Fabaceae
Le Fabacee (Fabaceæ, da faba = fava, una delle specie coltivate più antiche), o Leguminose (nom. cons.[1] leguminosæ, da legume, il frutto più tipico), o anche Papilionacee (da papilio = farfalla, per la forma del fiore), sono una famiglia di piante dicotiledoni dell'ordine delle Fabales.
Ne fanno parte il fagiolo (Phaseolus vulgaris L.), il pisello (Pisum sativum L.), la fava (Vicia faba L.), il lupino (Lupinus), il cece (Cicer arietinum L.), il caiano (Cajanus cajan), l'arachide (Arachis hypogaea L.), la soia (Glycine max (L.) Merr.), la lenticchia (Lens culinaris), la cicerchia (Lathyrus sativus) e alberi come la mimosa (Acacia), albero di giuda (Cercis siliquastrum), la robinia (Robinia pseudoacacia), il carrubo (Ceratonia siliqua), il tamarindo (Tamarindus indica), la grenadilla (Dalbergia melanoxylon), il maggiociondolo (Laburnum anagyroides).
Descrizione
L'habitat delle varie specie è differente: la famiglia comprende piante erbacee, arbustive o arboree.
Quasi tutte le specie della famiglia hanno foglie composte, pennate o palmate.
Il cosiddetto "fiore papilionaceo", formato da un petalo più grande, chiamato vessillo e altri due petali che contengono l'ovario (le carene) e le ali, è un carattere tipico delle specie della sottofamiglia Faboideae, non condiviso con Caesalpinioideae e Mimosoideae (vedi sotto).
La caratteristica comune a tutte le specie della famiglia è la presenza del legume o baccello: si tratta del frutto della pianta, formato da un carpello che racchiude i semi. Alcune volte presenta strozzature che lo suddividono in camere: in questo caso il legume è detto lomento (per es. il frutto dell'arachide). Giunto a maturità il baccello si apre in corrispondenza delle due suture, dorsale e ventrale, rilasciando i semi.
Altra caratteristica comune a molte delle leguminose è la presenza sulle radici di un batterio, il Rhizobium leguminosarum, che è in grado di fissare l'azoto atmosferico, rendendo la loro presenza fondamentale per la sostenibilità degli agro-ecosistemi. Tale proprietà è infatti utilizzata in agricoltura per effettuare la rotazione delle colture erbacee concimando così il terreno (pratica del sovescio).
Distribuzione
Le fabacee hanno una diffusione eccezionalmente ampia, estesa a tutti i continenti fino alle terre più isolate - citiamo tra le altre la Groenlandia e le isole del Pacifico, con capacità di adattamento agli habitat più disparati.
In Italia le fabacee sono presenti in tutte le regioni (vedi sotto per la lista dei generi).
Sistematica
La famiglia comprende 650 generi circa con oltre 18.000 specie ed è suddivisa in tre sottofamiglie:[2]
- Faboideae o Papilionoideae
È la più grande delle tre sottofamiglie e comprende circa i due terzi delle specie della famiglia. Si tratta in maggioranza di specie erbacee, ma esistono anche specie arboree (p.es. Laburnum spp. e Ulex spp). Il fiore delle Faboideae ha la caratteristica forma "papilionacea": è zigomorfo ed ha una corolla costituita da un grande petalo situato superiormente e diretto in alto detto vessillo, da due petali laterali che somigliano alle due ali di una farfalla e sono detti appunto ali e da due petali inferiori saldati insieme in basso a formare la carena.
A questa famiglia appartengono specie di interesse economico come la fava (Vicia faba), la soia (Glycine max), il pisello (Pisum sativum), il cece (Cicer arietinum), il fagiolo (Phaseolus vulgaris), la lenticchia (Lens culinaris) e l'arachide (Arachis hypogaea). - Caesalpinioideae
La sottofamiglia comprende specie arbustive e arboree, più raramente erbacee, in maggioranza diffuse nella zona tropicale o subtropicale. Il fiore delle Caesalpinioideae è zigomorfo ma non è papilionaceo; possiede cinque petali non differenziati, con stami visibili esternamente.
Appartengono a questa sottofamiglia specie di interesse economico come il carrubo (Ceratonia siliqua) e il tamarindo (Tamarindus indica) e specie ornamentali come l'albero di Giuda (Cercis siliquastrum), l'albero di fuoco (Delonix regia) o la Caesalpinia pulcherrima. - Mimosoideae
Anche le Mimosoideae sono in prevalenza specie arbustive e arboree diffuse nella zona tropicale o subtropicale. Hanno fiori actinomorfi riuniti in infiorescenze dense, generalmente a spiga, somiglianti a un pon-pon. Gli stami costituiscono la parte più attrattiva del fiore, mentre i petali sono poco appariscenti.
