Flauti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Flauti (disambigua).
Disambiguazione – "Flauto" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Flauto (disambigua).
Differenti tipi di flauti, tra cui un flauto dolce, un flauto traverso e un ottavino (ultimo in basso)

I flauti, detti anche aerofno poi flauti, specialmente globulari, costruiti in altri materiali: un esempio sono le ocarine, fabbricate in terracotta.

Origini e caratteristiche

Il flauto di Divje Babe
Flauto in canna risalente al Nuovo Regno

Il flauto è lo strumento musicale più antico insieme alla cetra. Il primo flauto ebbe la denominazione di "siringa" e nacque in Cina, ma il nome gli fu dato dai Greci per onorare l'omonima ninfa. Gli stessi inventarono poi il monaulo, il diaulo, il plagiaulo e il sambuco; gli Etruschi, invece, il subulo.[1]

Tipi di flauto

All'interno della famiglia dei flauti, si possono distinguere tre principali categorie: i flauti dritti, i flauti traversi e i flauti con imboccatura a un'estremità.

Flauti dritti

Lo stesso argomento in dettaglio: Flauti dritti.

Tra i vari flauti, i "flauti dritti" (codice HS 421.2), detti anche "flauti a becco" dato che alcuni hanno un'imboccatura a forma di becco di uccello, oppure "flauti dolci", sono i più comuni; sono flauti diritti e a cavità aperta in cui si varia la lunghezza della colonna d'aria risuonante mediante l'apertura e la chiusura dei fori. Tuttavia, poiché in questa categoria possono essere inseriti anche tipi di flauto che non hanno necessariamente un'imboccatura "a becco" né un suono delicato e "dolce", una definizione alternativa potrebbe essere "flauto a blocco" (dal tedesco Blockflöte) o, eventualmente, "flauto ad anima" (in tedesco Kern(spalt)flöte), ma di norma né l'una né l'altra espressione è usata in italiano.[2]

Esempi sono: flauto dolce, flagioletto, tin whistle (o pennywhistle), fischietto, friscaletto. Rientrano nei flauti dritti anche l'ocarina e il corno di camoscio (o gemshorn), in quanto flauti globulari provvisti di fessura.

Flauti traversi

I "flauti traversi" (codice HS 421.12) sono invece caratterizzati dalla mancanza di un labium e dal fatto di essere tenuti "di traverso" rispetto all'esecutore, in genere alla sua destra. Tipicamente, i flauti traversi adottano chiavi per la chiusura dei fori di intonazione, a differenza degli altri tipi, in cui i fori vengono normalmente chiusi direttamente tramite il polpastrello delle dita.

Esempi sono: ottavino, flauto soprano, flauto traverso, flauto d'amore, flauto contralto, flauto basso, flauto contrabbasso, flauto subcontrabbasso, flauto iperbasso, fiffaro, dizi, Irish flute.

Flauti con imboccatura a un'estremità

I "flauti con imboccatura a un'estremità" (codice HS 421.11) mancano anch'essi del labium: l'esecutore soffia direttamente l'aria contro il bordo affilato all'estremità superiore aperta del flauto.

Esempi sono: pifilca, flauto di Pan.

Uso storico

Gli Spartani ne fecero uso peculiare. Infatti, nell'esercito spartano il ritmo degli opliti era dettato dal suono del flauto, ritenuto più adatto di altri, a mantenere l'ordine e la concentrazione dei soldati in battaglia.[3] Peraltro, lo stesso uso in battaglia ne facevano i Lidi.[4]

È attestata la presenza di flautisti nell'antica Roma che presenziavano durante i sacrifici agli dei.[5]

Gaio Sempronio Gracco, fratello minore del più noto Tiberio, durante le proprie orazioni pubbliche, si faceva coadiuvare da un suonatore di flauto, cui accordare la propria voce a seconda del tono che doveva assumere l'orazione.[6]

Note

  1. ^ Flauto: le origini, su Focus junior. URL consultato il 16 febbraio 2022.
  2. ^ Flagioletto francese [collegamento interrotto], su bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell'Emilia-Romagna. URL consultato il 10 settembre 2009.
  3. ^ Aulo Gellio, Noctes Atticae, I, 11, 1-4
  4. ^ Aulo Gellio, Noctes Atticae, I, 11, 7
  5. ^ Aulo Gellio, Noctes Atticae, I, 12, 8
  6. ^ Aulo Gellio, Noctes Atticae, I, 11, 10-16

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 1712 · LCCN (ENsh85049452 · GND (DE4154647-7 · BNE (ESXX529964 (data) · BNF (FRcb16269444g (data) · J9U (ENHE987007538441405171 · NDL (ENJA00576136
  Portale Musica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica