Real Madrid Club de Fútbol
Real Madrid C.F. Calcio | |
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Campione del mondo in carica | |
Campione d'Europa in carica | |
Blancos, Merengues («Bianchi», «Meringhe») | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Bianco |
Inno | Hala Madrid y nada más Manuel Jabois |
Dati societari | |
Città | Madrid |
Nazione | Spagna |
Confederazione | UEFA |
Federazione | RFEF |
Campionato | La Liga |
Fondazione | 1902 |
Presidente | Florentino Pérez |
Allenatore | Julen Lopetegui |
Stadio | Santiago Bernabéu (81 044 posti) |
Sito web | www.realmadrid.com |
Palmarès | |
Titoli di Spagna | 33 |
Trofei nazionali | 19 Coppe del Re 1 Coppe della Liga 10 Supercoppe di Spagna |
Trofei internazionali | 13 Coppe dei Campioni/Champions League 2 Coppe UEFA/Europa League 4 Supercoppe UEFA 3 Coppe Intercontinentali 3 Coppe del mondo per club |
Stagione in corso | |
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Real Madrid Club de Fútbol, noto semplicemente come Real Madrid, è una società polisportiva spagnola nota soprattutto per la sua sezione calcistica.
Fu fondato a Madrid il 6 marzo 1902 con la denominazione ufficiale di Madrid Club de Fútbol; il titolo Real fu assegnato successivamente, nel 1920, dal re Alfonso XIII di Spagna insieme alla corona applicata sullo stemma.
La squadra di calcio milita in Primera División fin dalla prima edizione del torneo nella stagione 1928-29 e può vantare uno dei palmarès più prestigiosi al mondo: infatti, se a livello nazionale ha vinto 33 campionati, 19 Coppe di Spagna, una Coppa della Liga, 10 Supercoppe di Spagna e una Coppa Eva Duarte, a livello internazionale ha conquistato 13 Coppe dei Campioni/Champions League, 2 Coppe UEFA, 4 Supercoppe UEFA, 3 Coppe Intercontinentali e 3 Coppe del mondo per club oltre ad una Coppa Iberoamericana, per un totale di 26 trofei che ne fanno il club più titolato al mondo. Detiene il primato di affermazioni consecutive in Coppa dei Campioni, cinque (dall'edizione inaugurale 1955-56 a quella 1959-60), mentre nella stagione 2017-18 è diventata la prima e sinora unica squadra capace di vincere il trofeo per tre stagioni di fila da quando la competizione ha assunto la denominazione di UEFA Champions League (1992-93). Nel 2000 il Real Madrid fu nominato dalla FIFA come il miglior club del XX secolo,[1] mentre nel 2004 ha ricevuto dalla stessa federazione internazionale il FIFA Centennial Order of Merit.
Il club è membro fondatore dell'ECA, associazione nata dallo scioglimento del G-14 per tutelare gli interessi degli stessi club e dei giocatori. Dall'estate 2009 il presidente è Florentino Pérez, che aveva già ricoperto tale carica dal 2000 al 2006.
Storia
Il club viene fondato il 6 marzo 1902 come Madrid Football Club; figure importanti in questo senso sono Julián Palacios e Juan Padrós[2], che sono anche i primi due presidenti del sodalizio. Il primo trofeo viene già conquistato nel 1905, la Coppa del Re, ma in questa competizione arrivano subito altre tre vittorie consecutive.
In Spagna, però, non esiste ancora un campionato nazionale: il Madrid partecipa quindi al torneo regionale, dove otterrà nel tempo diciotto vittorie in totale[3]. La squadra ottiene nel 1917 il quinto successo in Coppa del Re, ma già dal 1912 aveva iniziato a giocare nel Campo de O'Donnell; nel 1920 il Re Alfonso XIII di Spagna gli conferisce perciò il titolo di "Real"[4].
Il club si trasferisce nel 1924 nel più ampio Stadio di Chamartín, e finalmente nel 1928 inizia il campionato nazionale. Il primo titolo arriva al termine dell'edizione 1931-1932 sotto la guida di Lippo Hertzka, ed è seguito dal secondo l'anno successivo. In questo periodo ci sono in rosa tra gli altri il portiere Ricardo Zamora, Jacinto Quincoces e Ciriaco Errasti[5].
