Piero Ottone: differenze tra le versioni
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Dal [[1968]] è [[direttore responsabile]] del ''[[Il Secolo XIX|Secolo XIX]]'' di Genova; nel [[1972]] viene richiamato a Milano per condurre il nuovo corso del ''Corriere della Sera'', cui il direttore editoriale Giulia Maria Crespi vuole dare una linea filocomunista. È Ottone a licenziare nell'ottobre [[1973]], d'accordo con la proprietà e il comitato di redazione del quotidiano, monopolizzato da Raffaele Fiengo, [[Indro Montanelli]], dopo lunghi mesi di dissidi reciproci. Altre autorevoli firme del ''Corriere'' , in primis Enzo Bettiza, seguiranno Montanelli aiutandolo a dar vita a un nuovo quotidiano: ''[[il Giornale Nuovo]]''. Quando nel 1977 Montanelli verrà gambizzato dalle [[Brigate rosse]] Ottone non volle far collocare la notizia in prima pagina né che si precisasse il nome del giornalista aggredito<ref>{{cita news|autore=Dino Messina|url=http://www.corriere.it/cultura/17_aprile_16/morto-piero-ottone-29002a32-2274-11e7-8805-52f632935e3b.shtml|titolo=Morto Piero Ottone, aveva 92 anni. Voleva i fatti separati dalle opinioni. Una vita per il giornalismo|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=16 aprile 2017}}</ref>. Sotto la sua direzione, nel gennaio 1973, inizia la collaborazione di [[Pier Paolo Pasolini]] col ''Corriere'', anche grazie a [[Gaspare Barbiellini Amidei]]<ref name=rep>{{cita news|autore=Paolo Mauri|url=http://www.repubblica.it/cultura/2017/04/16/news/piero_ottone-163125032/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1|titolo=È morto Piero Ottone, maestro di giornalismo che amava dire "sono sempre stato me stesso"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=16 aprile 2017}}</ref>. |
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Versione delle 18:28, 12 set 2019
Piero Ottone, pseudonimo di Pier Leone Mignanego (Genova, 3 agosto 1924 – Camogli, 16 aprile 2017), è stato un giornalista e scrittore italiano.
Biografia
Nell'estate 1945, mentre frequenta l'università, Ottone inizia la carriera giornalistica, portando notizie dalla provincia al quotidiano torinese Gazzetta del Popolo, diretto da Massimo Caputo. Il suo esordio avviene con la recensione di un libro Mission to Moscow, contenente i ricordi dell'ambasciatore USA presso la capitale sovietica[1]. In seguito diverrà il corrispondente da Londra del quotidiano[2].
Successivamente approda al principale quotidiano italiano, il Corriere della Sera, per il quale è corrispondente da Mosca negli anni cinquanta, e poi redattore capo.
Dal 1968 è direttore responsabile del Secolo XIX di Genova; nel 1972 viene richiamato a Milano per condurre il nuovo corso del Corriere della Sera, cui il direttore editoriale Giulia Maria Crespi vuole dare una linea filocomunista. È Ottone a licenziare nell'ottobre 1973, d'accordo con la proprietà e il comitato di redazione del quotidiano, monopolizzato da Raffaele Fiengo, Indro Montanelli, dopo lunghi mesi di dissidi reciproci. Altre autorevoli firme del Corriere , in primis Enzo Bettiza, seguiranno Montanelli aiutandolo a dar vita a un nuovo quotidiano: il Giornale Nuovo. Quando nel 1977 Montanelli verrà gambizzato dalle Brigate rosse Ottone non volle far collocare la notizia in prima pagina né che si precisasse il nome del giornalista aggredito[3]. Sotto la sua direzione, nel gennaio 1973, inizia la collaborazione di Pier Paolo Pasolini col Corriere, anche grazie a Gaspare Barbiellini Amidei[4].
Dopo la cessione del Corriere alla Rizzoli, Ottone viene riconfermato dal nuovo editore, ma nel 1977 rassegna volontariamente le dimissioni. Passa alla Mondadori assumendo l'incarico di consulente per i periodici e la televisione[5].
Negli ultimi anni della sua vita ha scritto sporadicamente editoriali sul quotidiano romano la Repubblica e ha tenuto una rubrica fissa, Vizi & Virtù, sul settimanale Il Venerdì di Repubblica.
Sposato dal 1956 con Hanne, danese, ha avuto due figli. Muore il 16 aprile 2017[4] a Camogli, dove risiedeva da molti anni.
Opere
- Gli industriali si confessano. Congiuntura, recessione, rilancio, Collana Problemi del nostro tempo, Firenze, Vallecchi, 1965.
- Fanfani, Collana Chi è? Gente famosa, Milano, Longanesi, 1966.
- La nuova Russia. L'ultimo reportage da Leningrado alla Siberia: la Russia delle riforme e delle aspirazioni borghesi, Milano, Longanesi, 1967.
- De Gasperi, Milano, Della Volpe Editore, 1968.
- Potere economico. La storia della guerra tra capitale privato, nazionalizzazione, pianificazioni statali, inflazione e cambiali, Milano, Longanesi, 1968.
- Intervista sul giornalismo italiano, a cura di Paolo Murialdi, Collana Saggi tascabili, Roma-Bari, Laterza, 1978.
- Come finirà? Riflessioni sulla prima repubblica, Milano, Garzanti, 1979.
- La scienza della miseria spiegata al popolo, Collana Il Cammeo n.5, Milano, Longanesi, 1980.
- Giornale di bordo, Milano, Longanesi, 1982.
- Dall'America all'Azzurra, 1851-1983, Milano, Fabbri, 1983.
- Una manciata di perle. [Le cento isole minori del mare italiano], Milano, Mondadori, 1984.
- Le regole del gioco: piccola filosofia ad uso personale, Milano, Longanesi, 1984.
- Il gioco dei potenti. Grandezze e debolezze, stile e mancnza di stile, di quelli che contano, Collana Il Cammeo n.114, Milano, Longanesi, 1985, ISBN 88-304-0591-4.
- Vi racconto l'economia, Torino, Petrini, 1986.
- Il buon giornale. Come si scrive · Come si dirige · Come si legge, Milano, Longanesi, 1987, ISBN 88-304-0744-5.
- Affari & morale, Collezione Il Cammeo n.163, Milano, Longanesi, 1988, ISBN 88-304-0788-7.
- L'aliseo portoghese, Milano, Longanesi, 1989, ISBN 88-304-0914-6.
- La guerra della rosa, Milano, Longanesi, 1990, ISBN 88-304-0965-0. 2009, ISBN 978-88-304-2765-5.
- Naufragio, Milano, Longanesi, 1993, ISBN 88-304-1143-4.
- Il tramonto della nostra civiltà, Milano, Mondadori, 1994, ISBN 88-04-37918-9.
- L'Italia è un paese civile?, Milano, Mondadori, 1995, ISBN 88-04-40056-0.
- Preghiera o bordello. Storia, personaggi, fatti e misfatti del giornalismo italiano, Milano, Longanesi, 1996, ISBN 88-304-1379-8.
- Saremo colonia? o forse lo siamo già. Quante nostre aziende diventeranno straniere? Anche la FIAT non sarà più italiana?, Milano, Longanesi, 1997, ISBN 88-304-1429-8.
- Vizi & virtù. Gl'italiani come sono, nel bene e nel male, Milano, Longanesi, 1998, ISBN 88-304-1481-6.
- Il grande gioco. Lettera ai nipoti, Milano, Longanesi, 2000, ISBN 88-304-1839-0.
- Piccola filosofia di un grande amore. La vela, Milano, Longanesi, 2001, ISBN 88-304-1917-6.
- Gianni Agnelli visto da vicino, Milano, Longanesi, 2003, ISBN 88-304-2085-9.
- Memorie di un vecchio felice, Milano, Longanesi, 2005, ISBN 88-304-2179-0.
- Italia mia. Il Paese che abbiamo sognato e che non c'è, Milano, Longanesi, 2009, ISBN 978-88-304-2665-8.
- Cavour. Storia pubblica e privata di un politico spregiudicato, Milano, Longanesi, 2011, ISBN 978-88-304-3093-8.
- Novanta. (Quasi) un secolo per chiedersi chi siamo e dove andiamo noi italiani, Milano, Longanesi, 2014, ISBN 978-88-304-4016-6.
Note
- ^ Piero Ottone, Gli articoli indimenticabili e quelli che, oggi, andrebbero valorizzati, Il Venerdì di Repubblica, 15 aprile 2016, p. 87
- ^ Piero Ottone, una vita da giornalista di razza raccontata in “Novanta”, su ilcentro.gelocal.it. URL consultato il 10 giugno 2014.
- ^ Dino Messina, Morto Piero Ottone, aveva 92 anni. Voleva i fatti separati dalle opinioni. Una vita per il giornalismo, in Corriere della Sera, 16 aprile 2017.
- ^ a b Paolo Mauri, È morto Piero Ottone, maestro di giornalismo che amava dire "sono sempre stato me stesso", in la Repubblica, 16 aprile 2017.
- ^ Giampaolo Pansa, La Repubblica di Barbapapà, Milano, Rizzoli, 2013. Pag. 121.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Piero Ottone
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Piero Ottone
Collegamenti esterni
- Ottone, Piero, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Riccardo Sabbatini, OTTONE, Piero, in Enciclopedia Italiana, IV Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979.
- Registrazioni di Piero Ottone, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 108648189 · ISNI (EN) 0000 0001 0859 7794 · SBN CFIV000342 · LCCN (EN) n79105856 · GND (DE) 119288265 · BNF (FR) cb121836010 (data) · J9U (EN, HE) 987007434188205171 · CONOR.SI (SL) 50357603 |
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