia, l'[[Unione Cristiano Democratica (Germania)|Unione democratica cristiana]] (CDU) in Germania, il [[Movimento Repubblicano Popolare]] (MPR) in Francia, il [[Partito Popolare Austriaco|Partito Popolare]] (OVP) in Austria, il [[Centro Democratico Umanista|Partito Cristiano-sociale]] (PSC) in Belgio.


== Il cristianesimo democratico nel mondo ==
Per tutta la metà del XX secolo, i partiti cristiano-democratici si sono caratterizzati per la freddezza nei confronti delle politiche liberiste [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] e per l'avversione ai [[Socialismo reale|regimi social-comunisti]] dell'Europa dell'Est. Da qui, le cosiddette scelte "europeista" ed "atlantica". La prima ha visto la nascita delle Comunità Europee, poi [[Unione Europea]], accordo di libero scambio commerciale tra 6, poi 25, Stati europei. La seconda, si è realizzata con la [[NATO]], patto di difesa militare con [[Canada]] e [[Stati Uniti d'America]], in chiave [[Unione sovietica|antisovietica]].
=== XIX secolo ===
Le origini di questo movimento vanno ricercate nei gruppi [[Chiesa cattolica|cattolici]], di [[Laico|laici]] e di [[Prete|ecclesiastici]], che in diversi Paesi, dalla metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], si dedicarono all'organizzazione dei ceti popolari in nome della [[solidarietà]] [[Cristianesimo|cristiana]], talvolta riconducibili alle esperienze corporativistiche del periodo [[Medioevo|medievale]]. Possono essere citate figure come monsignor von Kettler, vescovo e poi deputato, in [[Germania]], Potter in [[Belgio]], monsignor Manning nel [[Regno Unito]], [[Frédéric Ozanam]] (proclamato [[beato]]) e La Tour du Pin in [[Francia]]. Un primo tentativo di coordinamento sovranazionale di questo movimento, che restava molto variegato, anche perché l'impegno politico non da tutti era visto come prevalente, venne dall'[[Unione di Friburgo]] (1885), cui presero parte anche rappresentanti [[italia]]ni, tra cui [[Giuseppe Toniolo]].


A seguito dell'[[enciclica]] ''[[Rerum Novarum]]'' (1891) di [[papa Leone XIII]], i [[Chiesa cattolica|cattolici]], fino a quel momento poco coinvolti nella vita politica degli stati [[Liberalismo|liberali]], cominciano ad organizzarsi per contenere da un lato le posizioni liberali [[anticlericalismo|anticlericali]] e dall'altro quelle [[Socialismo|socialiste]] e [[Comunismo|comuniste]].
I partiti democristiani si sono, dalla seconda metà del Novecento, diffusi anche in paesi a maggioranza [[Protestantesimo|protestante]] od [[Chiesa ortodossa|ortodossa]], basti pensare all’[[Appello Cristiano Democratico (Paesi Bassi)|Appello Cristiano Democratico]] [[Paesi Bassi|olandese]], al [[Partito del Popolo Cristiano (Norvegia)|Partito del Popolo Cristiano]] [[Norvegia|norvegese]], al [[Partito Democratico Cristiano Africano]] [[Sudafrica|sudafricano]], ai democristiani [[Bulgaria|bulgari]] e [[Romania|rumeni]]. In alcune di queste nazioni (Olanda, Norvegia) il cristianesimo democratico ha assunto connotati diversi da quello "cattolico", infatti "democristiani" è divenuto sinonimo di "conservatori". In altre, soprattutto dell'Est Europeo, la lentezza dell’affermazione di questi partiti è stata dovuta, da un lato, ai periodi di dittatura comunista, dall'altro, dall'accezione meno confessionale dei rapporti tra Stato e Chiesa.


Il mondo cattolico subito dopo la pubblicazione dell'enciclica papale, almeno fino alla [[prima guerra mondiale]] (1914-1918), si divise in due correnti: una ''intellettual-caritativa'' o ''paternalistica'', l'altra propriamente ''democristiana''. Mentre in Italia pesava la cosiddetta ''[[questione romana]]'' che aveva portato il papa ad impedire ai cattolici di candidarsi e votare alle elezioni politiche, all'estero tale problema non si pose mai; esempio ne è proprio, in Germania, von Kettler, che oltre ad essere vescovo fu anche deputato per il [[Partito di Centro Tedesco|Zentrum]], partito cattolico, anche se non propriamente ''democristiano''. Ben diversa l'esperienza dell{{'}}''[[Action française]]'', in [[Francia]], che, assunte posizioni [[nazionalismo|nazionaliste]] e [[sciovinismo|scioviniste]], attirò le critiche di parte della gerarchia cattolica, fino all'aperta condanna da parte del [[papa Pio XI]].
In [[America Latina]], il movimento democristiano è forte in [[Messico]], [[Nicaragua]], [[Costa Rica]], [[Venezuela]] e [[Perù]], dove i partiti hanno in taluni casi fatto parte di coalizioni di centro-destra e in altri di centro-sinistra. In paesi come la [[Colombia]], il [[Brasile]] e l'[[Argentina]] (così come in molti paesi a maggioranza protestante, dove il panorama politico si è prima diviso tra "conservatori" e "liberali", poi tra "conservatori" e "socialdemocratici"xx) non sono mai nati partiti democristiani di un certo rilievo e i democristiani (in prevalenza cattolici) si sono posizionati nei vari partiti esistenti a seconda se erano personalmente più di [[destra politica|destra]] o di [[sinistra politica|sinistra]], creando correnti all'interno di questi e senza dare vita a partiti autonomi.


Con [[Papa Pio XII]], l{{'}}''Action française'' venne rivalutata in chiave [[anticomunismo|anticomunista]], rappresentando sotto certi aspetti la prospettiva nazional conservatrice all'impegno dei cattolici in politica, ben distante dalle posizioni di moderazione e di internazionalismo, tipiche del pensiero democristiano.
====Oggi====
Oggi il movimento cristiano democratico non ha più una matrice unitaria. La caduta dei regimi comunisti o di estrema destra, l’affermazione del sistema [[Democrazia|democratico]] in Europa e nelle Americhe ha fatto si che i "democristiani" perdessero la loro caratteristica di diversità rispetto ai [[liberalismo|liberali]] (rispetto delle libertà fondamentali, prima di tutto quella religiosa, coniugandole con l’attenzione alle istanze sociali) e ai [[conservatorismo|conservatori]] (vedere tradizione e ispirazione religiosa come motivi di progresso e non di immobilismo).


Tra la fine del XIX e l'inizio del [[XX secolo]], in Europa il movimento democristiano comincia a diffondersi rapidamente in Belgio, Francia, [[Paesi Bassi]] e Germania, prevalendo sulla componente ''intellettualistica''. In [[Austria]], [[Svizzera]], [[Ungheria]] il movimento assumerà posizioni chiaramente ''social conservatrici''.
In Europa, dove spesso i democristiani hanno preso i caratteri tipici dei conservatori di fine XX secolo (tra i quali la maggiore laicità e il sostegno convinto del mercato e del liberalismo economico) e dove la collaborazione tra democristiani e conservatori si è rinsaldata nel [[Partito Popolare Europeo]] (PPE), è sempre più difficile distinguere tra "democristiani" e "conservatori". I due termini sono spesso divenuti sinonimi, in [[Spagna]] come in [[Germania]].


I cattolici continuavano a rivendicare il loro ruolo nella vita politica statale e ad assumere talvolta posizioni da ''conservatorismo compassionevole'', al fine di mantenere intatti i rapporti tra le [[classe sociale|classi sociali]], eliminando forme gravi di [[povertà]] e sfruttamento sul lavoro.
Del resto lo stesso PPE è divenuto un contenitore più ampio, nel quale trovano posto i tradizionali partiti democristiani, i partiti conservatori dei [[Scandinavia|Paesi scandinavi]] (mentre il [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito Conservatore]] [[Regno Unito|britannico]] ha stretto solo un'alleanza), partiti con forti correnti liberali (come [[Forza Italia]], il [[Partito Social Democratico (Portogallo)|PSD]] [[Portogallo|portoghese]], l'[[Unione per un Movimento Popolare|UMP]] [[Francia|francese]] e la [[Piattaforma Civica|PO]] [[Polonia|polacca]]) o socialdemocratiche (come la stessa Forza Italia, il [[Fine Gael]] e il [[Partito Democratico (Romania)|PD]] [[Romania|rumeno]], nato come partito socialdemocratico)[[Irlanda|irlandese]], partiti centristi di diversa ispirazione dell'[[Europa orientale|Est europeo]] e perfino il [[Partito per la Giustizia e lo Sviluppo]] [[Turchia|turco]].


==In Italia==
=== XX secolo ===
Nei vari Stati europei, i democristiani hanno dato vita a partiti politici denominati in modo diverso che per tutto il [[XX secolo]] si sono collocati su posizioni moderate, tanto di [[centro-sinistra]], quanto di [[centro-destra]]. Questo ha portato in numerosi Stati ad assimilare il cristianesimo democratico con il [[Centrismo|centro]] dello schieramento politico. In [[Germania]], ad esempio, il primo partito cattolico prese il nome ''Zentrum'' ("centro"). In [[Italia]], invece, dopo la [[Lega Democratica Nazionale]] di [[Romolo Murri]], nacque nel 1919 il [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare Italiano]], ad opera di [[Luigi Sturzo]], [[sacerdote]]. Sturzo, inserendo il proprio partito nell'alveo del cristianesimo democratico, non volle però inserire il termine "cristiano", onde ribadirne l'aconfessionalità.


Nel ventennio 1925-1945 i vari partiti cristiano democratici europei si trovarono a dover contrastare l'avvento in [[Germania]] e Italia delle [[dittatura|dittature]] [[Nazismo|nazi]]-[[Fascismo|fasciste]], e le occupazioni da parte delle stesse in [[Austria]], [[Francia]], [[Belgio]], [[Paesi Bassi]], [[Lussemburgo]], [[Cecoslovacchia]], [[Polonia]]. Da qui l'impegno nelle [[partigiano|lotte partigiane]], al fianco di [[liberalismo|liberali]], [[monarchia|monarchici]], [[socialdemocrazia|socialdemocratici]] e [[comunismo|comunisti]], per assicurare all'[[Europa]] governi realmente [[Democrazia|democratici]].
====XIX secolo====
In [[Italia]], a differenza ad esempio di Francia e Belgio, il movimento democratico cristiano ebbe difficoltà ad affermarsi, a causa della “questione romana”, lo scontro tra Stato e Chiesa, frutto dell’annessione dello [[Stato Pontificio]] al [[Regno d'Italia]]. Agli inizi, infatti il movimento democristiano italiano poggiò sui cosiddetti “intransigenti”, coloro che mal sopportavano lo stato liberale a causa del suo accesso [[anticlericalismo]]. Questa opposizione qualificò, però, i cattolici italiani sul piano “sociale”, spingendoli cioè, per contenere il movimento operaista e [[Socialismo|socialista]], ed evidenziare le mancanze liberali in campo sociale.


La vittoria nella [[seconda guerra mondiale]] dell'[[Alleati della seconda guerra mondiale|alleanza anglo-americana]] vide l'affermarsi nelle successive consultazioni elettorali, in tutta Europa, dei partiti democristiani: la [[Democrazia Cristiana]] in Italia, l'[[Unione Cristiano-Democratica di Germania|Unione Cristiano-Democratica]] (CDU) in Germania, il [[Movimento Repubblicano Popolare]] (MPR) in Francia, il [[Partito Popolare Austriaco|Partito Popolare]] (OVP) in Austria, il [[Centro Democratico Umanista|Partito Cristiano-sociale]] (PSC) in Belgio.
Il movimento cattolico in Italia, del resto, sul finire dell’800 si strutturò nell' ''Opera dei congressi e comitati cattolici'', che aveva tra i suoi scopi di radunare il variegato mondo cattolico italiano e sostenere ''"l’azione popolare cristiana o democrazia cristiana"''. Non va, però, dimenticato che il termine ''[[democrazia]]'', mal si conciliava con il pensiero cattolico dei tempi. Basti pensare che lo stesso [[Papa Pio IX]], il papa dell’unità d’Italia, aveva in qualche modo confuso democrazia e [[repubblica]], democrazia e [[modernismo]], democrazia e [[anticlericalismo]]. Molti cattolici appartenenti all’Opera, infatti, in questi anni, potevano dirsi, più che democristiani, ''clerico-moderati'', poiché al di là del favore al modello monarchico, anche se non a quello sabaudo, non vedevano conciliabili il [[cristianesimo]] e la [[democrazia]].


Per lunga parte del [[XX secolo]] i partiti democristiani si sono caratterizzati per l'avversione ai [[Socialismo reale|regimi social comunisti]] dell'[[Europa orientale]] e per le caratterizzanti scelte "europeista" ed "atlantiche". La prima ha visto la nascita delle [[Comunità europee]] e dell'[[Unione europea]]. La seconda si è compiuta con la [[Organizzazione del Trattato Nord Atlantico|NATO]], patto di difesa militare con [[Canada]] e [[Stati Uniti d'America]], in chiave anti-[[Unione Sovietica|sovietica]].
Non va però taciuto che anche insigni esponenti [[Liberalismo|liberali]] avevano visto la democrazia come [[demagogia]], quindi arbitrio del popolo. Non solo: le stesse dottrine social-[[Comunismo|comuniste]], pur predicando il contributo delle masse popolari alla vita dello Stato, non gradivano molto i "processi democratici", poiché tendevano a confondere [[borghesia]] e [[proletariato]], allontanando così la tanto agognata "[[rivoluzione]]".


I partiti democristiani si sono diffusi anche in Paesi a maggioranza [[Chiesa ortodossa|ortodossa]] e [[Protestantesimo|protestante]], in formazioni quali [[Appello Cristiano Democratico]] [[Paesi Bassi|olandese]], [[Partito Popolare Cristiano (Norvegia)|Partito Popolare Cristiano]] [[Norvegia|norvegese]], [[Partito Democratico Cristiano Africano]] [[sudafrica]]no e democristiani [[Bulgaria|bulgari]] e [[Romania|rumeni]].
In Italia, più che negli altri paesi europei il mondo cattolici si divise nelle due correnti “intellettual-paternalistica” e “democratico-cristiana”. La prima, sostenuta dall’ ''Unione Cattolica per gli Studi sociali'' ([[1984]]), tra i cui massimi esponenti vi era proprio Toniolo, riteneva che l’impegno cattolico dovesse esprimersi soprattutto in campo sociale, moltiplicando le opere di assistenza e di carità, ed in campo culturale, per contenere la diffusione degli ''"errori"'' liberali e socialisti. I secondi, invece, propugnavano una scelta dalle forti connotazioni politiche, cominciando a porre le basi dell’autonomia del laicato cattolico dalla gerarchia ecclesiastica in campo politico e statale, che sarebbe stata riconosciuta dalla Chiesa solo con il [[Concilio Vaticano II]] ([[1962]] - [[1965]]).


In alcuni di questi Paesi il cristianesimo democratico ha assunto connotati diversi da quello "cattolico", divenendo sinonimo di "conservatori". In altri, soprattutto dell'Europa orientale, la lentezza dell'affermazione di questi partiti è stata dovuta, da un lato, ai periodi di dittatura comunista, dall'altro, dall'accezione meno confessionale dei rapporti tra Stato e Chiesa.
Eredi dei ''cattolici liberali'' di metà [[XIX secolo|Ottocento]], tra i quali è spesso annoverato lo stesso [[Alessandro Manzoni]], i cristiano-democratici si impegnarono per ridurre il potere statale ed assicurare maggiore spazio ai cosiddetti "enti intermedi": [[famiglia (società)|famiglia]], [[associazione|associazioni]], [[Comune|enti locali]]. A questo si accompagnò l'impegno di chi, sensibile alle tematiche sociali, s'impegnò nella costruzione delle "[[Sindacato|Leghe bianche]]", associazioni di contadini, operai e artigiani con decise finalità mutualistiche e solidaristiche.


In [[America Latina]], il movimento democristiano è rilevante in [[Messico]], [[Nicaragua]], [[Costa Rica]], [[Venezuela]] e [[Perù]], dove i partiti hanno in taluni casi preso parte a coalizioni di centro-destra e in altri di centro-sinistra.
Anche il rapporto con lo Stato italiano comincia a cambiare, basti pensare all’idea propugnata da don [[Davide Albertario]], all’assemblea [[Lombardia|lombarda]] dell’Opera nel [[1896]], di “preparazione nell’astensione”, cioè di prepararsi a superare il “non expedit”, il divieto di votare e di essere eletti impartito dal papa i cattolici italiani.


In Paesi quali la [[Argentina]], [[Brasile]] e [[Colombia]] (al pari di quei Paesi a maggioranza protestante, dove il panorama politico si è prima diviso tra "conservatori" e "liberali", successivamente tra "conservatori" e "socialdemocratici") non sono mai nati importanti partiti democristiani e i suoi membri (in prevalenza cattolici) si sono posizionati nei vari partiti esistenti a seconda se erano di [[destra politica|destra]] o di [[sinistra politica|sinistra]], creando correnti all'interno di questi e senza dare vita a partiti autonomi.
Il termine "Democrazia Cristiana" compare per la prima volta a opera di [[Romolo Murri]], [[sacerdote]] e [[deputato]], che fondò un partito politico con tale nome, anche se lo stesso ebbe vita breve, perché visto troppo accondiscendente verso le forze socialiste. L’Opera, infatti, ben presto si divise tra “giovani” (Murri, Albertario, Meda) propriamente “democristiani” e gli adulti che, sostenuti da Leone XIII, propugnavano la tesi “intellettual–caritativa”. Toniolo cercò di mediare tra le due parti, ma non vi riuscì, al punto che la [[Santa Sede]] decise, nel [[1904]], lo scioglimento dell’Opera, preoccupata che attraverso di essa anche la nascente [[Azione Cattolica]] si spostasse su posizioni democristiane.


In [[Cile]] il [[Partito Democratico Cristiano del Cile]] opera all'interno di una coalizione composta da [[Socialdemocrazia|socialdemocratici]] e [[Liberalismo sociale|liberali sociali]], combinando idee tradizionali del centro cattolico assieme all'ala sinistra del movimento democristiano.
====XX secolo====
=====Il Partito Popolare=====
{{Vedi anche|Partito Popolare Italiano (1994-2002)}}
In Italia il "cristianesimo-democratico" venne agli inizi del nuovo secolo declinato nell’accezione "popolare". Il '''Popolarismo''' è una dottrina politica enunciata da don [[Luigi Sturzo]] come un'alternativa tra il [[socialismo]] e il [[liberalismo]] e, successivamente, in aperta opposizione al [[fascismo]]. Ebbe un accento fortemente [[democrazia|democratico]]. I "Popolari" erano favorevoli al libero mercato, anti-burocratici ed anti-statalisti, ma molto attenti alle questioni sociali e sensibili alle tematiche etiche care al mondo "[[Chiesa cattolica|cattolico]]".


=== Situazione attuale ===
Mentre però la storia italiana ha fatto della parola "popolare" il miglior modo per esprimere la vocazione democratica dei cattolici italiani. In Europa invece, la parola "popolare" è sostanzialmente sinonimo di "moderato conservatore".
Oggi il movimento cristiano democratico non ha una sostanziale matrice unitaria.


In Europa, dove sovente i democristiani hanno preso i caratteri tipici dei conservatori di fine XX secolo (tra i quali la maggiore laicità e il sostegno convinto del mercato e del liberalismo economico) e dove la reciproca collaborazione si è rinsaldata nel [[Partito Popolare Europeo]] (PPE), i due concetti sono divenuti sinonimi in [[Austria]], [[Germania]], [[Grecia]], [[Portogallo]] e [[Spagna]].
=====La Democrazia Cristiana=====
{{Vedi anche|Democrazia cristiana}}
Dal [[1942]] al [[1993]], il cristianesimo democratico, in Italia, è coinciso con il pensiero e l’operato del maggiore partito politico: la [[Democrazia Cristiana]], "''partito di [[centrismo|centro]] che guarda a sinistra''" e quindi in grado di intercattare nell'ottica dell'interclassismo cattolico tanto il voto "moderato" quanto quello "moderatamente riformista".


Del resto lo stesso PPE è divenuto un contenitore ampio nel quale trovano posto i tradizionali partiti democristiani, i partiti conservatori dei [[Scandinavia|Paesi scandinavi]], partiti con forti correnti liberali (come [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]], il [[Partito Social Democratico (Portogallo)|PSD]] [[Portogallo|portoghese]], l'[[Unione per un Movimento Popolare|UMP]] [[Francia|francese]] e la [[Piattaforma Civica|PO]] [[Polonia|polacca]]) o socialdemocratiche (la stessa [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]], il [[Fine Gael]] [[Irlanda|irlandese]] e il [[Partito Democratico (Romania)|PD]] [[Romania|rumeno]], nato come partito socialdemocratico), partiti centristi di diversa ispirazione dell'[[Europa orientale|Est europeo]] e perfino il [[Partito della Giustizia e dello Sviluppo (Turchia)|Partito per la Giustizia e lo Sviluppo]] [[Turchia|turco]] (associato al PPE e chiaramente non cristiano in quanto partito musulmano).
=====La fine dell'unità politica dei cattolici=====
{{Vedi anche|La fine dell'unità politica dei cattolici italiani}}
Dopo la fine della [[Democrazia Cristiana]] (DC), i democristiani italiani si divisero in vari partiti politici. Il [[Partito Popolare Italiano (1994-2002)|Partito Popolare Italiano]] (PPI), erede diretto della DC, sotto la guida di [[Mino Martinazzoli]], cercò di mantenere viva la tradizione centrista dello "scudo crociato", escludendo alleanze sia con il centro-destra che con la sinistra. Il [[Centro Cristiano Democratico]] (CCD) di [[Pier Ferdinando Casini]] e [[Clemente Mastella]], invece, pur continuando la scelta centrista, si alleò con [[Forza Italia]] (FI).


== Il cristianesimo democratico in Italia ==
====Oggi====
{{Vedi anche|Democrazia è Libertà - La Margherita}}
{{vedi anche|Movimento cattolico in Italia}}
{{Vedi anche|Unione dei democratici cristiani e di centro}}
{{Vedi anche|Popolari Udeur}}
{{Vedi anche|Forza italia}}


=== XIX secolo ===
'''[[Democrazia è Libertà - La Margherita|DL-La Margherita]]''' (ove è confluito il [[Partito popolare italiano (Martinazzoli)|Ppi]]), '''[[Unione dei democratici cristiani e di centro|Udc]]''' (erede diretto del [[Centro cristiano democratico|Ccd]]) e l''''[[Unione dei democratici per l'Europa|Udeur]]''' rappresentano tre diversi esempi di come i cattolici italiani abbiano reagito alla fine dell'unità politica dei cattolici, idea fondamentale che era alla base della DC e che la rendeva un partito pragmatico, difficilmente circoscrivibile dal punto di vista delle ideologie politiche tradizionali. '''[[Forza italia|Fi]]''' pur non essendo un erede diretto della Dc è divenuto il principale riferimento politico per diversi settori di elettorato moderato ex-democristiano.
In [[Italia]], a differenza ad esempio di Francia e Belgio, il movimento democratico cristiano ebbe difficoltà ad affermarsi, a causa innanziutto della ''questione romana'', lo scontro tra Stato e Chiesa, frutto dell'annessione dello [[Stato Pontificio]] al [[Regno d'Italia]]. Agli inizi, infatti il movimento democristiano italiano poggiò sugli ''intransigenti'', coloro che criticavano lo stato liberale a causa del suo acceso [[anticlericalismo]]. Questa opposizione qualificò, però, i cattolici italiani sul piano ''sociale'', spingendoli a contenere il movimento operaista e [[Socialismo|socialista]], ed a evidenziare le mancanze liberali in campo sociale.


Il [[movimento cattolico in Italia]], del resto, sul finire dell'Ottocento si strutturò nell'[[Opera dei congressi e comitati cattolici]], che aveva tra i suoi scopi di radunare il variegato mondo cattolico italiano e sostenere l{{'}}''azione popolare cristiana o democrazia cristiana''. Va precisato quale significato assumevano i termini "democrazia"-"democratico" sul finire dell'Ottocento secondo il pensiero cattolico. All'interno dell'Opera dei Congressi, la corrente che si autodefiniva "democratica" era quella vicina alle istanze del [[modernismo teologico|modernismo]]<ref>Marco Invernizzi, "Don Romolo Murri, don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi nella storia del movimento cattolico italiano", ''Cristianità'', n. 237-238 (1995).</ref>.
Si ritrovano tuttavia sussulti di elettorato ex-Dc anche in altri partiti delloscenario politico italiano.


I cattolici appartenenti all'Opera si autodefinivano precisamente ''clerico moderati'', dal momento che al netto del favore al modello monarchico (anche se non a quello sabaudo), non vedevano conciliabili il [[Cristianesimo]] e la democrazia<ref>Non va però taciuto che anche insigni esponenti [[Liberalismo|liberali]] avevano visto la democrazia come [[demagogia]], quindi arbitrio del popolo. Non solo: le stesse dottrine social [[Comunismo|comuniste]], pur predicando il contributo delle masse popolari alla vita dello Stato, non gradivano i "processi democratici", ritenute fonte di confusione per [[borghesia]] e [[proletariato]], con il rischio di allontanare l'agognata [[rivoluzione]].</ref>.
*Spezzoni della "Sinistra democristiana" e intellettuali inclini al [[cristianesimo sociale]] ([[Ermanno Gorrieri]], [[Giorgio Tonini]], [[Mimmo Lucà]], [[Stefano Ceccanti]], ecc.) si sono uniti con altri [[socialismo cristiano|socialisti cristiani]] provenienti prevalentemente dal [[Partito Socialista Italiano]] ([[Pierre Carniti]], [[Domenico Maselli]], ecc.) nel movimento dei ''[[Cristiano Sociali]]'', poi confluito nei DS, altri sono entrati direttamente nel PDS (come [[Giuseppe Lumia]]), altri ancora ne La Rete, i cui membri sono confluiti ne I Democratici, e quindi in DL, e nell'[[Italia dei Valori]].
*Alcuni politici con un passato all'interno della Democrazia cristiana ([[Gustavo Selva]], [[Andrea Ronchi]], [[Gaetano Rebecchini]] e [[Publio Fiori]], che però ha lasciato il partito nel 2005), nel 1995 aderirono all'appello del [[Movimento sociale italiano]] di dar vita in italia ad una ''grande destra'' che sul ceppo missino innestasse anche altre idee conservatrici. Su questa base il Msi rinnovò la propria linea politica trasformandosi in ''[[Alleanza nazionale]]''.


In Italia il mondo cattolico si divise nelle due correnti ''intellettual paternalistica'' e ''democratico-cristiana''. La prima, sostenuta dall{{'}}''Unione Cattolica per gli Studi sociali'' (1894), tra i cui massimi esponenti vi era [[Giuseppe Toniolo]], riteneva che l'impegno cattolico dovesse esprimersi essenzialmente in campo sociale, moltiplicando le opere di assistenza e di carità, ed in campo culturale, per contenere la diffusione degli ''errori'' liberali e socialisti.

I secondi propugnavano invece una scelta dalle inequivocabili connotazioni politiche, cominciando a porre le basi dell'autonomia del laicato cattolico dalla gerarchia ecclesiastica in campo politico e statale<ref>Tale autonomia sarebbe stata riconosciuta dalla Chiesa solo con il [[Concilio Vaticano II]] (1962-1965).</ref>.

Nell'Italia di fine Ottocento, la crisi economica, che si era particolarmente manifestata nel mondo agrario, aveva sconvolto l'assetto sociale nelle campagne, rendendo evidenti, agli occhi dei [[Chiesa cattolica|cattolici]] i limiti di uno sviluppo maturato in condizioni di [[liberismo|liberismo economico]]. In reazione al modello economico dominante, emerse all'estremo opposto il [[Massimalismo (politica)|Massimalismo]] della [[socialismo|sinistra socialista]]. I cattolici italiani elaborarono un proprio modello di convivenza economica e sociale fondato su una cultura d'ispirazione cristiana.

Il terreno ideologico su cui il cattolicesimo poteva ricavare uno spazio sociale autonomo di ampie dimensioni si basava su due cardini: "conciliazione sociale e solidarietà", che erano esattamente ciò che mancava nelle ideologie liberale e socialista. Nel 1888 fu elaborato il ''Programma dei cattolici contro il socialismo'' (reso pubblico nel 1894).

Tale documento sosteneva l'idea di conciliazione tra le classi e proponeva l'adozione di misure concrete, tra cui una serie di provvedimenti capaci di mantenere in vita il tessuto di piccoli produttori indipendenti e di attenuare la durezza del capitalismo industriale. Proprio la piccola proprietà contadina, ed i settori della classe media insidiati dalle concentrazioni industriali, costituirono dunque fin dalla nascita la base sociale del movimento cristiano-democratico in Italia. Nel 1891 un autorevole appoggio alla diffusione del pensiero sociale cattolico giunse dallo stesso pontefice [[Leone XIII]] con l'enciclica ''[[Rerum Novarum]]'', la quale portava come sottotitolo la significativa dizione ''Sulla condizione degli operai''. L'enciclica conteneva un esplicito incoraggiamento all'impegno sociale dei credenti e all'associazionismo operaio.

Sulla base del ''Programma dei cattolici contro il socialismo'', nel 1897 i cattolici italiani elaborarono il concetto di ''democrazia cristiana'', intesa come "quell'ordinamento civile nel quale tutte le forze sociali, giuridiche ed economiche, nella pienezza del loro sviluppo gerarchico, cooperano proporzionalmente al bene comune, rifluendo quest'ultimo risultato a vantaggio delle classi inferiori"<ref>{{Cita web |url=http://www.centrotoniolo.org/ruolo.htm |titolo=Centro di Cultura e Studi Giuseppe Toniolo<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=10 maggio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090924212323/http://www.centrotoniolo.org/ruolo.htm |dataarchivio=24 settembre 2009 |urlmorto=sì }}</ref>.

Eredi dei ''[[cristianesimo liberale|cattolici liberali]]'' di metà [[XIX secolo|Ottocento]], tra i quali è annoverato [[Alessandro Manzoni]], i cristiano democratici si impegnarono per ridurre il potere statale ed assicurare maggiore spazio ai cosiddetti "enti intermedi": [[famiglia]], [[associazione (diritto)|associazioni]], [[Comune|enti locali]]. A questo si accompagnò lo sforzo di chi, sensibile alle tematiche sociali, s'impegnò nella costruzione delle "[[Sindacato|Leghe bianche]]", associazioni di contadini, operai e artigiani con decise finalità mutualistiche e solidaristiche. Anche il rapporto con lo Stato italiano comincia a cambiare, basti pensare all'idea propugnata da don [[Davide Albertario]], all'assemblea [[Lombardia|lombarda]] dell'Opera nel 1896, di ''preparazione nell'astensione'', cioè di prepararsi a superare il ''non expedit'', il divieto di votare e di essere eletti impartito dal papa ai cattolici italiani.

Il termine ''democrazia cristiana'' compare per la prima volta a opera di [[Romolo Murri]], sacerdote e deputato, che fondò un partito politico con tale nome, anche se lo stesso ebbe vita breve, perché visto troppo accondiscendente verso le forze socialiste. L'Opera, infatti, ben presto si divise tra giovani propriamente ''democristiani'' (Romolo Murri, [[Davide Albertario]], [[Filippo Meda]]) e gli adulti che, sostenuti da Leone XIII, propugnavano la tesi ''intellettual&nbsp;– caritativa''. Toniolo cercò di mediare tra le due parti, ma non vi riuscì, al punto che la [[Santa Sede]] decise, nel 1904, lo scioglimento dell'Opera, preoccupata che attraverso di essa anche la nascente [[Azione Cattolica]] si spostasse su posizioni democristiane.

=== XX secolo ===
==== Il Partito Popolare ====
[[File:DC Party Logo (1968-1992).svg|thumb|upright|Lo scudo crociato, simbolo storico del cristianesimo democratico italiano, utilizzato dal [[Partito Popolare Italiano (1919)|PPI]], dalla [[Democrazia Cristiana|DC]], dal [[Cristiani Democratici Uniti|CDU]] e dall'[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|UDC]].]]

In Italia il cristianesimo democratico venne agli inizi del nuovo secolo declinato nell'accezione "popolare". Il popolarismo è una dottrina politica enunciata da don [[Luigi Sturzo]] come un'alternativa tra il [[socialismo]] e il [[liberalismo]] e, successivamente, in aperta opposizione al [[fascismo]]. Ebbe un accento fortemente [[democrazia|democratico]] e liberale, [[interclassismo|interclassista]], che traeva la sua ispirazione dalla [[dottrina sociale cristiana]].

Il popolarismo fu l'ideologia alla base del [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare Italiano nel 1919]] e, dopo la [[seconda guerra mondiale]], contribuì alla fondazione della [[Democrazia Cristiana]] e alla diffusione del cristianesimo democratico.

Dottrina politica originale, ispirata alla pratica della [[Dottrina sociale della Chiesa cattolica]], era arricchita dal suo pensiero culturale ed etico.

A tale concezione si ispirano, ancora oggi, partiti appartenenti al [[Partito Popolare Europeo]] (PPE) ed al [[Partito Democratico Europeo]] (PDE).

Va sottolineato come negli altri Paesi europei l'espressione "popolarismo" non trovi radici nel pensiero sturziano e ha quindi un diverso significato. In [[Spagna]], ad esempio, il [[Partito Popolare (Spagna)|Partido Popular]] è un partito democristiano di origine [[Conservatorismo nazionale|nazional conservatrice]] e si colloca nel centro-destra dello schieramento politico. In [[Portogallo]] il [[Centro Democratico Sociale - Partito Popolare|Partido Popular]] è un partito di destra, comparabile ad [[Alleanza Nazionale]].

==== La Democrazia Cristiana ====
Dal novembre del [[1942]] fino al gennaio del [[1994]], per oltre [[XX secolo|mezzo secolo]], il cristianesimo democratico, in Italia, è coinciso con il pensiero e l'operato del maggiore partito politico nazionale: la [[Democrazia Cristiana]] (DC).
La peculiarità, però, della situazione italiana rese la DC un partito non di soli "democristiani"; si può affermare esservi una differenza tra i "democristiani" come appartenenti ad un partito ed i "democristiani" come appartenenti ad una cultura politica, il che è foriero di confusioni.

L'Italia fino ai primi [[anni 1980|anni novanta]], si trovò ad avere all'interno del proprio panorama politico il maggiore [[comunismo|partito comunista]] del mondo occidentale, il [[Partito Comunista Italiano]] (PCI).

La difficoltà del [[Partito Socialista Italiano]] (PSI), almeno fino ai primi anni settanta, di marcare un'effettiva lontananza dal pensiero [[Marxismo|marxista]] e dal PCI rese difficile la creazione di quell'alternanza al governo del Paese che avrebbe spinto i cattolici, come negli altri Paesi europei, a scegliere tra un partito di [[centro-destra]] ed uno puramente [[Socialdemocrazia|socialdemocratico]].

La concreta possibilità che i Comunisti giungessero al governo, anche se in un'alleanza con i Socialisti ed i [[Partito Socialista Democratico Italiano|Socialdemocratici]], rese sostanzialmente ingessata la politica italiana fin dalla nascita della [[Repubblica Italiana|Repubblica]]<ref>https://www.acli.it/wp-content/uploads/2017/08/acanfora_14092012.pdf</ref>.

La DC raccolse i suoi oppositori, alcuni dei quali esprimevano posizioni e valori di [[conservatorismo|destra]]<ref>https://lanuovabq.it/it/le-intuizioni-dimenticate-della-destra-dc</ref>.

La [[cristianesimo sociale|sinistra]] dal canto suo era particolarmente significativa, articolata in correnti e gruppi, con i suoi esponenti che guidarono ripetutamente il partito<ref>https://ytali.com/2018/04/24/galloni-quando-sinistra-era-anche-la-dc/</ref>.<ref>https://ildomaniditalia.eu/la-sinistra-dc-e-la-sua-classe-dirigente-un-universo-politico-che-non-si-puo-dimenticare/</ref>. Essa, influenzata anche dalle forti lotte sindacali degli [[anni 1960|anni sessanta]] e [[anni 1970|settanta]], assunse atteggiamenti non proprio affini alle posizioni "liberali", almeno in campo economico, proprie del pensiero cristiano-democratico.

Questa "anomalia italiana", questo "centro onnicomprensivo" unito dalla comune ispirazione religiosa e dalla fedeltà alle istituzioni democratiche, reggerà fino agli [[anni 1990|anni novanta]], quando la fine dei regimi comunisti dell'Est europeo, lo scioglimento del PCI e Tangentopoli non resero dunque necessario un partito [[Centrismo|centrista]] che rappresentasse l'unità politica dei cattolici e intorno a cui gravitasse la vita politica del Paese.<ref>https://www.ilgiornale.it/news/cronache/secolo-scudo-crociato-cos-ha-chiuso-davvero-dc-1725614.html</ref>. Un duro contraccolpo psicologico per la DC fu rappresentato dal processo per mafia iniziato a Palermo nel 1993 nei confronti di Giulio Andreotti, uomo simbolo del partito, sempre al potere fin dalla sua nascita.

Andreotti verrà assolto e completamente scagionato da ogni accusa nel 2004,sebbene gli effetti politici negativi dell'incriminazione nel decisivo anno 1993 fossero stati notevoli.

==== La fine dell'unità politica dei cattolici ====
{{Vedi anche|Frammentazione della Democrazia Cristiana}}
Dopo la fine della [[Democrazia Cristiana]] (DC), i democristiani italiani si divisero in vari partiti politici. Il [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]] (PPI), erede diretto della DC, sotto la guida di [[Mino Martinazzoli]], cercò di mantenere viva la tradizione centrista dello "scudo crociato", escludendo alleanze sia con il [[centro-destra]] ([[Polo delle Libertà]] e [[Polo del Buon Governo]]) che con la [[sinistra (politica)|sinistra]] ([[Alleanza dei Progressisti]]). Il [[Centro Cristiano Democratico]] (CCD) di [[Pier Ferdinando Casini]] e [[Clemente Mastella]], invece, pur confermando la scelta centrista, si alleò con [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] (FI) nei Poli di centro-destra.

Il PPI nel 1995 si divise sulla proposta di aderire al Polo delle Libertà. Si determinò una scissione in due partiti, il nuovo PPI (con simbolo un gonfalone e segretario Gerardo Bianco) che si allearono con la sinistra e i [[Cristiani Democratici Uniti]] (CDU, con simbolo lo scudo crociato e segretario Rocco Buttiglione), che scelsero il centro-destra. Molti esponenti moderati, liberali e conservatori della DC avevano, nel frattempo, aderito a Forza Italia (es.: [[Giuseppe Pisanu]] e [[Enrico La Loggia (1947)|Enrico La Loggia]]) o ad [[Alleanza Nazionale]] (AN) (es.: [[Publio Fiori]] e [[Gustavo Selva]]), mentre una esigua parte della sinistra DC scelse il movimento dei [[Cristiano Sociali]] (confluiti assieme al [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] nei [[Democratici di Sinistra]], DS, nel 1998) o [[La Rete (partito politico)|La Rete]] di [[Leoluca Orlando]], piccoli movimenti alleati con la sinistra già nelle [[elezioni politiche in Italia del 1994|elezioni politiche del 1994]]. Gli esponenti del PPI che si erano opposti all'ingresso nel Polo delle Libertà diedero vita, sotto la guida di [[Gerardo Bianco]], ai Popolari, che poi mantennero il nome di "Partito Popolare Italiano" e che aderirono alla nascente alleanza di [[centro-sinistra]], [[L'Ulivo]], insieme agli eredi del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], il [[Partito Democratico della Sinistra]] (PDS).

Nel 1998 alcuni esponenti del CCD, guidati da Mastella, e di Forza Italia, guidati dal liberale [[Carlo Scognamiglio]], e con la partecipazione di [[Francesco Cossiga]], fondarono l'[[Unione Democratica per la Repubblica]] (UDR), poi trasformatasi in [[Popolari UDEUR|Unione Democratici per l'Europa]] (UDEUR). All'UDR, che entrò a far parte del [[Governo D'Alema I]], aderì inizialmente anche il CDU di Buttiglione, provocando la scissione di quella parte del partito, guidata da Formigoni, che voleva rimanere fedele al centro-destra. Nel 1999 il CDU, decimato dalle scissioni, riprese la sua autonomia e ritornò nell'alveo del centro-destra, legandosi a filo stretto con il CCD. Sempre nel 2001 un gruppo di dissidenti del PPI, guidato da [[Sergio D'Antoni]], [[Giulio Andreotti]] ed [[Emilio Colombo]], fondò [[Democrazia Europea]] (DE), partito di [[centrismo|centro]] al di fuori dei due poli. I seguaci di Formigoni insieme ad altri ex-DC sono andati infine ad ingrossare le file democristiane di Forza Italia, entrata a far parte del [[Partito Popolare Europeo]] (PPE) nel 1999.

=== Sviluppi successivi ===
Nel 2002 sono state fondate [[Democrazia è Libertà - La Margherita]] (DL) e l'[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro]] (UDC).

La prima, nata dalla fusione di [[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]], [[I Democratici]] e [[Rinnovamento Italiano]], ha significato l'unione di ciò che rimaneva della prestigiosa sinistra DC con componenti di diversa estrazione politica.

Questo nuovo partito, sebbene sia visto comunemente come uno dei successori della vecchia DC, rappresenta in realtà un progetto nuovo, speculare a quello di [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] (nata con l'obiettivo di unire cattolici e laici di [[centro-destra]]), volto alla costruzione di una forza centrista e riformista all'interno della coalizione del [[centro-sinistra]] italiano. Sotto la guida di [[Francesco Rutelli]], che pure rivendica la matrice cattolica come uno dei filoni culturali della sua creatura politica, DL ha riferimenti europei eterogenei, dal pensiero [[cristianesimo sociale|cristiano-sociale]] al mondo ''laico-riformista'' ([[liberalismo sociale]] e [[socialdemocrazia]]). A dimostrazione di quanto DL si sia trattata di un'esperienza nuova, va citata la decisione di non aderire al [[Partito Popolare Europeo|PPE]] in Europa, fondando invece il [[Partito Democratico Europeo]] (PDE), nonché il progetto di dare vita a un [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] (PD) in Italia, sulla scia del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico degli Stati Uniti]], unitamente ai [[Democratici di Sinistra]] (DS), eredi indiscutibili della tradizione del [[Partito Comunista Italiano]] (PCI).

L'UDC, sorta dalla fusione fra [[Centro Cristiano Democratico|CCD]], [[Cristiani Democratici Uniti]] e [[Democrazia Europea|DE]], guidata da [[Marco Follini]] prima e da [[Lorenzo Cesa]] successivamente, è un partito inequivocabilmente cristiano democratico, fiero dei propri riferimenti all'esperienza italiana della DC e al già citato [[Partito Popolare Europeo]], con in dote lo storico simbolo.

Sebbene sulle questioni etico-morali ed economico-sociali mantenga una linea alquanto conservatrice, tale partito si presenta come l'apostolo del centrismo in Italia e in passato ha talvolta portato avanti delle sintonie con esponenti centristi del PD. L'UDC ha dato corso a questa sua "vocazione centrista", allontanandosi dall'alleanza di centro-destra per presentarsi in modo autonomo alle [[elezioni politiche in Italia del 2008|elezioni politiche del 2008]], salvo ricollocarsi stabilmente in quell'area negli anni successivi <ref>https://www.padovaoggi.it/politica/crisi-di-governo-de-poli-udc-con-centrodestra-autonomia-in-24-ore-strada-maestra-e-ritorno-al-voto.html</ref><ref>https://www.udc-italia.it/sardegna-de-poli-centrodestra-e-coalizione-piu-votata-su-risultato-finale-serve-analisi-attenta/</ref><ref>https://www.ilfoglio.it/politica/2024/04/07/news/salvini-puntella-la-lega-sud-con-il-minicondono-e-l-asse-con-l-udc-6414842/</ref>.

FI, UDC e DL rappresentano tre diversi esempi di come i cattolici italiani abbiano reagito alla fine dell'unità politica dei cattolici, idea fondamentale che era alla base della DC e che la rendeva un partito pragmatico, difficilmente circoscrivibile dal punto di vista delle ideologie politiche tradizionali.

L'Italia oggi rimane un Paese cattolico; analogamente a quanto accade negli [[Stati Uniti d'America]] i fedeli che per anni hanno votato in larga maggioranza per la DC dopo il 1992-1994 hanno però iniziato a schierarsi in base alle loro specifiche tendenze politiche e programmatiche:

* Spezzoni della sinistra DC e intellettuali inclini al [[cristianesimo sociale]] e al [[socialismo cristiano]] ([[Ermanno Gorrieri]], [[Giorgio Tonini]], [[Mimmo Lucà]], [[Stefano Ceccanti]]) si sono uniti con altri socialisti cristiani provenienti prevalentemente dal [[Partito Socialista Italiano]] ([[Pierre Carniti]], [[Domenico Maselli]]) nel movimento dei [[Cristiano Sociali]], in seguito confluito nei DS, altri sono entrati direttamente nel [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] (come [[Giuseppe Lumia]]), altri ne [[La Rete (partito politico)|La Rete]], confluita ne [[I Democratici]] e in DL, e altri ancora nell'[[Italia dei Valori]].

* La maggioranza della ''sinistra democristiana'' è confluita, come anticipato, nel PD (soprattutto attraverso il PPI e DL).
Quest'ultimo partito, se da un lato ha raccolto vastissime aree qualificate della [[cristianesimo sociale|sinistra sociale]] e [[sindacalismo cristiano|sindacale]] DC di derivazione ''[[Amintore Fanfani|fanfaniana]]'', ''[[Ciriaco De Mita|demitiana]]'' e ''[[Franco Marini|mariniana]]'', dall'altro contava sulla presenza di settori moderati, come il gruppo dei teodem. Tra le figure di maggior spicco di origine democristiana confluite nel PD, vi sono [[Rosy Bindi]], [[Dario Franceschini]], [[Giuseppe Fioroni]], [[Giovanni Burtone]], [[Enrico Letta]], [[Lorenzo Guerini]], [[Alberto Losacco]], nonché personalità che, sebbene non fossero iscritte alla DC, vi erano considerate vicine, tra cui [[Romano Prodi]], [[Arturo Parisi]], [[Luigi Bobba]], [[Pier Paolo Baretta]], [[Paola Binetti]] e [[Gianluca Susta]]. Nell'UDEUR, invece, oltre ad esponenti moderati (ex-''[[Giulio Andreotti|andreottiani]]'' ed ex-''[[Arnaldo Forlani|forlaniani]]''), hanno trovato spazio anche ex-membri delle correnti della sinistra democristiana (lo stesso [[Clemente Mastella]] è un ex-''[[Ciriaco De Mita|demitiano]]'').

* La tradizione ''liberale'' e ''moderata'', di derivazione ''[[dorotei|dorotea]]'' e ''[[Arnaldo Forlani|forlaniana]]'', è stata prevalentemente rappresentata nell'UDC ([[Pier Ferdinando Casini]], [[Rocco Buttiglione]], [[Lorenzo Cesa]], [[Carlo Giovanardi]], [[Francesco D'Onofrio]], [[Luca Volontè]], ecc.) e in Forza Italia ([[Roberto Formigoni]], [[Claudio Scajola]], [[Enrico La Loggia (1947)|Enrico La Loggia]], [[Renato Schifani]], [[Alfredo Antoniozzi]], [[Riccardo Ventre]], [[Mario Mauro]], [[Mario Mantovani]], [[Antonio Palmieri]], [[Osvaldo Napoli]], [[Guido Crosetto]]), anche se in questi partiti non mancano ex-membri della sinistra DC, come [[Angelo Sanza]] nell'UDC, [[Giuseppe Pisanu]], [[Luigi Grillo]], [[Giuseppe Gargani]] e [[Marcello Vernola]] in Forza Italia, [[Bruno Tabacci]], [[Mario Baccini]] e [[Gerardo Bianco]] nella [[Rosa per l'Italia]], nonché altri politici cattolici precedentemente impegnati in altri partiti di sinistra come [[Sandro Bondi]] e [[Ferdinando Adornato]]. Ex-''[[Aldo Moro|morotei]]'' come [[Marco Follini]] e [[Gianfranco Rotondi]] hanno trovato spazio rispettivamente nell'[[Italia di Mezzo]] (confluita nel PD nel 2007) e nella [[Democrazia Cristiana per le Autonomie]] (confluita nel PdL nel 2008), partiti di minore consistenza elettorale. Nel 2017 però [[Pier Ferdinando Casini]] ha fondato con altri esponenti dell’[[Unione di Centro (2002)|UDC]] [[Centristi per l'Europa|Centristi per l’Europa]].

* La tradizione ''conservatrice'' è stata espressa dagli ex-DC passati in [[Alleanza Nazionale]] ([[Andrea Ronchi]], [[Mario Baldassarri (economista)|Mario Baldassarri]], [[Gaetano Rebecchini]], [[Publio Fiori]], che però ha lasciato il partito nel 2005, e [[Gustavo Selva]], passato a FI nel 2007) e da altri membri di ispirazione cattolica ([[Alfredo Mantovano]], [[Riccardo Pedrizzi]] e [[Giulia Bongiorno]] in testa).

=== Contesto attuale ===
A seguito del mutamento politico avvenuto a partire dal [[2008]], in riferimento ad alleanze
e a soggetti strutturati, oggigiorno le aree ispirate al cristianesimo democratico sono attive in [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]<ref>https://www.avvenire.it/attualita/pagine/sbagliato-non-considerarlo-uomo-di-stato-alle-europee-federiamo-le-forze</ref><ref>https://www.ilgiornale.it/news/interni/forza-italia-casa-tutti-i-moderati-tajani-disegna-nuova-fi-2183302.html</ref><ref>https://www.tag24.it/708601-tajani-forza-italia-centro-della-politica-come-la-dc-giustizia-priorira-e-separazione-carriere/</ref><ref>https://ilsicilia.it/elezioni-europee-falcone-fi-bene-aggregazione-moderati-forza-italia-conferma-la-sua-attrattivita/</ref><ref>https://www.avvenire.it/attualita/pagine/bagnasco-necessario-un-raccordo-pre-politico-fra-i-cattolici</ref> e in [[Democrazia Solidale]]<ref>https://www.avvenire.it/attualita/pagine/nasce-democrazia-solidale-obiettivo-amministrative</ref><ref>https://www.romatoday.it/politica/elezioni/roma-2021-comunali/paolo-ciani-liste-demos.html</ref><ref>https://formiche.net/2021/12/partito-cristiano-cattolico-demos-giro/</ref>.

Recentemente sono stati fondati il partito [[Il Popolo della Famiglia]]<ref>{{Cita web |url=https://ilpopolodellafamiglia.net/programma/ |titolo=Copia archiviata |accesso=31 dicembre 2020 |dataarchivio=14 ottobre 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201014075635/https://ilpopolodellafamiglia.net/programma/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>https://www.cronachesalerno.it/popolo-della-famiglia-adinolfi-sceglie-gambardella-famiglia-alla-base-di-tutto/</ref><ref>https://www.sassilive.it/cronaca/politica/il-popolo-della-famiglia-celebra-i-100-anni-dellappello-di-don-luigi-sturzo-ai-liberi-e-forti/</ref><ref>https://www.ilpopolodellafamiglia.it/2020/08/03/ddl-zan-popolo-della-famiglia-pd-al-limite-dellinsulto-nei-confronti-dei-cattolici/</ref><ref>https://www.forlitoday.it/politica/popolo-della-famiglia-settimana-di-sensibilizzazione-contro-l-ideologia-gender-nelle-scuole.html</ref><ref>https://www.ilpopolodellafamiglia.it/2022/03/11/tra-un-anno-in-parlamento/</ref><ref>https://www.politicamentecorretto.com/2023/09/08/cristina-zaccanti-pdf-piemonte-in-tutta-italia-il-popolo-della-famiglia-promuovera-iniziative-per-contrastare-la-diffusione-dellideologia-gender-nelle-scuole/</ref> e [[Noi Moderati]]<ref>https://www.bolognatoday.it/politica/elezioni-2018/candidata-eugenia-roccella-noi-per-l-italia-udc-2018.html</ref><ref>https://www.veronasera.it/politica/noi-con-italia-appoggio-sboarina-sindaco-verona-elezioni-19-marzo-2022.html</ref><ref>https://www.avvenire.it/attualita/pagine/lupi-il-vero-voto-utile-a-noi-moderati-la-priorit-la-spesa-per-le-famig</ref><ref>https://www.iltempo.it/politica/2023/05/22/news/noi-moderati-partito-nascita-maurizio-lupi-presidente-centro-congresso-roma-35858578/</ref><ref>https://www.radioradicale.it/scheda/698642/congresso-di-noi-moderati-il-futuro-e-adesso</ref>.

Sono infine attive politicamente operanti la [[Democrazia Cristiana con Rotondi]] <ref>https://formiche.net/2022/09/cattolici-meloni-rotondi/</ref><ref>https://formiche.net/2023/10/democrazia-cristiana-gianfranco-rotondi/</ref><ref>https://www.ilcapoluogo.it/2023/12/19/la-democrazia-cristiana-con-rotondi-si-presenta-in-abruzzo-cammino-mai-interrotto/</ref> e quella di Renato Grassi e [[Salvatore Cuffaro]]<ref>https://www.democraziacristianasicilia.it/</ref><ref>https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2023/05/07/cuffaro-eletto-segretario-nazionale-della-dc_814b84ce-8461-442a-b778-f655497246ac.html</ref>, che in [[Sicilia]] dispone di una nutrita presenza di amministratori locali<ref>https://www.democraziacristiana.cloud/articoli/671-toto-cuffaro-eletto-all-unanimita-segretario-nazionale-della-democrazia-cristiana.html</ref><ref>https://ilsicilia.it/agrigento-salgono-a-4-i-consiglieri-comunali-che-aderiscono-alla-dc/</ref><ref>https://www.palermotoday.it/politica/consiglio-comunale-adesione-salvatore-di-maggio-dc.html</ref><ref>https://www.tempostretto.it/news/il-ritorno-della-dc-a-palazzo-zanca-cuffaro-abbraccia-i-consiglieri-caruso-e-signorino.html</ref>.
== Note ==
== Note ==
<references/>
<references/>


==Voci correlate==
== Voci correlate ==
* [[Conservatorismo]]
*[[Dottrina sociale della Chiesa cattolica]]
*[[Cristianesimo sociale]]
* [[Cristianesimo liberale]]
*[[Cristianesimo liberale]]
* [[Cristianesimo sociale]]
* [[Cristiani per il Socialismo]]
*[[Socialismo cristiano]]
* [[Dottrina sociale della Chiesa cattolica]]
*[[Conservatorismo]]
* [[Movimento cattolico in Italia]]
*[[Teocon]]
* [[Socialismo cristiano]]
* [[Teoconservatorismo]]
* [[Democrazia Cristiana]]


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Cristianesimo democratico è un termine che, in senso lato, può riferirsi ad un impegno politico e democratico da parte dei cristiani e ad una ideologia politica dai tratti variegati. La dottrina popolare di Don Luigi Sturzo, considerato come uno fra i padri fondatori del pensiero cristiano-democratico, è improntata su una linea di sociologia cattolica; questo ideale politico attinge dalla Rerum Novarum, la celebre enciclica di Papa Leone XIII, antesignana della dottrina sociale della Chiesa.