Nuovo successo, il settimo, in Coppa nel 1936 (diventata "de la República" a causa alla proclamazione della Seconda Repubblica Spagnola nel 1931), ma subito dopo in Spagna scoppia la guerra civile. Il Real Madrid non si trova in buone condizioni, come del resto tutto il Paese, tuttavia in questo periodo militano nel club buoni giocatori come José Bañón, José Llopis Corona e Pruden Sánchez[6]. Nello stesso anno viene eletto a presidente l'ex giocatore Santiago Bernabéu che decide, tra le altre cose, la costruzione di un nuovo stadio. L'impianto, situato sempre a Chamartín, viene inaugurato 14 dicembre 1947 e sarà ribattezzato stadio Santiago Bernabéu il 4 gennaio 1955. I Blancos vincono altre due coppe (ora chiamate "del Generalísimo" in onore del Caudillo Francisco Franco) nel 1946 e nel 1947, ma ottengono poco dopo il peggior piazzamento di sempre in campionato, l'undicesimo posto del 1947-1948, due soli punti sopra la zona retrocessione.
Il Real torna a vincere il titolo nell'nell'edizione 1953-1954, quando è già in rosa Alfredo Di Stéfano (Pallone d'oro 1957 e 1959), e conquista il quarto successo l'anno successivo quando c'è anche Héctor Rial. A questo punto gli spagnoli, guidati da José Villalonga, partecipano alla prima edizione della Coppa dei Campioni ed arrivano a disputare la finale di Parigi. Qui sconfiggono per 4-3 lo Stade Reims di Raymond Kopa, che viene ingaggiato e che vincerà il Pallone d'oro 1958. Da qui alla fine del decennio arrivano anche Ferenc Puskás e José Santamaría; i Blancos vincono altre quattro volte il trofeo continentale, battendo in finale rispettivamente la Fiorentina (2-0), il Milan (3-2 d.t.s.), ancora lo Stade Reims (2-0) ed infine l'Eintracht Francoforte (7-3); seduti in panchina ci sono Luis Carniglia e Miguel Muñoz; quest'ultimo resterà in carica per quattordici anni di fila. Il decennio successivo si apre con la nascita della Coppa Intercontinentale e il club vince subito la prima edizione del 1960 battendo nel doppio confronto col Peñarol. Trova però poco dopo una squadra capace di eliminarlo dalla massima manifestazione continentale, il Barcellona, che ha la meglio negli ottavi Coppa dei Campioni 1960-1961.
Lentamente alcuni degli artefici dei recenti successi lasciano. Vengono però sostituiti da una nuova generazione di campioni, passata alla storia come Yé-yé: il più rappresentativo di tutti è Francisco Gento, mentre altri sono José Araquistáin, Pachín, Pedro de Felipe, Manuel Sanchís Martínez, Pirri, Ignacio Zoco, Francisco Serena, Amancio Amaro, Ramón Grosso e Manuel Velázquez[7]. Il Real gioca tre finali di Coppa dei Campioni: perde le prime due, contro il Benfica nel 1962 e contro l'Inter nel 1964, ma conquista il sesto trofeo nel 1966 grazie ad una vittoria per 2-1 sul Partizan. Nella successiva Coppa Intercontinentale c'è ancora il Peñarol, ma stavolta gli uruguaiani si prendono la rivincita. In questo decennio si contano otto titoli spagnoli e sei nel successivo, quando militano nel club giocatori come Juanito e Uli Stielike[8]. Si registra una nuova finale europea, nella Coppa delle Coppe 1970-1971, che viene però conquistata dal Chelsea. Gli anni Ottanta si aprono col ventesimo titolo del 1980 e con la quattordicesima Coppa (ritornata da poco a chiamarsi "del Re" dopo la fine del Franchismo), inoltre i Blancos raggiungono nuovamente l'ultimo atto nelle competizioni europee, nella Coppa dei Campioni 1980-1981 e nella Coppa delle Coppe 1982-1983; sono però sconfitti da Liverpool e Aberdeen.
Un altro cambio generazionale è però alle porte: si parla ora della Quinta del Buitre. L'epiteto, traducibile in Italiano come Leva dell'Avvoltoio[9], deriva dal soprannome dato al membro più carismatico della squadra, Emilio Butragueño; gli altri quattro componenti sono Miguel Pardeza, Manuel Sanchís, Míchel e Martín Vazquéz, e a questi va aggiunto il messicano Hugo Sánchez[10]. I risultati non tardano ad arrivare: il Real Madrid si aggiudica due edizioni della Coppa UEFA, quella del 1985 e la successiva, battendo prima il Colonia, poi il Fehérvár. Questo decennio si chiude con cinque titoli nazionali di fila, tra il 1986 e il 1990, mentre nel successivo, quando tra i protagonisti ci sono Roberto Carlos, Raúl, Davor Šuker e Predrag Mijatović[11], ne vengono conquistati altri due.
Con questi giocatori gli spagnoli tornano però presto al successo nella Champions League; ciò avviene, con Jupp Heynckes al comando, nel 1998 (vittoria sulla Juventus), e pure nel 2000, quando c'è invece Vicente del Bosque (ad essere battuto è ora il Valencia). Viene messa in bacheca un'altra Coppa Intercontinentale: ad essere battuto nell'edizione del 1998 è il Vasco da Gama, mentre va male due anni dopo contro il Boca Júnior.
Nel 2000 viene eletto Florentino Pérez come presidente dei Blancos, ed inizia la politica de Los Galácticos (I Galattici): arrivano Zinédine Zidane (Pallone d'oro 2003), Ronaldo (Pallone d'oro 2002), David Beckham e Luís Figo (Pallone d'oro 2000)[12][13] e la squadra, sempre guidata da del Bosque, vince la UEFA Champions League 2001-2002 dopo aver battuto il Bayer Leverkusen, oltre alla Coppa Intercontinentale 2002, alla prima Supercoppa UEFA della storia e a due campionati. In seguito però lasciano sia il presidente che l'allenatore, e il club attraversa alcuni anni in cui il ritmo dei successi rallenta.
Una nuova stagione di vittorie è però alle porte: vengono ingaggiati tra gli altri Cristiano Ronaldo (Pallone d'oro 2013, 2014, 2016, 2017) e Karim Benzema[12], e nel 2014 è Carlo Ancelotti a guidare i Blancos alla conquista de La Décima, dopo aver sconfitto in finale i concittadini dell'Atlético Madrid, e della prima Coppa del mondo per club FIFA. Successivamente è invece Zinédine Zidane a sedersi in panchina, e la squadra conquista tre Champions League consecutive, nel 2016, nel 2017 e nel 2018 (vittorie ancora sull'Atletico Madrid, poi su Juventus e Liverpool), tre Supercoppe UEFA ed altrettante Coppe del mondo per club FIFA.
Cronistoria
Cronistoria del Real Madrid Club de Fútbol | ||||
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Finalista in Coppa del Re.
Quarti di finale in Coppa del Re.
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Colori e simboli
Colori
Tradizionalmente, la divisa casalinga del Real Madrid è completamente bianca;[14] a differenza di oggi, inoltre, i calzettoni erano di colore blu scuro o neri[15].
Il completo bianco fu rimpiazzato nel 1925 da una divisa spezzata, con i calzoni neri, sul modello della compagine londinese del Corinthian Football Club;[16] nello stesso anno, i calzettoni da blu divennero neri, ma già l'anno successivo tornarono al bianco come il resto dell'uniforme. Nei primi anni 1940, alla maglia furono aggiunti dei bottoni e lo stemma fu spostato stabilmente sul lato sinistro del petto, posizione dove si trova tuttora.
Il 23 novembre 1947, in un incontro con l'Atlético Madrid, il Real Madrid divenne la prima squadra spagnola a indossare maglie numerate.[17]. Nel 1955, anche i calzettoni diventarono bianchi.
Nel 1965 la squadra giocò un'amichevole contro il River Plate indossando una maglia verde.[18]
Simboli ufficiali
Stemma
Il primo simbolo del Real Madrid aveva un design semplice, che consisteva in un intreccio decorativo delle lettere "MCF", acronimo di Madrid Club de Fútbol, scritte in blu scuro su maglia bianca.
Il primo cambio nello stemma fu apportato nel 1908, quando le lettere adottarono una forma più stilizzata e furono inserite in un cerchio[19]. Un ulteriore cambiamento nel disegno del simbolo fu apportato nel 1920, sotto la presidenza di Pedro Parages[20]. Quell'anno, il 29 giugno Re Alfonso XIII di Spagna concesse al club il titolo di "Real"; ciò consentì alla squadra di aggiungere al disegno originale la corona reale[19].
Con la dissoluzione della monarchia nel 1931, ogni simbolo reale fu eliminato. Dal nome fu tolta la denominazione "Real"; nello stemma la corona fu eliminata mentre nel cerchio contenente le lettere fu aggiunta una banda trasversale violetta, a rappresentare la Castiglia. Nel 1941, due anni dopo la conclusione della Guerra civile spagnola, fu ripristinata la corona reale e la banda trasversale venne mantenuta. Inoltre, tutto lo stemma divenne completamente colorato; l'oro divenne il colore preponderante. Il club tornò anche a chiamarsi "Real Madrid Club de Fútbol"[19].
La modifica più recente al simbolo del club fu apportata nel 2001, quando il club decise di renderlo più moderno e consono al XXI secolo[19].
Strutture
Stadio
Il Real Madrid disputa le partite interne nello stadio Santiago Bernabéu, che ha una capacità di 81.044 spettatori (il 16º al mondo per capienza) e un campo da gioco di 105 per 68 metri[21]. All'interno sono oggi presenti il museo ufficiale del Real Madrid, oltre a numerosi ristoranti. Lo stadio è raggiungibile anche con la linea 10 della Metropolitana di Madrid, scendendo nell'omonima fermata.
Nella storia, però, ha avuto vari terreni di gioco: dal 1902 al 1912 ha giocato nella plaza de toros Goya di Madrid[22], per passare poi, fino al 1923, nel Campo de O'Donnell[22]. Nel solo anno successivo il club gioca nel Campo de Ciudad Lineal[22], prima di trasferirsi nello Stadio di Chamartín, utilizzato fino al 1945[22].
È a questo punto che il neo eletto presidente Santiago Bernabéu decide di costruire un nuovo impianto, sempre a Chamartín, i cui lavori iniziano il 27 ottobre 1944 su progetto dell'architetto José María Castell. Originariamente chiamato "Nuovo Stadio Chamartin" e capace inizialmente di 75.000 posti[23], è stato inaugurato 14 dicembre 1947. In seguito la sua capienza è stata incrementata fino a 125.000 nel 1954[23], successivamente ridotti, mentre il 4 gennaio 1955 viene ribattezzato con l'attuale nome.
Centro di allenamento
Il centro sportivo del club è la Ciudad Real Madrid. Costruita durante la prima presidenza di Florentino Pérez e inaugurata il 30 settembre 2005[24], sorge nella parte nord-est di Madrid, nei pressi del parco Valdebebas e dell'Aeroporto di Madrid-Barajas. Occupa un'area di 1.200.000 mq e contiene dieci campi da gioco in erba[24], oltre a uno stadio intitolato ad Alfredo Di Stéfano che è il terreno di gioco della seconda squadra del club, il Real Madrid Castilla[25]. Qui si allena anche la squadra di pallacanestro, e ospita pure le residenze dei giovani appartenenti alla cantera del club[26], oltre alla sede di Real Madrid TV.
In precedenza il club si allenava nella Ciudad Deportiva del Real Madrid. Costruita su iniziativa del presidente Santiago Bernabéu, era invece situata nella zona nord di Madrid; l'inaugurazione era avvenuta il 18 maggio 1963[27].
Società
Organigramma societario
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Sponsor
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Allenatori e presidenti
Di seguito è riportata la lista di allenatori e presidenti che si sono succeduti alla guida del Real Madrid in oltre un secolo di storia.
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Calciatori
In oltre 115 anni di storia il Real Madrid ha potuto contare su giocatori di assoluto valore, plurititolati non solo a livello di club ma anche di selezioni nazionali.
