piperitapitta's Reviews > L'onta

L'onta by Annie Ernaux
Rate this book
Clear rating

by
35550351
Bellissime le parole di Annie Ernaux che accompagnano la pubblicazione nella nuova traduzione (e con il nuovo titolo, La Vergogna, da lei fortemente voluto) di Lorenzi Flabbi, divenuta ormai insostituibile voce dell'autrice qui da noi: «Ho sempre avuto voglia di scrivere libri di cui poi mi fosse impossibile parlare, libri che rendessero insostenibile lo sguardo degli altri.»



«Scrivere è un atto pubblico.»

Ancora una volta scrivere e scavare nel proprio passato è l'unico modo, per Annie Ernaux, per elaborare il proprio vissuto.
Il pretesto, l'avvenimento da esorcizzare, è il racconto di un episodio drammatico della sua infanzia: il giorno di giugno in cui il padre, durante un litigio, tentò di uccidere la madre.
Per Annie, allora dodicenne, è quello l'episodio che segnerà la sua crescita e, successivamente, la vita intera; fin quando non riuscirà ad analizzarlo, e a scriverne pubblicamente, con gli occhi della donna adulta che è diventata.
Ma è solo un punto di partenza, l'onta, il racconto appena accennato, il pretesto che dà modo all'autrice di sviscerare e descrivere a fondo i macrosistemi che hanno scandito la sua vita in provincia, riportare alla luce «i codici e le regole degli ambienti» nei quali ha vissuto, in quell'Alta Normandia - della quale scrive «Qui nulla si concepisce, tutto si compie» - che fino alla sua emancipazione culturale l'avevano avviluppata e rinchiusa in sé.
E così ci racconta della scuola privata (e religiosa) alla quale i genitori, titolari di piccolo un caffè drogheria che rispecchia per locali e clientela l'ambiente operaio e contadino nel quale vive, l'avevano iscritta, il confronto continuo con l'ambiente borghese che inizia a frequentare, la vita in famiglia, la scoperta di un mondo - «A dodici anni vivevo con i codici e le regole di quel mondo, senza poter neppure sospettare l'esistenza di altri modi di vivere.» - che fino ad allora non aveva nemmeno sospettato potesse esistere.
Alla rivalsa dei genitori, al poter «dire "mia figlia va in collegio" - e non semplicemente "a scuola"» che «consente di far sentire tutta la differenza fra il mescolarmi alle persone comuni l'appartenere a un ambiente unico, particolare, fra la semplice sottomissione all'obbligo scolastico e la scelta precoce di un'ambizione sociale», corrisponde il desiderio di Annie Ernaux adolescente di affrancarsi da tutto e di mutare radicalmente la sua vita, di abbandonare quel mondo violento e sudicio, di recidere il legame con quella gente che ha dimostrato una volta di più (e in questo l'episodio, l'onta subita, ne sono la prova emblematica e indiscutibile), che la portano con dolorosa vergogna ad ammettere «abbiamo cessato di appartenere alla categoria della gente perbene».
E il modo per farlo, l'unica ancora di salvezza e l'unica via di fuga, sono la lingua corretta, la cultura, il distacco dal dialetto e dalle inflessioni dialettali che, come un marchio a fuoco, rivelano la sua provenienza e quello che è ed è destinata a essere.
Sempre caratterizzato da quella "scrittura bianca" che rende quasi asettico e impersonale il racconto dell'autrice, L'onta ripercorre tutte le tappe del suo dolore adolescenziale, il tormentato rapporto di amore odio con i genitori, e si avvicina sempre più alla perfezione stilistica de Il Posto, quella che finora considero la massima espressione della sua maturità artistica.

«L'aver messo a nudo le regole del mondo dei miei dodici anni mi restituisce fuggevolmente l'impercettibile pesantezza, l'impressione di chiusura, che avvertono i miei sogni. Le parole che ritrovo sono opache, pietre che è impossibile smuovere. Prive di un'immagine precisa. Prive addirittura di significato, perlomeno di quello che potrebbe fornirmi un dizionario. Prive di trascendenza, non sono circondate da alcun alone di sogno: come materia pura. Parole d'uso indissolubilmente unite alle cose e le persone della mia infanzia, con cui non posso giocare. Le tavole della legge.»
24 likes · flag

Sign into Goodreads to see if any of your friends have read L'onta.
Sign In »

Reading Progress

July 6, 2014 – Started Reading
July 8, 2014 – Finished Reading
November 10, 2014 – Shelved
November 1, 2017 – Shelved as: amore-sesso-rapporti-di-coppia
November 1, 2017 – Shelved as: autobiografico
November 1, 2017 – Shelved as: autori-che-amo
November 1, 2017 – Shelved as: autori-francesi
November 1, 2017 – Shelved as: donne-violenza-femminicidio
November 1, 2017 – Shelved as: famiglia
November 1, 2017 – Shelved as: genitori-figli
November 1, 2017 – Shelved as: letteratura-francese
November 1, 2017 – Shelved as: memoir

Comments Showing 1-12 of 12 (12 new)

dateDown arrow    newest »

message 1: by Orsodimondo (new)

Orsodimondo amore-sesso-rapporti-di-coppia, donne-violenza-femminicidio, famiglia, genitori-figli...
Le categorie in cui organizzi e suddividi i libri sono da studiare.
O da ammirare.
O da sbellicarsi.
Quale delle tre?


piperitapitta E perché mai? Sono utilissime a capire la tematica, se fondamentale, e a me per ricordare!


message 3: by Orsodimondo (new)

Orsodimondo piperitapitta wrote: "E perché mai? Sono utilissime a capire la tematica, se fondamentale, e a me per ricordare!"

Ammirevole, allora?


piperitapitta Maniacale?


message 5: by Orsodimondo (new)

Orsodimondo piperitapitta wrote: "Maniacale?"

Eh, sì, confermo.


Gabril Finalmente è uscita la riedizione!


piperitapitta Gabril wrote: "Finalmente è uscita la riedizione!"

Sì, evviva!
Penso lo rileggerò anche io, Lorenzo Flabbi ha dimostrato di essere entrato in grande sintonia con Annie Ernaux, sono sicura sarà una lettura ancora migliore di quella già fatta.


Patrizia Domattina di corsa in libreria... se non me lo frega mia figlia!


piperitapitta Patrizia wrote: "Domattina di corsa in libreria... se non me lo frega mia figlia!"

Brava!
Come dicevo a @Gabril lo rileggerò anche io, senza fretta, ma lo rileggerò :-)


message 11: by Come (new) - rated it 3 stars

Come Musica Il libro della Ernaux che mi è piaciuto di meno.


piperitapitta Come wrote: "Il libro della Ernaux che mi è piaciuto di meno."

L'hai letto nella nuova traduzione di Lorenzo Flabbi? Io l'avevo letto in quella precedente e a posteriori ho la sensazione che tutte le opere tradotte in precedenza patiscano una traduzione meno accurata e una minor sintonia con l'autrice.
Non riesco a fare una vera e propria classifica, comunque, forse la faccio in positivo dicendo che Gli Anni e Il Posto sono sempre in cima :-)


back to top