Phoenicopterus: differenze tra le versioni

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Versione delle 15:30, 11 ago 2020

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Phoenicopterus
[[File:Lightmatter flamingo.jpg (Phoenicopterus ruber)|frameless|center|220x300px]]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseTetrapoda
ClasseAves
SuperordineNeornithes
OrdinePhoenicopteriformes
FamigliaPhoenicopteridae
GenerePhoenicopterus
Linnaeus, 1758
Specie

Phoenicopterus Linnaeus, 1758 è un genere di uccelli della famiglia Phoenicopteridae, diffuso sia nel continente americano che in Europa, Asia e Africa.[1]

Sono uccelli sociali, che vivono in grossi stormi nelle aree acquatiche e le cui dimensioni vanno da 1 metro a 1 metro e mezzo d'altezza[senza fonte].

Le specie più grandi si nutrono in habitat salini o desertici. I nidi sono fatti di fango compatto e hanno la forma di tumulo con una cima concava, nella quale ogni singolo uovo bianco viene deposto.

In epoca romana la loro lingua era una prelibatezza. Scriveva Marziale (Xenia): "Le penne rosse mi danno il nome, ma la mia lingua piace ai golosi. E se la mia lingua potesse parlare?"[2]

Etimologia

Il nome scientifico del fenicottero deriva dal greco antico: φοινικόπτερος?, phoinikópteros ("dalle piume rosse") nome che già nella Grecia antica indicava il fenicottero; il nome è composto dal greco antico: φοῖνιξ?, phoînix ("porpora") e πτέρον, ptéron ("penna, piuma")[3].

Biologia

I fenicotteri si nutrono filtrando cianobatteri, crostacei e molluschi. Il loro becco dalla forma ricurva si è adattato appositamente per separare fango e silice dal cibo che consumano e questi uccelli lo usano, unici nel loro genere, in posizione capovolta. Il filtraggio di cibo è possibile grazie a strutture pelose, dette lamelle, che allineano le mandibole e la grande lingua dalla superficie ruvida. I fenicotteri sono inoltre noti per stare in equilibrio su una sola zampa mentre stanno in piedi e si nutrono.

I piccoli escono dal guscio con un piumaggio bianco, ma le piume di un fenicottero nella fase adulta sono di un colore che va dal rosa chiaro al rosso vermiglio, dovuto al carotene presente nel cibo. Un fenicottero ben nutrito e in salute è molto variopinto; quanto più è rosa, tanto più è desiderabile come partner. Un fenicottero bianco o pallido, comunque, di solito è malato o denutrito.

I fenicotteri producono una sostanza simile al "latte di piccione", costituito da grassi, proteine e carboidrati, che viene prodotto in ghiandole allineate nel tratto digerente superiore. Entrambi i genitori nutrono i loro piccoli e i giovani fenicotteri si nutrono di questo "latte" per circa due mesi, finché il loro becco non è abbastanza sviluppato da poter filtrare il cibo.[4]

Tassonomia

Il genere Phoenicopterus raggruppa tre specie:[1]

Binomi obsoleti

Evoluzione

I fenicotteri si sono probabilmente sviluppati nel Terziario inferiore (circa 50 milioni di anni fa); fossili appartenenti a un genere di uccello, noto come Juncitarsus, fanno supporre che i fenicotteri derivino da primitivi caradriiformi (Charadriiformes), e non da ciconiiformi (Ciconiiformes) come precedentemente si pensava. Numerosi resti fossili di animali simili a fenicotteri (Palaelodidae) si rinvengono in terreni dell'Oligocene in Europa, Nordamerica e Australia. Probabilmente queste forme non possedevano il caratteristico becco specializzato dei fenicotteri attuali. Il più antico vero fenicottero è Phoenicopterus croizeti, dell'Oligocene della Francia, già dotato del tipico rostro incurvato. In Africa è noto Phoenicopterus aethiopicus del Miocene superiore, mentre in Australia i fenicotteri abbondavano fin dall'Oligocene superiore (Phoeniconotius dalle forme robuste, Phoenicopterus novaehollandiae), circa 25 milioni di anni fa.[senza fonte]

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Phoenicopteridae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 6 maggio 2014.
  2. ^ Xenia (Epigrammaton liber XIII) - Wikisource, su la.wikisource.org. URL consultato il 16 agosto 2019.
  3. ^ Franco Montanari, Vocabolario della lingua greca, Torino, Loescher, 1995, ISBN 88-201-3800-X.
  4. ^ Il Fenicottero rosa, su Associazione per il Parco Molentargius Saline. URL consultato il 7 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2015).

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 40183 · LCCN (ENsh93009042 · BNF (FRcb165297758 (data) · J9U (ENHE987007551425205171
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