L'ex capitano di lungo corso dei merengues, Raúl González Blanco, è il secondo miglior marcatore della nazionale spagnola con 44 gol, alle spalle di David Villa (59)[29][30]. Il portiere Iker Casillas, che ha vestito la maglia del Real tra il 1999 e il 2015, con 165 apparizioni, è primo nella classifica dei giocatori con più presenze nella storia della Roja.
Vincitori di titoli
- Campioni del mondo
Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato mondiale di calcio durante il periodo di militanza nel Real Madrid:
- Günter Netzer (Germania Ovest 1974)
- Jorge Valdano (Messico 1986)
- Christian Karembeu (Francia 1998)
- Roberto Carlos (Corea del Sud-Giappone 2002)
- Raúl Albiol (Sudafrica 2010)
- Xabi Alonso (Sudafrica 2010)
- Álvaro Arbeloa (Sudafrica 2010)
- Iker Casillas (Sudafrica 2010)
- Sergio Ramos (Sudafrica 2010)
- Sami Khedira (Brasile 2014)
- Raphaël Varane (Russia 2018)
- Campioni d'Europa
Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto il campionato europeo di calcio durante il periodo di militanza nel Real Madrid:
- Amancio Amaro (Spagna 1964)
- Félix Ruiz (Spagna 1964)
- José Vicente Train (Spagna 1964)
- Ignacio Zoco (Spagna 1964)
- Uli Stielike (Italia 1980)
- Nicolas Anelka (Belgio-Paesi Bassi 2000)
- Christian Karembeu (Belgio-Paesi Bassi 2000)
- Iker Casillas (Austria-Svizzera 2008 e Polonia-Ucraina 2012)
- Sergio Ramos (Austria-Svizzera 2008 e Polonia-Ucraina 2012)
- Raúl Albiol (Polonia-Ucraina 2012)
- Xabi Alonso (Polonia-Ucraina 2012)
- Álvaro Arbeloa (Polonia-Ucraina 2012)
- Pepe (Francia 2016)
- Cristiano Ronaldo (Francia 2016)
- Campioni del Sud America
Di seguito l'elenco dei giocatori che hanno vinto la Copa América durante il periodo di militanza nel Real Madrid:
- File:Coppa America calcio.svg Roberto Carlos (Bolivia 1997 e Paraguay 1999)
- File:Coppa America calcio.svg Zé Roberto (Bolivia 1997)
- File:Coppa America calcio.svg Júlio Baptista (Venezuela 2007)
- File:Coppa America calcio.svg Robinho (Venezuela 2007)
- Riconoscimenti individuali
- Pallone d'oro: 10
- Alfredo Di Stéfano (1957 e 1959)
- Raymond Kopa (1958)
- Luís Figo (2000)
- Ronaldo (2002)
- Fabio Cannavaro (2006)
- Cristiano Ronaldo (2013, 2014, 2016 e 2017)
- Cristiano Ronaldo (2013-2014, 2015-2016 e 2016-2017)
- Luka Modrić (2017-2018)
Palmarès
Competizioni nazionali
64 trofei
- Campionato spagnolo: 33 (record)
- 1931-1932; 1932-1933; 1953-1954; 1954-1955; 1956-1957; 1957-1958; 1960-1961; 1961-1962; 1962-1963; 1963-1964; 1964-1965; 1966-1967; 1967-1968; 1968-1969; 1971-1972; 1974-1975; 1975-1976; 1977-1978; 1978-1979; 1979-1980; 1985-1986; 1986-1987; 1987-1988; 1988-1989; 1989-1990; 1994-1995; 1996-1997; 2000-2001; 2002-2003; 2006-2007; 2007-2008; 2011-2012; 2016-2017
- Coppa di Spagna: 19
- 1905; 1906; 1907; 1908; 1917; 1933-1934; 1935-1936; 1945-1946; 1946-1947; 1961-1962; 1969-1970; 1973-1974; 1974-1975; 1979-1980; 1981-1982; 1988-1989; 1992-1993; 2010-2011; 2013-2014
- 1947
Competizioni internazionali
26 trofei (record)
- Coppa Intercontinentale: 3 (record condiviso con Milan, Peñarol, Club Nacional, Boca Juniors)
- Coppa del mondo per club: 3 (record condiviso con Barcellona)
- Coppa dei Campioni/UEFA Champions League: 13 (record)
- 1955-1956; 1956-1957; 1957-1958; 1958-1959; 1959-1960; 1965-1966; 1997-1998; 1999-2000; 2001-2002; 2013-2014; 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018
- Coppa UEFA: 2
Altre competizioni internazionali
- Coppa Latina: 2 (record a pari merito con Milan e Barcellona)
