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Jan Luyken

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Ritratto di Jan Luyken.
Jan Luyken, I servi del duca di Aumale scacciano i ratti dalla sua bara, incisione, 1591.

Jan Luyken (1649 – 1712), poeta, pittore e incisore olandese.

Citazioni su Jan Luyken

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  • Aveva fatto tappezzare il salottino di rosso vivo, e appendere a ogni parete stampe, racchiuse entro cornici di ebano, di Jan Luyken, un antico incisore olandese quasi sconosciuto in Francia. Di questo artista bizzarro e lugubre, veemente e truce, possedeva la serie delle Persecuzioni religiose, spaventose tavole raffiguranti tutti i supplizi che la follia religiosa ha inventato, tavole in cui urlava lo spettacolo delle sofferenze umane, dei corpi arsi sulle graticole, dei crani scoperchiati da sciabole, perforati da chiodi, tagliati in due da seghe, degli intestini dipanati dal ventre e avvolti su cilindri di legno, delle unghie strappate lentamente con tenaglie, delle pupille perforate, delle palpebre arrovesciate con spilli, degli arti smembrati, rotti con cura, delle ossa messe a nudo e raschiate a lungo con lame.
  • Inoltre, disprezzava il mondo, donava i suoi beni ai poveri, viveva di un tozzo di pane. Aveva finito con l'imbarcarsi in compagnia di una vecchia serva che aveva contagiato con il suo fanatismo e andava alla ventura, dove approdava la sua nave, predicando ovunque il Vangelo, cercando di non mangiare più, divenuto pressoché folle, quasi selvaggio.
  • La vita di Jan Luyken costituiva per lui un'attrattiva in più e spiegava del resto il carattere allucinato della sua produzione. Calvinista fervente, settario incallito, fanatico di cantici e di preghiere, l'incisore componeva poesie religiose e le illustrava, parafrasava in versi i salmi, si sprofondava nella lettura della Bibbia e ne usciva estasiato, attonito, con la mente ossessionata da storie cruente, la bocca deformata dalle maledizioni della Riforma, dai suoi canti di terrore e di ira.

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