Tra i generi più noti di questa sottofamiglia ci sono Acacia e Mimosa.
Generi presenti in Italia
In Italia [1] sono rappresentati a vario titolo (flora indigena, specie naturalizzate, colture agricole, piante ornamentali) i seguenti generi:
- Acacia (mimosa, ornamentale e naturalizzata)
- Adenocarpus (spontaneo)
- Albizia (gaggia, ornamentale e naturalizzata)
- Amorpha (amorfa, ornamentale e naturalizzata)
- Anagyris (legno di puzzo, spontaneo)
- Anthyllis (vulneraria e barba di Giove, spontanea)
- Apios (naturalizzato)
- Arachis (arachide, coltivata)
- Argyrolobium (spontaneo)
- Astragalus (astragalo, spontaneo)
- Biserrula (spontanea)
- Bituminaria (spontanea)
- Calicotome (spontanea)
- Ceratonia (carrubo, spontaneo e coltivato)
- Cercis (albero di Giuda o siliquastro, spontaneo e ornamentale)
- Cicer (cece, coltivato)
- Colutea (vescicaria, spontanea)
- Coronilla (sin. Emerus) (cornetta, spontanea)
- Cullen (sin. Psoralea) (naturalizzata)
- Cytisophyllum (spontaneo)
- Cytisus (citiso, spontaneo)
- Dorycnium (spontanea)
- Dorycnopsis (spontanea)
- Galega (capraggine, spontanea)
- Genista (ginestra, ginestra alata, spontanee)
- Gleditsia (spino di Giuda, naturalizzato)
- Glycine (soia, coltivata)
- Glycyrrhiza (liquirizia, spontanea e coltivata)
- Hedysarum (sulla, spontanea)
- Hippocrepis (sferracavallo, spontaneo)
- Hymenocarpus (comicina, spontanea)
- Laburnum (maggiociondolo, spontaneo e ornamentale)
- Lathyrus (cicerchia, spontanea e coltivata)
- Lembotropis (spontaneo)
- Lens (lenticchia, coltivata)
- Lotus (ginestrino, spontaneo)
- Lupinus (lupino, spontaneo, ornamentale e coltivato)
- Medicago (erba medica, spontanea e coltivata)
- Melilotus (spontaneo)
- Mimosa (mimosa, coltivata)
- Onobrychis (lupinella, spontanea)
- Ononis (arrestabue, spontanea)
- Ornithopus (uccellina, spontanea)
- Oxytropis (spontanea)
- Parkinsonia (ornamentale)
- Phaseolus (fagiolo, coltivato)
- Pisum (pisello, coltivato)
- Retama (ginestra bianca, indigena e naturalizzata)
- Robinia (robinia o acacia, ornamentale e naturalizzata)
- Scorpiurus (erba lombrica, spontanea)
- Securigera (spontanea)
- Sophora (sin. Styphnolobium) (sofora, ornamentale e naturalizzata)
- Spartium (ginestra comune, spontanea)
- Teline (spontanea)
- Tetragonolobus (ginestrino, spontaneo)
- Trifolium (trifoglio, spontaneo e coltivato)
- Trigonella (fieno greco, spontaneo e coltivato)
- Ulex (ginestrone, spontaneo)
- Vicia (veccia, spontanea)
- Vigna (fagiolo indiano, coltivata)
- Wisteria (glicine, ornamentale)
Usi in cucina
Questi vegetali vengono consumati sia freschi che cotti e contengono molta acqua e proteine. In particolare, i semi delle Fabaceae sono noti in gastronomia come legumi.
Note
- ^ International Code of Botanical Nomenclature. Article 18, paragraph 5: "The following names, of long usage, are treated as validly published: ....Leguminosae (nom. alt.: Fabaceae; type: Faba Mill. [= Vicia L.]); … When the Papilionaceae are regarded as a family distinct from the remainder of the Leguminosae, the name Papilionaceae is conserved against Leguminosae."
- ^ (EN) Information about the Family Leguminosae, in International Legume Database & Information Service (ILDIS). URL consultato il 29 marzo 2015.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikibooks contiene ricette a base di Fabaceae
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulle Fabaceae
- Wikispecies contiene informazioni sulle Fabaceae
Collegamenti esterni
- (EN) Fabaceae, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Fabaceae, su Fossilworks.org.
- International Legume Database & Information Service, su ildis.org.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 21760 · GND (DE) 4026066-5 · BNE (ES) XX529554 (data) · NDL (EN, JA) 00567429 |
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