Statistiche e record
Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali
Campionati nazionali
Dalla stagione 1928-1929 alla stagione 2018-2019 compresa, la squadra ha partecipato a:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
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1º | Primera División | 88 | 1928-1929 | 2018-2019 | 88 |
Partecipazione alle coppe europee
Alla stagione 2018-2019 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[33]:
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
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Coppa dei Campioni/UEFA Champions League | 49 | 1955-1956 | 2018-2019 |
Coppa delle Coppe | 4 | 1970-1971 | 1993-1994 |
Coppa Intercontinentale | 5 | 1960 | 2002 |
Supercoppa UEFA | 7 | 1998 | 2018 |
Coppa UEFA/UEFA Europa League | 9 | 1971-1972 | 1994-1995 |
Coppa del mondo per club FIFA | 3 | 2014 | 2017 |
Statistiche di squadra
- Stagioni nella Liga spagnola: 88 (campione)
- Miglior posizione in campionato: 1º (33 volte)
- Secondo posto in campionato: 23
- Terzo posto in campionato: 7
- Peggior posizione in campionato: 11º (1947-48)
- Partecipazioni alla Coppa del Re: 105 (campione)
- Partecipazioni alla Coppa della Liga: 4 (campione)
- Partecipazioni alla Supercoppa di Spagna: 15 (campione)
- Maggior numero di punti in una stagione: 100 (2011-2012)
- Maggior numero di goal segnati in una stagione: 121 (2011-2012)
- Maggior numero di goal segnati in una partita di campionato: Real Madrid - Elche 11 - 2 (1959-1960)[34]
- Maggior numero di goal segnati in una partita di coppa europea: Real Madrid - Boldklubben 1913 9 - 0 (1961-1962)[33]
- Maggior numero di gol subiti in una partita di campionato: Espanyol - Real Madrid 8 - 1 (1929-1930)[34]
- Maggior numero di goal subiti in una partita di coppa europea: Milan - Real Madrid 5 - 0 (1988-1989), Kaiserslautern - Real Madrid 5 - 0 (1981-1982)[33]
- Acquisto più costoso: Gareth Bale - 100 milioni di euro (dal Tottenham)
- Cessione più remunerativa: Cristiano Ronaldo - 100 milioni di euro (alla Juventus)
- Calciatore nella storia del Club con il miglior rendimento: Cristiano Ronaldo - Presenze in competizioni ufficiali = 438 ; Reti in competizioni ufficiali = 450
Statistiche individuali
- Primatisti di presenze e gol in tutte le competizioni ufficiali
Nelle competizioni europee il giocatore con più presenze è Iker Casillas con 157 apparizioni, mentre il massimo numero complessivo di gol è stato realizzato da Cristiano Ronaldo (107)[33].
Aggiornamento al 27 agosto 2018.
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Tifoseria
Storia
Durante molte delle partite casalinghe la maggior parte dei posti dello stadio Bernabéu sono occupati dagli abbonati, che sono approssimativamente 65.000. Per diventare abbonato occorre essere un socio o un membro del club. Non tutti i membri possono ottenere un abbonamento. In aggiunta ai membri, il club ha oltre 1.800 peñas - i fan club affiliati ufficiali - in Spagna e nel mondo.
Gemellaggi e rivalità
La rivalità tra Barcellona e Real Madrid è leggendaria, non solo perché si tratta dei due club più titolati del campionato spagnolo. Sin dall'inizio le società furono considerate rappresentanti delle due regioni rivali della Spagna, la Catalogna e la Castiglia, così come delle due stesse città. La contrapposizione raggiunse un livello maggiore durante la dittatura di Francisco Franco, il quale fu accusato di proteggere il Real Madrid.