L'espressione democrazia cristiana, nata negli ambienti del cattolicesimo italiano alla fine del XIX secolo con la sua diffusione mondiale ha contribuito a rappresentare diversi movimenti politici con delle connotazioni valoriali talvolta divergenti; monsignor Romolo Murri, agli inizi del XX secolo, fondò il movimento ideologico della Democrazia Cristiana, ma inizialmente non ebbe seguito poiché ritenuto alla stregua del modernismo teologico (difatti a causa di ciò venne sciolta l'Opera dei Congressi ad opera di Pio X); nel 1919 Don Sturzo delineò un partito politico con il noto appello ai liberi e forti, il Partito Popolare. In Italia è quindi sinonimo di popolarismo.

A livello internazionale negli anni settanta del Novecento è stata istituita una Internazionale Democratico Cristiana, successivamente nota come Internazionale Democratica Centrista (I.D.C) la quale, agli albori, raccoglieva diversi partiti democristiani e popolari propriamente detti.

Attualmente l'Internazionale Centrista comprende anche diversi partiti di ispirazione conservatrice, liberale e genericamente centrista, in taluni casi privi di particolari riferimenti religiosi e spirituali.

Nella seconda metà del Novecento la Democrazia Cristiana, partito di ispirazione Popolare e cattolico-democratica, ebbe un ruolo rilevante nella politica italiana nell'ambito della Guerra fredda.

Le politiche e le priorità dei partiti democristiani in qualche occasione differiscono da un Paese all'altro, sebbene sia possibile individuare una serie di caratteristiche che li accomunano.

Secondo la definizione di Geoffrey K. Roberts e Patricia Hogwood "dal punto di vista ideologico, il cristianesimo democratico ha assimilato delle idee sostenute dai liberali, dai conservatori e dai socialisti, all'interno di una vasta cornice di principi cristiani e morali "[1].

I due studiosi britannici analizzano compiutamente i suoi fondamenti, mettendoli a confronto con il liberalismo, il socialismo (del quale la socialdemocrazia è l'evoluzione in senso moderato) e il conservatorismo.

  • Rispetto al liberalismo, condivide l'impegno per i diritti umani e l'iniziativa personale, mentre si differenzia da esso per il rifiuto del laicismo e per l'enfasi del concetto per il quale l'individuo è parte di una comunità e ha dei doveri nei suoi confronti.
  • Rispetto al conservatorismo, condivide pienamente i valori morali (in temi come la famiglia e il diritto alla vita), l'idea "progressiva" dei mutamenti sociali (senza pericolosi strappi rivoluzionari), l'attenzione per l'ordine ed il rispetto della legge, il rifiuto del comunismo, differenziandosene per una maggiore predisposizione al cambiamento e non per la semplice difesa dello status quo.

I cristiani democratici sostengono un individualismo moderato che trova limiti nell'incontro con la libertà e con la stessa società, per cui l'individuo deve semplicemente comportarsi da buon cittadino, senza che la Chiesa lo indirizzi nell'atto della scelta, difendono l'eredità cristiana, sebbene legandola all'identità e unità nazionale, anziché adottare una posizione equidistante dalle singole fedi, come è tipico del liberalismo e della socialdemocrazia.

Attenti alle questioni sociali, convinti della cooperazione attiva tra le varie classi, difendono la proprietà privata e lo Stato sociale; sensibili alle tematiche etiche care al mondo cattolico, non condividono le scelte legate all'aborto e all'unione omosessuale.

Il cristianesimo democratico considera inoltre l'economia al servizio dell'umanità, sostenendo generalmente i modelli e le proposte dell'economia sociale di mercato[2], senza mettere naturalmente in discussione il capitalismo,[3] criticandone solo alcuni elementi, al pari dei liberali (critici del monopolio) e, ovviamente, delle sinistre radicali e non.

Negli ultimi anni alcuni partiti democristiani europei hanno abbracciato politiche liberiste; emblematica è in tal senso l'evoluzione dell'Unione Cristiano Democratica tedesca, che ha accentuato le spinte liberali in economia, a differenza dell'Unione Cristiano Sociale bavarese, rimasta fortemente legata alla sua tradizione cristiano-sociale (nel senso tedesco del termine).

Non mancano correnti di sinistra, come il cristianesimo sociale, nonché quelle che hanno assunto i caratteri di socialismo cristiano quali (il Movimento Socialista Cristiano, componente del Partito Laburista britannico, il Partito dei Lavoratori brasiliano.

La Lega Internazionale dei Socialisti Religiosi, affiliata all'Internazionale Socialista) sono da ritenersi parte integrante della storia del socialismo e della socialdemocrazia, che nei Paesi protestanti, non è vista necessariamente come un movimento politico laicista. Sono rilevanti i legami della SPD con la Chiesa Luterana, al punto che i membri di tale chiesa contribuirono a rifondare la SPD in Germania Est nel 1989.

Il cristianesimo democratico nel mondo

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Le origini di questo movimento vanno ricercate nei gruppi cattolici, di laici e di ecclesiastici, che in diversi Paesi, dalla metà dell'Ottocento, si dedicarono all'organizzazione dei ceti popolari in nome della solidarietà cristiana, talvolta riconducibili alle esperienze corporativistiche del periodo medievale. Possono essere citate figure come monsignor von Kettler, vescovo e poi deputato, in Germania, Potter in Belgio, monsignor Manning nel Regno Unito, Frédéric Ozanam (proclamato beato) e La Tour du Pin in Francia. Un primo tentativo di coordinamento sovranazionale di questo movimento, che restava molto variegato, anche perché l'impegno politico non da tutti era visto come prevalente, venne dall'Unione di Friburgo (1885), cui presero parte anche rappresentanti italiani, tra cui Giuseppe Toniolo.

A seguito dell'enciclica Rerum Novarum (1891) di papa Leone XIII, i cattolici, fino a quel momento poco coinvolti nella vita politica degli stati liberali, cominciano ad organizzarsi per contenere da un lato le posizioni liberali anticlericali e dall'altro quelle socialiste e comuniste.

Il mondo cattolico subito dopo la pubblicazione dell'enciclica papale, almeno fino alla prima guerra mondiale (1914-1918), si divise in due correnti: una intellettual-caritativa o paternalistica, l'altra propriamente democristiana. Mentre in Italia pesava la cosiddetta questione romana che aveva portato il papa ad impedire ai cattolici di candidarsi e votare alle elezioni politiche, all'estero tale problema non si pose mai; esempio ne è proprio, in Germania, von Kettler, che oltre ad essere vescovo fu anche deputato per il Zentrum, partito cattolico, anche se non propriamente democristiano. Ben diversa l'esperienza dell'Action française, in Francia, che, assunte posizioni nazionaliste e scioviniste, attirò le critiche di parte della gerarchia cattolica, fino all'aperta condanna da parte del papa Pio XI.

Con Papa Pio XII, l'Action française venne rivalutata in chiave anticomunista, rappresentando sotto certi aspetti la prospettiva nazional conservatrice all'impegno dei cattolici in politica, ben distante dalle posizioni di moderazione e di internazionalismo, tipiche del pensiero democristiano.

Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, in Europa il movimento democristiano comincia a diffondersi rapidamente in Belgio, Francia, Paesi Bassi e Germania, prevalendo sulla componente intellettualistica. In Austria, Svizzera, Ungheria il movimento assumerà posizioni chiaramente social conservatrici.

I cattolici continuavano a rivendicare il loro ruolo nella vita politica statale e ad assumere talvolta posizioni da conservatorismo compassionevole, al fine di mantenere intatti i rapporti tra le classi sociali, eliminando forme gravi di povertà e sfruttamento sul lavoro.

Nei vari Stati europei, i democristiani hanno dato vita a partiti politici denominati in modo diverso che per tutto il XX secolo si sono collocati su posizioni moderate, tanto di centro-sinistra, quanto di centro-destra. Questo ha portato in numerosi Stati ad assimilare il cristianesimo democratico con il centro dello schieramento politico. In Germania, ad esempio, il primo partito cattolico prese il nome Zentrum ("centro"). In Italia, invece, dopo la Lega Democratica Nazionale di Romolo Murri, nacque nel 1919 il Partito Popolare Italiano, ad opera di Luigi Sturzo, sacerdote. Sturzo, inserendo il proprio partito nell'alveo del cristianesimo democratico, non volle però inserire il termine "cristiano", onde ribadirne l'aconfessionalità.

Nel ventennio 1925-1945 i vari partiti cristiano democratici europei si trovarono a dover contrastare l'avvento in Germania e Italia delle dittature nazi-fasciste, e le occupazioni da parte delle stesse in Austria, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Cecoslovacchia, Polonia. Da qui l'impegno nelle lotte partigiane, al fianco di liberali, monarchici, socialdemocratici e comunisti, per assicurare all'Europa governi realmente democratici.

La vittoria nella seconda guerra mondiale dell'alleanza anglo-americana vide l'affermarsi nelle successive consultazioni elettorali, in tutta Europa, dei partiti democristiani: la Democrazia Cristiana in Italia, l'Unione Cristiano-Democratica (CDU) in Germania, il Movimento Repubblicano Popolare (MPR) in Francia, il Partito Popolare (OVP) in Austria, il Partito Cristiano-sociale (PSC) in Belgio.

Per lunga parte del XX secolo i partiti democristiani si sono caratterizzati per l'avversione ai regimi social comunisti dell'Europa orientale e per le caratterizzanti scelte "europeista" ed "atlantiche". La prima ha visto la nascita delle Comunità europee e dell'Unione europea. La seconda si è compiuta con la NATO, patto di difesa militare con Canada e Stati Uniti d'America, in chiave anti-sovietica.

I partiti democristiani si sono diffusi anche in Paesi a maggioranza ortodossa e protestante, in formazioni quali Appello Cristiano Democratico olandese, Partito Popolare Cristiano norvegese, Partito Democratico Cristiano Africano sudafricano e democristiani bulgari e rumeni.

In alcuni di questi Paesi il cristianesimo democratico ha assunto connotati diversi da quello "cattolico", divenendo sinonimo di "conservatori". In altri, soprattutto dell'Europa orientale, la lentezza dell'affermazione di questi partiti è stata dovuta, da un lato, ai periodi di dittatura comunista, dall'altro, dall'accezione meno confessionale dei rapporti tra Stato e Chiesa.

In America Latina, il movimento democristiano è rilevante in Messico, Nicaragua, Costa Rica, Venezuela e Perù, dove i partiti hanno in taluni casi preso parte a coalizioni di centro-destra e in altri di centro-sinistra.

In Paesi quali la Argentina, Brasile e Colombia (al pari di quei Paesi a maggioranza protestante, dove il panorama politico si è prima diviso tra "conservatori" e "liberali", successivamente tra "conservatori" e "socialdemocratici") non sono mai nati importanti partiti democristiani e i suoi membri (in prevalenza cattolici) si sono posizionati nei vari partiti esistenti a seconda se erano di destra o di sinistra, creando correnti all'interno di questi e senza dare vita a partiti autonomi.

In Cile il Partito Democratico Cristiano del Cile opera all'interno di una coalizione composta da socialdemocratici e liberali sociali, combinando idee tradizionali del centro cattolico assieme all'ala sinistra del movimento democristiano.

Situazione attuale

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Oggi il movimento cristiano democratico non ha una sostanziale matrice unitaria.

In Europa, dove sovente i democristiani hanno preso i caratteri tipici dei conservatori di fine XX secolo (tra i quali la maggiore laicità e il sostegno convinto del mercato e del liberalismo economico) e dove la reciproca collaborazione si è rinsaldata nel Partito Popolare Europeo (PPE), i due concetti sono divenuti sinonimi in Austria, Germania, Grecia, Portogallo e Spagna.

Del resto lo stesso PPE è divenuto un contenitore ampio nel quale trovano posto i tradizionali partiti democristiani, i partiti conservatori dei Paesi scandinavi, partiti con forti correnti liberali (come Forza Italia, il PSD portoghese, l'UMP francese e la PO polacca) o socialdemocratiche (la stessa Forza Italia, il Fine Gael irlandese e il PD rumeno, nato come partito socialdemocratico), partiti centristi di diversa ispirazione dell'Est europeo e perfino il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo turco (associato al PPE e chiaramente non cristiano in quanto partito musulmano).

Il cristianesimo democratico in Italia

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Lo stesso argomento in dettaglio: Movimento cattolico in Italia.

In Italia, a differenza ad esempio di Francia e Belgio, il movimento democratico cristiano ebbe difficoltà ad affermarsi, a causa innanziutto della questione romana, lo scontro tra Stato e Chiesa, frutto dell'annessione dello Stato Pontificio al Regno d'Italia. Agli inizi, infatti il movimento democristiano italiano poggiò sugli intransigenti, coloro che criticavano lo stato liberale a causa del suo acceso anticlericalismo. Questa opposizione qualificò, però, i cattolici italiani sul piano sociale, spingendoli a contenere il movimento operaista e socialista, ed a evidenziare le mancanze liberali in campo sociale.

Il movimento cattolico in Italia, del resto, sul finire dell'Ottocento si strutturò nell'Opera dei congressi e comitati cattolici, che aveva tra i suoi scopi di radunare il variegato mondo cattolico italiano e sostenere l'azione popolare cristiana o democrazia cristiana. Va precisato quale significato assumevano i termini "democrazia"-"democratico" sul finire dell'Ottocento secondo il pensiero cattolico. All'interno dell'Opera dei Congressi, la corrente che si autodefiniva "democratica" era quella vicina alle istanze del modernismo[4].

I cattolici appartenenti all'Opera si autodefinivano precisamente clerico moderati, dal momento che al netto del favore al modello monarchico (anche se non a quello sabaudo), non vedevano conciliabili il Cristianesimo e la democrazia[5].

In Italia il mondo cattolico si divise nelle due correnti intellettual paternalistica e democratico-cristiana. La prima, sostenuta dall'Unione Cattolica per gli Studi sociali (1894), tra i cui massimi esponenti vi era Giuseppe Toniolo, riteneva che l'impegno cattolico dovesse esprimersi essenzialmente in campo sociale, moltiplicando le opere di assistenza e di carità, ed in campo culturale, per contenere la diffusione degli errori liberali e socialisti.

I secondi propugnavano invece una scelta dalle inequivocabili connotazioni politiche, cominciando a porre le basi dell'autonomia del laicato cattolico dalla gerarchia ecclesiastica in campo politico e statale[6].

Nell'Italia di fine Ottocento, la crisi economica, che si era particolarmente manifestata nel mondo agrario, aveva sconvolto l'assetto sociale nelle campagne, rendendo evidenti, agli occhi dei cattolici i limiti di uno sviluppo maturato in condizioni di liberismo economico. In reazione al modello economico dominante, emerse all'estremo opposto il Massimalismo della sinistra socialista. I cattolici italiani elaborarono un proprio modello di convivenza economica e sociale fondato su una cultura d'ispirazione cristiana.

Il terreno ideologico su cui il cattolicesimo poteva ricavare uno spazio sociale autonomo di ampie dimensioni si basava su due cardini: "conciliazione sociale e solidarietà", che erano esattamente ciò che mancava nelle ideologie liberale e socialista. Nel 1888 fu elaborato il Programma dei cattolici contro il socialismo (reso pubblico nel 1894).

Tale documento sosteneva l'idea di conciliazione tra le classi e proponeva l'adozione di misure concrete, tra cui una serie di provvedimenti capaci di mantenere in vita il tessuto di piccoli produttori indipendenti e di attenuare la durezza del capitalismo industriale. Proprio la piccola proprietà contadina, ed i settori della classe media insidiati dalle concentrazioni industriali, costituirono dunque fin dalla nascita la base sociale del movimento cristiano-democratico in Italia. Nel 1891 un autorevole appoggio alla diffusione del pensiero sociale cattolico giunse dallo stesso pontefice Leone XIII con l'enciclica Rerum Novarum, la quale portava come sottotitolo la significativa dizione Sulla condizione degli operai. L'enciclica conteneva un esplicito incoraggiamento all'impegno sociale dei credenti e all'associazionismo operaio.

Sulla base del Programma dei cattolici contro il socialismo, nel 1897 i cattolici italiani elaborarono il concetto di democrazia cristiana, intesa come "quell'ordinamento civile nel quale tutte le forze sociali, giuridiche ed economiche, nella pienezza del loro sviluppo gerarchico, cooperano proporzionalmente al bene comune, rifluendo quest'ultimo risultato a vantaggio delle classi inferiori"[7].

Eredi dei cattolici liberali di metà Ottocento, tra i quali è annoverato Alessandro Manzoni, i cristiano democratici si impegnarono per ridurre il potere statale ed assicurare maggiore spazio ai cosiddetti "enti intermedi": famiglia, associazioni, enti locali. A questo si accompagnò lo sforzo di chi, sensibile alle tematiche sociali, s'impegnò nella costruzione delle "Leghe bianche", associazioni di contadini, operai e artigiani con decise finalità mutualistiche e solidaristiche. Anche il rapporto con lo Stato italiano comincia a cambiare, basti pensare all'idea propugnata da don Davide Albertario, all'assemblea lombarda dell'Opera nel 1896, di preparazione nell'astensione, cioè di prepararsi a superare il non expedit, il divieto di votare e di essere eletti impartito dal papa ai cattolici italiani.

Il termine democrazia cristiana compare per la prima volta a opera di Romolo Murri, sacerdote e deputato, che fondò un partito politico con tale nome, anche se lo stesso ebbe vita breve, perché visto troppo accondiscendente verso le forze socialiste. L'Opera, infatti, ben presto si divise tra giovani propriamente democristiani (Romolo Murri, Davide Albertario, Filippo Meda) e gli adulti che, sostenuti da Leone XIII, propugnavano la tesi intellettual – caritativa. Toniolo cercò di mediare tra le due parti, ma non vi riuscì, al punto che la Santa Sede decise, nel 1904, lo scioglimento dell'Opera, preoccupata che attraverso di essa anche la nascente Azione Cattolica si spostasse su posizioni democristiane.

Il Partito Popolare

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Lo scudo crociato, simbolo storico del cristianesimo democratico italiano, utilizzato dal PPI, dalla DC, dal CDU e dall'UDC.

In Italia il cristianesimo democratico venne agli inizi del nuovo secolo declinato nell'accezione "popolare". Il popolarismo è una dottrina politica enunciata da don Luigi Sturzo come un'alternativa tra il socialismo e il liberalismo e, successivamente, in aperta opposizione al fascismo. Ebbe un accento fortemente democratico e liberale, interclassista, che traeva la sua ispirazione dalla dottrina sociale cristiana.

Il popolarismo fu l'ideologia alla base del Partito Popolare Italiano nel 1919 e, dopo la seconda guerra mondiale, contribuì alla fondazione della Democrazia Cristiana e alla diffusione del cristianesimo democratico.

Dottrina politica originale, ispirata alla pratica della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, era arricchita dal suo pensiero culturale ed etico.

A tale concezione si ispirano, ancora oggi, partiti appartenenti al Partito Popolare Europeo (PPE) ed al Partito Democratico Europeo (PDE).

Va sottolineato come negli altri Paesi europei l'espressione "popolarismo" non trovi radici nel pensiero sturziano e ha quindi un diverso significato. In Spagna, ad esempio, il Partido Popular è un partito democristiano di origine nazional conservatrice e si colloca nel centro-destra dello schieramento politico. In Portogallo il Partido Popular è un partito di destra, comparabile ad Alleanza Nazionale.

La Democrazia Cristiana

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Dal novembre del 1942 fino al gennaio del 1994, per oltre mezzo secolo, il cristianesimo democratico, in Italia, è coinciso con il pensiero e l'operato del maggiore partito politico nazionale: la Democrazia Cristiana (DC). La peculiarità, però, della situazione italiana rese la DC un partito non di soli "democristiani"; si può affermare esservi una differenza tra i "democristiani" come appartenenti ad un partito ed i "democristiani" come appartenenti ad una cultura politica, il che è foriero di confusioni.

L'Italia fino ai primi anni novanta, si trovò ad avere all'interno del proprio panorama politico il maggiore partito comunista del mondo occidentale, il Partito Comunista Italiano (PCI).

La difficoltà del Partito Socialista Italiano (PSI), almeno fino ai primi anni settanta, di marcare un'effettiva lontananza dal pensiero marxista e dal PCI rese difficile la creazione di quell'alternanza al governo del Paese che avrebbe spinto i cattolici, come negli altri Paesi europei, a scegliere tra un partito di centro-destra ed uno puramente socialdemocratico.

La concreta possibilità che i Comunisti giungessero al governo, anche se in un'alleanza con i Socialisti ed i Socialdemocratici, rese sostanzialmente ingessata la politica italiana fin dalla nascita della Repubblica[8].

La DC raccolse i suoi oppositori, alcuni dei quali esprimevano posizioni e valori di destra[9].

La sinistra dal canto suo era particolarmente significativa, articolata in correnti e gruppi, con i suoi esponenti che guidarono ripetutamente il partito[10].[11]. Essa, influenzata anche dalle forti lotte sindacali degli anni sessanta e settanta, assunse atteggiamenti non proprio affini alle posizioni "liberali", almeno in campo economico, proprie del pensiero cristiano-democratico.

Questa "anomalia italiana", questo "centro onnicomprensivo" unito dalla comune ispirazione religiosa e dalla fedeltà alle istituzioni democratiche, reggerà fino agli anni novanta, quando la fine dei regimi comunisti dell'Est europeo, lo scioglimento del PCI e Tangentopoli non resero dunque necessario un partito centrista che rappresentasse l'unità politica dei cattolici e intorno a cui gravitasse la vita politica del Paese.[12]. Un duro contraccolpo psicologico per la DC fu rappresentato dal processo per mafia iniziato a Palermo nel 1993 nei confronti di Giulio Andreotti, uomo simbolo del partito, sempre al potere fin dalla sua nascita.

Andreotti verrà assolto e completamente scagionato da ogni accusa nel 2004,sebbene gli effetti politici negativi dell'incriminazione nel decisivo anno 1993 fossero stati notevoli.

La fine dell'unità politica dei cattolici

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Lo stesso argomento in dettaglio: Frammentazione della Democrazia Cristiana.

Dopo la fine della Democrazia Cristiana (DC), i democristiani italiani si divisero in vari partiti politici. Il Partito Popolare Italiano (PPI), erede diretto della DC, sotto la guida di Mino Martinazzoli, cercò di mantenere viva la tradizione centrista dello "scudo crociato", escludendo alleanze sia con il centro-destra (Polo delle Libertà e Polo del Buon Governo) che con la sinistra (Alleanza dei Progressisti). Il Centro Cristiano Democratico (CCD) di Pier Ferdinando Casini e Clemente Mastella, invece, pur confermando la scelta centrista, si alleò con Forza Italia (FI) nei Poli di centro-destra.

Il PPI nel 1995 si divise sulla proposta di aderire al Polo delle Libertà. Si determinò una scissione in due partiti, il nuovo PPI (con simbolo un gonfalone e segretario Gerardo Bianco) che si allearono con la sinistra e i Cristiani Democratici Uniti (CDU, con simbolo lo scudo crociato e segretario Rocco Buttiglione), che scelsero il centro-destra. Molti esponenti moderati, liberali e conservatori della DC avevano, nel frattempo, aderito a Forza Italia (es.: Giuseppe Pisanu e Enrico La Loggia) o ad Alleanza Nazionale (AN) (es.: Publio Fiori e Gustavo Selva), mentre una esigua parte della sinistra DC scelse il movimento dei Cristiano Sociali (confluiti assieme al PDS nei Democratici di Sinistra, DS, nel 1998) o La Rete di Leoluca Orlando, piccoli movimenti alleati con la sinistra già nelle elezioni politiche del 1994. Gli esponenti del PPI che si erano opposti all'ingresso nel Polo delle Libertà diedero vita, sotto la guida di Gerardo Bianco, ai Popolari, che poi mantennero il nome di "Partito Popolare Italiano" e che aderirono alla nascente alleanza di centro-sinistra, L'Ulivo, insieme agli eredi del PCI, il Partito Democratico della Sinistra (PDS).

Nel 1998 alcuni esponenti del CCD, guidati da Mastella, e di Forza Italia, guidati dal liberale Carlo Scognamiglio, e con la partecipazione di Francesco Cossiga, fondarono l'Unione Democratica per la Repubblica (UDR), poi trasformatasi in Unione Democratici per l'Europa (UDEUR). All'UDR, che entrò a far parte del Governo D'Alema I, aderì inizialmente anche il CDU di Buttiglione, provocando la scissione di quella parte del partito, guidata da Formigoni, che voleva rimanere fedele al centro-destra. Nel 1999 il CDU, decimato dalle scissioni, riprese la sua autonomia e ritornò nell'alveo del centro-destra, legandosi a filo stretto con il CCD. Sempre nel 2001 un gruppo di dissidenti del PPI, guidato da Sergio D'Antoni, Giulio Andreotti ed Emilio Colombo, fondò Democrazia Europea (DE), partito di centro al di fuori dei due poli. I seguaci di Formigoni insieme ad altri ex-DC sono andati infine ad ingrossare le file democristiane di Forza Italia, entrata a far parte del Partito Popolare Europeo (PPE) nel 1999.

Sviluppi successivi

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Nel 2002 sono state fondate Democrazia è Libertà - La Margherita (DL) e l'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro (UDC).

La prima, nata dalla fusione di PPI, I Democratici e Rinnovamento Italiano, ha significato l'unione di ciò che rimaneva della prestigiosa sinistra DC con componenti di diversa estrazione politica.

Questo nuovo partito, sebbene sia visto comunemente come uno dei successori della vecchia DC, rappresenta in realtà un progetto nuovo, speculare a quello di Forza Italia (nata con l'obiettivo di unire cattolici e laici di centro-destra), volto alla costruzione di una forza centrista e riformista all'interno della coalizione del centro-sinistra italiano. Sotto la guida di Francesco Rutelli, che pure rivendica la matrice cattolica come uno dei filoni culturali della sua creatura politica, DL ha riferimenti europei eterogenei, dal pensiero cristiano-sociale al mondo laico-riformista (liberalismo sociale e socialdemocrazia). A dimostrazione di quanto DL si sia trattata di un'esperienza nuova, va citata la decisione di non aderire al PPE in Europa, fondando invece il Partito Democratico Europeo (PDE), nonché il progetto di dare vita a un Partito Democratico (PD) in Italia, sulla scia del Partito Democratico degli Stati Uniti, unitamente ai Democratici di Sinistra (DS), eredi indiscutibili della tradizione del Partito Comunista Italiano (PCI).

L'UDC, sorta dalla fusione fra CCD, Cristiani Democratici Uniti e DE, guidata da Marco Follini prima e da Lorenzo Cesa successivamente, è un partito inequivocabilmente cristiano democratico, fiero dei propri riferimenti all'esperienza italiana della DC e al già citato Partito Popolare Europeo, con in dote lo storico simbolo.

Sebbene sulle questioni etico-morali ed economico-sociali mantenga una linea alquanto conservatrice, tale partito si presenta come l'apostolo del centrismo in Italia e in passato ha talvolta portato avanti delle sintonie con esponenti centristi del PD. L'UDC ha dato corso a questa sua "vocazione centrista", allontanandosi dall'alleanza di centro-destra per presentarsi in modo autonomo alle elezioni politiche del 2008, salvo ricollocarsi stabilmente in quell'area negli anni successivi [13][14][15].

FI, UDC e DL rappresentano tre diversi esempi di come i cattolici italiani abbiano reagito alla fine dell'unità politica dei cattolici, idea fondamentale che era alla base della DC e che la rendeva un partito pragmatico, difficilmente circoscrivibile dal punto di vista delle ideologie politiche tradizionali.

L'Italia oggi rimane un Paese cattolico; analogamente a quanto accade negli Stati Uniti d'America i fedeli che per anni hanno votato in larga maggioranza per la DC dopo il 1992-1994 hanno però iniziato a schierarsi in base alle loro specifiche tendenze politiche e programmatiche:

  • La maggioranza della sinistra democristiana è confluita, come anticipato, nel PD (soprattutto attraverso il PPI e DL).

Quest'ultimo partito, se da un lato ha raccolto vastissime aree qualificate della sinistra sociale e sindacale DC di derivazione fanfaniana, demitiana e mariniana, dall'altro contava sulla presenza di settori moderati, come il gruppo dei teodem. Tra le figure di maggior spicco di origine democristiana confluite nel PD, vi sono Rosy Bindi, Dario Franceschini, Giuseppe Fioroni, Giovanni Burtone, Enrico Letta, Lorenzo Guerini, Alberto Losacco, nonché personalità che, sebbene non fossero iscritte alla DC, vi erano considerate vicine, tra cui Romano Prodi, Arturo Parisi, Luigi Bobba, Pier Paolo Baretta, Paola Binetti e Gianluca Susta. Nell'UDEUR, invece, oltre ad esponenti moderati (ex-andreottiani ed ex-forlaniani), hanno trovato spazio anche ex-membri delle correnti della sinistra democristiana (lo stesso Clemente Mastella è un ex-demitiano).

Contesto attuale

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A seguito del mutamento politico avvenuto a partire dal 2008, in riferimento ad alleanze e a soggetti strutturati, oggigiorno le aree ispirate al cristianesimo democratico sono attive in Forza Italia[16][17][18][19][20] e in Democrazia Solidale[21][22][23].

Recentemente sono stati fondati il partito Il Popolo della Famiglia[24][25][26][27][28][29][30] e Noi Moderati[31][32][33][34][35].

Sono infine attive politicamente operanti la Democrazia Cristiana con Rotondi [36][37][38] e quella di Renato Grassi e Salvatore Cuffaro[39][40], che in Sicilia dispone di una nutrita presenza di amministratori locali[41][42][43][44].

  1. ^ Roberts e Hogwood, European Politics Today, Manchester University Press, 1997
  2. ^ Copia archiviata, su parlamente.com. URL consultato il 25 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2022).
  3. ^ http://m.ilgiornale.it/news/2019/08/07/sturzo-il-liberale-che-riporto-i-cattolici-italiani-in-politica/1737216/
  4. ^ Marco Invernizzi, "Don Romolo Murri, don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi nella storia del movimento cattolico italiano", Cristianità, n. 237-238 (1995).
  5. ^ Non va però taciuto che anche insigni esponenti liberali avevano visto la democrazia come demagogia, quindi arbitrio del popolo. Non solo: le stesse dottrine social comuniste, pur predicando il contributo delle masse popolari alla vita dello Stato, non gradivano i "processi democratici", ritenute fonte di confusione per borghesia e proletariato, con il rischio di allontanare l'agognata rivoluzione.
  6. ^ Tale autonomia sarebbe stata riconosciuta dalla Chiesa solo con il Concilio Vaticano II (1962-1965).
  7. ^ Centro di Cultura e Studi Giuseppe Toniolo, su centrotoniolo.org. URL consultato il 10 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2009).
  8. ^ https://www.acli.it/wp-content/uploads/2017/08/acanfora_14092012.pdf
  9. ^ https://lanuovabq.it/it/le-intuizioni-dimenticate-della-destra-dc
  10. ^ https://ytali.com/2018/04/24/galloni-quando-sinistra-era-anche-la-dc/
  11. ^ https://ildomaniditalia.eu/la-sinistra-dc-e-la-sua-classe-dirigente-un-universo-politico-che-non-si-puo-dimenticare/
  12. ^ https://www.ilgiornale.it/news/cronache/secolo-scudo-crociato-cos-ha-chiuso-davvero-dc-1725614.html
  13. ^ https://www.padovaoggi.it/politica/crisi-di-governo-de-poli-udc-con-centrodestra-autonomia-in-24-ore-strada-maestra-e-ritorno-al-voto.html
  14. ^ https://www.udc-italia.it/sardegna-de-poli-centrodestra-e-coalizione-piu-votata-su-risultato-finale-serve-analisi-attenta/
  15. ^ https://www.ilfoglio.it/politica/2024/04/07/news/salvini-puntella-la-lega-sud-con-il-minicondono-e-l-asse-con-l-udc-6414842/
  16. ^ https://www.avvenire.it/attualita/pagine/sbagliato-non-considerarlo-uomo-di-stato-alle-europee-federiamo-le-forze
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  19. ^ https://ilsicilia.it/elezioni-europee-falcone-fi-bene-aggregazione-moderati-forza-italia-conferma-la-sua-attrattivita/
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  22. ^ https://www.romatoday.it/politica/elezioni/roma-2021-comunali/paolo-ciani-liste-demos.html
  23. ^ https://formiche.net/2021/12/partito-cristiano-cattolico-demos-giro/
  24. ^ Copia archiviata, su ilpopolodellafamiglia.net. URL consultato il 31 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2020).
  25. ^ https://www.cronachesalerno.it/popolo-della-famiglia-adinolfi-sceglie-gambardella-famiglia-alla-base-di-tutto/
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  40. ^ https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2023/05/07/cuffaro-eletto-segretario-nazionale-della-dc_814b84ce-8461-442a-b778-f655497246ac.html
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  43. ^ https://www.palermotoday.it/politica/consiglio-comunale-adesione-salvatore-di-maggio-dc.html
  44. ^ https://www.tempostretto.it/news/il-ritorno-della-dc-a-palazzo-zanca-cuffaro-abbraccia-i-consiglieri-caruso-e-signorino.html

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