I tifosi del Real Madrid sostengono che in realtà Franco proteggeva l'Atlético, squadra dei militari e del governo, che prima dell'insediamento al potere da parte del Caudillo militava in Segunda División, mentre dopo il suo arrivo (come dimostrano alcuni scritti) Franco obbligò molti giocatori importanti del campionato spagnolo nell'età del servizio militare a trasferirsi all'Atlético che nel primo anno del franchismo conquistò il titolo nazionale. Un'altra argomentazione sostenuta dai madridisti è il fatto che nel periodo del franchismo, dal 1939 al 1975, il Barcellona conquistò un maggior numero di titoli nazionali rispetto al Madrid (64 a 62).
Inoltre, nel 1940 Enric Pineyro, un collaboratore di Franco, divenne presidente del Barcellona. I fatti indicano che durante la guerra civile spagnola a soffrire il regime di Franco furono membri di entrambi i club. Il presidente del Real Madrid Rafael Sánchez Guerra, un eminente repubblicano, fu imprigionato e torturato. I sicari del dittatore arrestarono e assassinarono anche un vicepresidente e tesoriere del Real e un presidente ad interim scomparve. Inoltre, Santiago Bernabéu, nel periodo in cui era presidente, ebbe un conflitto con due franchisti dopo una partita del Real Madrid, fatto che lo pose in inimicizia con il governo di Franco.
La rivalità con il Barça si intensificò dopo la semifinale della Copa del Generalísimo del 1943 tra le due squadre. La partita di andata al Les Corts terminò con una vittoria del Barça per 3-0, ma il ritorno si concluse con un passivo di 11-1. Si è insinuato che sui giocatori blaugrana furono fatte pressioni affinché perdessero la partita e persino Pineyro si dimise per protesta.
La rivalità riaffiorò negli anni 1950 con la questione riguardante l'acquisto di Alfredo Di Stéfano; i diritti sul giocatore erano divisi tra due squadre, il River Plate e i Millionarios. Il Barcellona raggiunse un accordo con i Millionarios ma non con il River Plate, mentre al Real Madrid avvenne l'esatto contrario. Nella controversia intervenne Franco, il quale, tramite un "decreto reale" appositamente emesso, stabilì che Di Stéfano avrebbe dovuto dividere la sua carriera tra le due squadre, giocando una stagione a Barcellona e una a Madrid. Il Barcellona rifiutò tale soluzione in segno di protesta e il giocatore si accasò al Real Madrid, in cui sarebbe diventato uno dei calciatori più forti di ogni epoca.[35][36]
In aggiunta alla rivalità con il Barcellona, il Real mantiene anche una storica rivalità locale con l'Atlético Madrid. Sebbene l'Atlético fosse stato originalmente fondato da tre studenti baschi, a questi si unirono nel 1904 alcuni dissidenti del Madrid FC. Ulteriori tensioni furono create dal fatto che inizialmente i tifosi dell'Atlético provenivano dalla classe lavoratrice, mentre i sostenitori del Real appartenevano alla classe media.
La rivalità tra i due club madrileni conquistò per la prima volta l'attenzione internazionale durante la Coppa dei Campioni del 1959, quando le due formazioni si incontrarono in semifinale. Il Real vinse 2-1 la gara d'andata al Bernabéu, mentre l'Atlético vinse 1-0 il ritorno al Metropolitano. Il pareggio portò ad un rematch che il Real vinse 2-1. L'Atlético conquistò comunque alcune rivincite quando, dopo le dimissioni dell'allenatore del Real José Villalonga, lo sconfisse nelle due successive finali di Coppa del Re del 1960 e del 1961.
Tra il 1961 e il 1980, quando il Real dominò la Liga solo l'Atlético offrì ai blancos una seria sfida vincendo il titolo nel 1966, 1970, 1973 e 1977. Nel 1965, quando finì vicecampione della Liga dopo un'intensa battaglia con i rivali cittadini, l'Atlético divenne la prima formazione dopo otto anni a battere il Real al Bernabéu.
Il bilancio delle ultime sfide con l'Atlético è molto favorevole al Real. L'apice del dominio dei merengues si è avuto nella stagione 2002-03, quando il Real ha conquistato il titolo della Liga dopo aver battuto l'Atlético 4-0 allo stadio Vicente Calderón, oltre che nella finale di Champions League 2013-2014, dove sono state ancora i merengues ad aggiudicarsi il titolo, sempre con 4 gol a favore, nel 4-1 di Lisbona dopo i tempi supplementari, e nella finale di Champions League 2015-2016 a Milano, dove i blancos hanno prevalso ai calci di rigore.
Uno dei gemellaggi internazionali più importanti è quello con la Lazio nato durante una partita di Champions League nel 2001.
Organico
Rosa
Rosa aggiornata al 31 agosto 2018.
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Staff tecnico
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Altre sezioni sportive
Calcio
Pallacanestro
Rugby a 15
Calcio a 5
Nel 2008 il club unitamente ad altre otto squadre vincitrici di almeno un campionato nazionale, diede vita alla Liga Española de Fútbol Indoor, campionato giocato da veterani dei rispettivi club. Il Real Madrid ha schierato giocatori come Paco Buyo, Emilio Amavisca ed Alfonso Pérez.
Sezioni storiche
Oltre alle sezioni attualmente esistenti il Real Madrid ha avuto diverse altre sezioni sportive, attualmente scomparse.
- La sezione di pallavolo maschile, vincitrice di 9 campionati tra il 1972 ed il 1983 e di 12 Coppe del Re.
- La sezione di pallamano, vincitore di un campionato nazionale nel 1951.
- La sezione di baseball, fondata nel 1944 e vincitrice di 10 titoli nazionali.
- La sezione di atletica leggera, attiva tra il 1930 ed il 1980, salvo una fase di inattività nel 1938 ed il 1939.
- La sezione di rugby, presente all'interno della polisportiva tra il 1925 ed il 1948, vincitrice di un campionato nazionale e diversi titoli regionali.
- La sezione di tennis aveva tra i suoi tesserati Manuel Santana, vincitore del Torneo di Wimbledon nel 1966.
- La sezione di nuoto.
Note
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- ^ (EN) 1911-1920, in realmadrid.com. URL consultato il 24 agosto 2018.
- ^ (EN) 1931-1940, in realmadrid.com. URL consultato il 24 agosto 2018.
- ^ (EN) 1941-1950, in realmadrid.com. URL consultato il 24 agosto 2018.
- ^ (EN) 1961-1970, in realmadrid.com. URL consultato il 25 agosto 2018.
- ^ (EN) 1971-1980, in realmadrid.com. URL consultato il 26 agosto 2018.
- ^ Il termine spagnolo quinta è paragonabile alla nostra "leva", nel senso di generazione, gruppo della stessa annata e quindi chiamato assieme alla leva militare.
- ^ (EN) 1981-1990, in realmadrid.com. URL consultato il 26 agosto 2018.
- ^ (EN) 1991-2000, in realmadrid.com. URL consultato il 26 agosto 2018.
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- ^ Vittoria automatica del trofeo avendo vinto sia la Liga che la Coppa del Re.
- ^ Competições oficiais da CONMEBOL
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- ^ Real Madrid: taking down myths, su hala-madrid.livejournal.com, 4 luglio 2012. URL consultato il 4 luglio 2012.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni sul Real Madrid CF
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Real Madrid CF
Collegamenti esterni
- (ES, EN, FR, PT, JA, ID, ZH, AR) Sito ufficiale, su realmadrid.com.
- Real Madrid (canale), su YouTube.
- (EN) Clive Gifford, Real Madrid, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (DE, EN, IT) Real Madrid Club de Fútbol, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Real Madrid Club de Fútbol, su int.soccerway.com, Perform Group.
- Real Madrid Club de Fútbol, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, RU) Real Madrid Club de Fútbol, su eu-football.info.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 129926959 · ISNI (EN) 0000 0000 8918 8257 · LCCN (EN) n97052180 · GND (DE) 6512235-5 · BNE (ES) XX115376 (data) · BNF (FR) cb16669126d (data) · J9U (EN, HE) 987007454135705171 · NDL (EN, JA) 01044251 |
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